CASERTA. Arrestato a Medellin il “narcos” Luigi Belvedere. Passo dopo passo, ecco come tornerà in Italia. IL RESOCONTO UFFICIALE DEL BLITZ

25 Ottobre 2024 - 19:32

CASERTA – Da questa mattina è cosa nota l’arresto del 32enne Luigi Belvedere, compiuto dagli agentidella Squadra Mobile della Questura di Caserta, dalla SISCO (Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo) di Napoli e dallo SCO (Servizio Centrale Operativo), avvalendosi di una diretta collaborazione con organismi investigativi colombiani e del sostegno operativo di EUROPOL, della Direzione Centrale dei servizi antidroga e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia.

Belvedere, figlio di Angelina Dresia, quindi legato all’omonima famiglia dei parcheggi di Caserta e fonte elettorale del sindaco Carlo Marino sin dal 2016, è stato beccato a Medellin, dove si era rifugiato dal 2020.

Il narcotrafficante deve scontare due pene da 18 anni e 9 mesi, figlie di altrettante sentenze di condanna della corte di Appello di Napoli per spaccio di sostanze stupefacenti e traffico internazionale.

Belvedere è ora recluso in un carcere colombiano e nelle prossime ore parlerà con il suo avvocato, il legale Gerardo Marrocco, scelto quando era ancora latitante.

Marrocco nei prossimi giorni parteciperà alla procedura di estradizione, detta estradizione attiva. L’iniziativa è di competenza del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, ovvero dove è stata pronunciata la condanna. Sarà lui

a presentare al ministero della Giustizia domanda per l’estradizione da richiedere al paese straniero, ovvero la Colombia.

Prima di ciò, però, ci sarà una camera di consiglio in cui sarà presente anche l’avvocato difensore del soggetto da estradare, in questo caso l’avvocato Marrocco, che deciderà sulla domanda di estradizione. Può partecipare alla riunione in remoto anche il soggetto arrestato, ovvero Belvedere.

Dopo la domanda del ministero, bisognerà aspettare il via libera dal ministero colombiano di giustizia che, in base all’accordo stipulato con l’Italia, risponderà negativamente o positivamente. Difficile che non avvenga questo ultimo caso. Il rifiuto dell’estradizione si lega, tendenzialmente, a rischi per la vita del soggetto, un processo che va a punire per la seconda volta lo stesso reato, oppure per trattamenti inumani nelle carceri italiane.

IL RESOCONTO DELLA POLIZIA DI STATO

Nella tarda serata di ieri, a Medellin (Colombia), prime ore di questa mattina in Italia, è stato tratto in arresto il latitante BELVEDERE Luigi, nato a Caserta il 14.09.1992, colpito da un provvedimento restrittivo custodiale, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’AppeIlo di Napoli – Ufficio Esecuzione Penale, esteso anche in ambito internazionale, per l’espiazione della pena di anni 18 mesi 9 e giorni 20 di reclusione per traffico di stupefacenti. L’attività di ricerca del latitante, delegata dalla Procura Generale presso la Corte D’Appello di Napoli, è stata agevolata dall’attività d’indagine relativa ad un’associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condotta dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Caserta, dalla SISCO (Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo) di Napoli e dallo SCO (Servizio Centrale Operativo), avvalendosi di una diretta collaborazione con organismi investigativi colombiani e del sostegno operativo di EUROPOL, della Direzione Centrale dei servizi antidroga e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia. Infatti, l’articolata attività investigativa ha permesso di localizzare il BELVEDERE, inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi del Ministero dell’Interno, nella città colombiana di Medellin, ove si era rifugiato dal 2020.

Le indagini, durate oltre un anno, hanno consentito di tracciare gli spostamenti del latitante in Colombia, anche attraverso le informazioni estrapolate su un noto sistema di messaggistica, in collaborazione con EUROPOL.

Si rappresenta che l’intervento della Polizia ha subito un’accelerazione poiché, nell’ambito delle attività investigative, emergeva che il BELVEDERE si era alquanto allarmato subito dopo il recente arresto di altro soggetto latitante, NOCELLA Gustavo (in contatto stretto con il BELVEDERE), tratto in arresto lo scorso 8 ottobre, sempre in Colombia, in esecuzione di altro provvedimento restrittivo custodiale emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli – Ufficio Esecuzione Penale, esteso anche in ambito internazionale, per l’espiazione della pena di anni 5, mesi 4 di reclusione, per il reato di partecipazione ad un’associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Le medesime attività di indagine hanno consentito, infatti, di accertare che il BELVEDERE poteva disporre di documenti colombiani falsi che gli permettevano di muoversi liberamente e godere dell’appoggio di altri cittadini italiani presenti sul territorio. Uno di questi veniva appunto individuato in NOCELLA Gustavo, ricercato in ambito Schengen e successivamente, su richiesta della Squadra Mobile di Caserta, in campo internazionale.