CASERTA. Carabiniere muore per inseguirlo, condanna definitiva per il ladro 27enne

14 Novembre 2021 - 13:00

CASERTA – Partiamo dalla sentenza del 27 maggio 2020, quella emessa dalla Corte d’Appello di Napoli che ha confermato la sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in rito abbreviato, con cui Pasquale Attanasio è stato ritenuto responsabile, in concorso con Pasquale Reale, Cristian Pengue, Salvatore Salvati, giudicati separatamente, dei reati di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Nel novembre del 2018, Attanasio scavalcò un muro nei pressi della stazione di Caserta, dandosi alla fuga sui binari. Il vicebrigadiere Emanuele Reali, nel tentativo di arrestarlo dopo il furto commesso in un appartamento, venne investito da un treno in corsa, morendo sul colpo. La procura aveva chiesto anche che il malvivente fosse processato per omicidio, ma il Gip ha scartato questa ipotesi.

Dopo la condanna in primo grado e quella in Appello, arriva la conferma anche della corte di Cassazione che, come potete leggere nella coda dell’articolo, motivato la sua decisione attraverso la sentenza.

Confermata la condanna a 5 anni per Attanasio. Poco è servito, quindi, la tesi difensiva che tendeva a sottolineare il fatto che il malvivente si fosse consegnato ai carabinieri due giorni dopo il tragico incidente che ha visto coinvolto il vice brigadiere Reali.

Secondo i legali di Attanasio, non era stata presa in corretta valutazione la condotta del loro assistito, il suo recarsi dai carabinieri a 48 ore dalla morte di Reali. Per i giudici la Cassazione, invece, la corte territoriale ha attribuito un valore sostanzialmente neutro alla confessione, quindi ha preso in considerazione la decisione del malvivente di costituirsi, non ritenendola meritevole, però, di uno sconto di pena.

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