CASERTA. CAMORRA, SLOT E PARCHEGGI. 3 ARRESTI DELLA DDA. TUTTI I NOMI
27 Gennaio 2008 - 08:06

Un altro duro colpo è stato inferto alla camorra casertana. Ad essere colpito è stato il clan Belforte originario di Marcianise ma presente in molte località della provincia di Caserta. Con due diverse ordinanze sono stati arrestati 3 presunti membri del clan dediti a mantenere il controllo su alcuni parcheggi del comune di Caserta e sul business delle slot machine.
Monopolio dei parcheggi
Nella tarda serata di sabato personale della squadra mobile ha eseguito l’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa da GIP presso il Tribunale di Napoli, a richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, in data 23.1.2008, nei confronti del pluripregiudicato, Rivetti Clemente Daniele di anni 36, elemento di spicco del clan camorristico Belforte operante in Marcianise, Caserta e comuni limitrofi.
Il
Business Slot Machine
Nella tarda serata di sabato, gli uomini della Squadra mobile hanno bloccato in flagranza di reato perchè sorpresi all’interno di un deposito di slot machine in via Appia a Casagiove, mentre contattavano a fini estorsivi il titolare di una ditta. Si tratta di una società andata completamente distrutta il ventuno gennaio scorso a seguito di un incendio di natura dolosa che ha causato trecentomila euro di danni non coperti da assicurazione – in quell’occasione rimasero distrutte dalle fiamme oltre centoquaranta slot machines, attrezzature da ufficio ed autovetture private. I malviventi in questione sono: Gianfranco Rondinone, venticinquenne incensurato; Alberto Russo, pregiudicato ventottenne di Caivano. Le indagini hanno permesso di constatare che i malviventi, insieme con Antonio Rondinone, – cinquantaduenne di Caserta, sorvegliato speciale della P.S., affiliato al clan Belforte di Marcianise e recentemente scarcerato, padre di Gianfranco -, stavano perpetrando un tentativo di estorsione ai danni dell’amministratore della summenzionata società. Per questo Gianfranco Rondinone e Alberto Russo, sono stati dichiarati in arresto, mentre Antonio Rondinone, rintracciato in tarda serata, è stato sottoposto a fermo di P.G. per concorso nel medesimo reato. I delinquenti sono stati rinchiusi nel carcere Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.