CASERTA. Carlo Marino cancella l’OIV e rifà il Nucleo di Valutazione con ben 5 posti. Al confronto, Sodoma e Gomorra sono due città del nord Europa luterano

1 Febbraio 2019 - 18:30

CASERTA(g.g.) Paragonare anche semplicemente da un punto di vista estetico, Carlo Marino a Madame de Pompadour è biologicamente impossibile. Però quando leggi certi atti amministrativi come la delibera che pubblichiamo in calce, l’evocazione di quella che è stata la frase più celebre, più conosciuta pronunciata da questa donna intelligentissima, che la storia o meglio la vulgata della storia conosce poco, in grado di condizionare pesantemente il governo di Luigi XV, cioè di un re problematico ma allo stesso tempo longevo (probabilmente solo Elisabetta II può annoverare un regno di durata superiore) calza, come si suol dire, a pennello per descrivere certe scelte dissennate.

Al comune di Caserta non esiste più l’organismo indipendente di Valutazione, meglio conosciuto come OIV. Per intenderci, quello presieduto negli ultimi anni dalla figlia dell’ormai ex presidente della sezione campana della Corte dei Conti. D’altronde con Michael Sciascia in pensione, avrà pensato Carlo Marino, a che ci serve tenere la figlia in quella posizione?

L’OIV ha troppi vincoli. Si presta, ma relativamente, alla selvaggia lottizzazione della politica. Ben altra cosa sono i nuclei di valutazione, concepiti secondo il vecchio schema, naturalmente il comune di Caserta targato Marino, ha decido di tornare a quel tipo di sistema.

Entrando meglio nel merito della questione, nell’organismo indipendente di valutazione non possono entrare più di tre componenti. In più c’è una valutazione molto più rigida dei curricula e dei requisiti. Stesso discorso relativamente ai rapporti di parentela con consiglieri comunali o componenti dell’amministrazione. Non con i presidenti regionali della Corte dei Conti, aggiungiamo noi, visto quello che è capitato con la già citata figlia di Sciascia.

E allora, con un tratto di penna, Carlo Marino ha eliminato l’OIV e ha ripristinato il nucleo di valutazione. Contestualmente, sempre nella delibera che pubblichiamo qui sotto, viene indicata l’aumento dei componenti da 3 a 5. Insomma, si potrà fare un bel pò di “ricotta” clientelare. Accontentare questo o quel consigliere, perchè tanto, a Caserta, uno il consigliere comunale non lo fa per prestigio, per dare un contributo al bene comune, alla ripresa di una città provata da troppi anni di malgoverno. Lo fa per la ricotta, e allora, parafrasando il Cav., “più ricotta per tutti”.

La Pompadour? non ce ne siamo scordati. “Après nous, le déluge“. Dopo di noi, il diluvio. Dopo di noi, chissenefotte se il comune di Caserta farà il terzo dissesto, stabilendo una sorta di record mondiale della scelleratezza gestionale, roba che Sodoma e Gomorra, al confronto, sono due austere città della Svezia settentrionale. Tanto, pagano sempre i cittadini. Qui ci sarebbe da fare le solite considerazioni sulla insensibilità, sul sangue freddo, sul cinismo di questo sindaco e della sua amministrazione, rispetto al tema della cittadinanza e del bene pubblico. Ma siccome l’abbiamo scritto duemila volte e ci siamo anche un pò stufati, questo articolo finisce qui.

 

CLICCA QUI PER LEGGERE LA DELIBERA