CASERTA. ASILO COMUNALE. Così “fottono” le norme del dissesto: un’infornata di 20 persone per “apparare” i consiglieri per il Bilancio

24 Novembre 2019 - 13:38

CASERTA (g.g.) – Quando un comune è in dissesto non può fare assunzioni, anzi deve dimostrare di essere attento alle ragioni del bilancio, tenendo sempre sotto controllo la spesa per il personale. Ovviamente non stiamo parlando del comune di Caserta che vive ogni suo momento per cercare di aggirare leggi e norme perché avverte le ragioni e gli interessi personali del sindaco, degli assessori, di taluni consiglieri, come l’unica ragion d’essere del proprio stare in politica. Nei giorni scorsi abbiamo scritto un articolo sulla prossima riapertura dell’asilo comunale (CLICCA QUI PER LEGGERE). Quanto l’alta ragione sociale, l’alto valore comunitario di una struttura del genere più impegnare le finanze disastrate, doppiamente dissestate del comune di Caserta? Zero. E questo non significa che se esiste un’attenzione a fare il bene pubblico, quell’asilo vada chiuso. Si può trovare all’interno del personale del comune valide professionalità per garantire il servizio, per tenere aperta la struttura e allo stesso tempo rispettare i vincoli del dissesto.

Diciamo pure che vogliamo fare uno strappo alla regola, utilizzando lo strumento furbastro dell’agenzia interinale per spendere altri soldi, togliendoli da un bilancio che, per il bene dei figli e dei nipoti dei casertani, va assolutamente risanato, altrimenti, a Caserta, tra vent’anni bisognerà uscire con il drone. Ma uno si rivolge ad un’agenzia interinale perché assuma 3/4 unità, scegliendola tra gente capace e competente. No. Questi ne hanno presi 20, un numero che forse sarà anche superiore a quello dei bambini che vi saranno ospitati e questo è avvenuto per un motivo ben preciso, che non c’entra assolutamente nulla né con le ragioni del dissesto, che vengono vergognosamente aggirate, ma neppure con quelle riguardanti il valore sociale della struttura. Perché prendere 20 persone esterne, tra cui la coordinatrice Filomena Casella, nipote di quel Peppe Casella, significa solamente che ancora una volta il danaro di tutti i casertani viene utilizzato per soddisfare le oligarchie dei consiglieri e degli assessori e per permettere a Carlo Marino, ovviamente non con i soldi suoi, di tener buoni e diciamocela tutta, di “comprarsi politicamnte” i voti che gli servono poer il Bilancio e per continuare a fare il sindaco, argomento quest’ultimo in cui, in queste ore, sta capitando di tutto, vi sveleremo domani pomeriggio, lunedì.

Per la cronaca, oltre ai quasi 2500 euro lordi incassati dalla Casella, aggiungiamo il dato complessivo per 27 settimane: € 232.057,98.