CASERTA. Ancora pioggia di quattrini alla coop. dei Delle Curti che aveva sede negli uffici di Eufrasia Del Vecchio, sorella del boss e indagata nel caso CAMORRA E SERVIZI SOCIALI

18 Marzo 2024 - 18:54

Continuiamo a parlare di questi atti a firma di Franco Biondi, dirigente a capo dell’Ambito, per la durata di queste procedure “nelle more…” e perché, in questi mesi, non abbiamo mai capito se la ASD abbia avuto rapporti con Eufrasia Del Vecchio o meno, visto che la sede era proprio negli uffici della sorella del boss Carlino

CLICCA E LEGGI LA NOTA di Vincenzo Delli Curti di ASD che risponde a CasertaCE: “Eufrasia Del Vecchio ci fu consigliata. E sulla sede…”

CASERTA – Tramite affidamento diretto, giustificato dalla classica premessa “nelle more della procedura di gara” e simili, il comune di Caserta ha affidato servizi di assistenza domiciliare a persone anziane, a persone disabili e quello di rafforzamento definito “servizio sociale professionale” ad una cooperativa che, per l’ennesima volta, viene scelta da dirigente del settore politiche sociali del comune di Caserta, Franco Biondi.

Ricordiamo sempre che il comune di Caserta opera anche come ente capofila nell’Ambito dei servizi sociali C01, che, tra gli altri, vede al suo interno anche Casagiove, Castel Morrone e San Nicola la Strada.

La onlus prescelta è ancora una volta la Cooperativa della famiglia Delle Curti di Marcianise ASD, con sede in via Garigliano, sempre a Marcianise.

Il particolare è che, fino a poco tempo fa, come sede di questa società veniva segnalata via Nazionale Appia, a Casagiove, numero 13.

E il problema è che questo era l’ufficio dove secondo la Squadra Mobile di Caserta e la DDA di Napoli comandava numerose cooperative sociali Eufrasia Del Vecchio, legata da vincoli parentali a soggetti da sempre connessi alla fazione camorristica degli Schiavone, ovvero il padre Paolo e il fratello Carlo.

Da questo ufficio di Casagiove, Eufrasia Del Vecchio avrebbe gestito numerose cooperative, lavoro che l’ha portata ad essere indagata nella richiesta sugli affari del clan dei Casalesi e servizi sociali.

Secondo gli inquirenti, “Esia” Del Vecchio, avrebbe avuto tra le mani la gestione contabile di oltre 140 cooperative sociali. Questo, secondo i magistrati, però, sarebbe avvenuto per conto del clan dei Casalesi, in modo da aggirare le interdittive antimafia che, nei primi anni del millennio, avevano colpito le cooperative ritenute vicine ai clan.

Per questo approfondiamo le assegnazioni dei servizi sociali ai Delle Curti che, già di per sé sarebbero criticabili.

Infatti la ASD, che sui documenti post indagine e post articoli di CasertaCe, viene sempre specificata con sede a Marcianise e non più a Casagiove, sta ricevendo da diversi mesi affidamenti diretti per la gestione dei servizi sociali dell’ambito casertano.

Da settembre ad oggi, infatti, sempre nelle more di questa procedura, la coop dei Delle Curti, papà Pasquale, figlio Vincenzo e una certa Rosalia Nuzzo di Arienzo, hanno ricevuto impegni di spesa dal valore superiore ai 600 mila euro.

Sarebbe stato utile ad un confronto aperto se dalla cooperativa avessero spiegato i rapporti, se ci sono stati, che la ASD ha avuto con Eufrasia Del Vecchio, che in via Nazionale 13 a Casagiove, ha messo le radici della sua attività imprenditoriale. Oppure, i motivi della scelta di quella sede e del successivo spostamento, che non possiamo sapere se si tratta di un abbandono di Caserta Nord, oppure una modifica solo della sede principale dell’impresa. Ma da quando scriviamo di questa storia, nulla è giunto a questa giornale.

Non ci sorprende, infine, che il comune di Caserta contiene a gestire in maniera poco cristallina i servizi sociali.

Questa determina (LEGGI QUI) relativa all’impegno di spesa, pubblicata nelle scorse ore, sarebbe stata firmata, si legge dal documento il 29 dicembre 2023 e quindi resa pubblica con un ritardo clamoroso, come già avvenuto in precedenza.

Lo scriviamo perché questa indagine dell’Antimafia che, va detto, non vede coinvolti i vertici della ASD Onlus, non ha certo lasciato scoperta la città di Caserta, diciamo così. Infatti, venne indagata (e se non andiamo errati, lo è ancora) Maria Giovanna Sparago, ex assessore ai Servizi Sociali del comune capoluogo, poi divenuta consulente a titolo gratuito per il comune di Castel Morrone, restando quindi attiva proprio dell’Ambito C1, ovvero quello del comune di Caserta.

Secondo le indagini della Squadra Mobile di Caserta ci sarebbe stata una trattativa illecita nella fase iniziale di un incarico, poi affidato poi alla cooperativa Eco, per il supporto del rendiconto dei progetti tra l’assessore Sparago e Sofia Flauto, titolare della società ed ex moglie di Luigi Lagravanese, accusata di lavorare in accordo proprio con l’ex coniuge, ovvero colui che è stato accusato da più pentiti di essere un braccio operativo del clan di Casalesi nel settore degli appalti dei servizi sociali.

A rendere tutta la storia molto attuale e intranea al comune di Caserta, i carabinieri segnalano che una parte delle condizioni dell’accordo sarebbero state dettate o quantomeno concordate con il sindaco di Caserta Carlo Marino, relativamente all’assunzione di due persone da parte della società di Flauto.

Per concludere la trattazione, vogliamo citare il momento in cui Ginotto Lagravanese, ritenuto uomo di fiducia del clan dei Casalesi, diede questo avvertimento all’ex moglie Sofia Flauto mentre veniva intercettato dai poliziotti: “Stai attenta a non intrattenere rapporti diretti con Franco Biondi e con Carlo Marino. Hanno problemi giudiziari“.