CASERTA. Domani l’evento finale del Premio Scuola Digitale. Il Ministero ha dato all’Istituto Giordani il ruolo di capofila regionale

5 Giugno 2020 - 11:07

Il comunicato stampa con i nomi di tutte le scuole selezionate, con i nomi dei componenti della commissione aggiudicatrice, pubblicato in calce a questo articolo

 

CASERTA (Gianluigi Guarino) La lettura attenta del comunicato stampa redatto dall’itis-Liceo scientifico Francesco Giordani di Caserta, è utile ben al di la delle informazioni che contiene su un evento importante, com’ è senz’altro quello che si terrà domani,  sabato 6 giugno, con il confronto tra individui e tra questi e i concetti che ognuno eroghera’ per riscaldare  il contatto digitale con i vari interlocutori distanziati fisicamente dalle restrizioni del covid, ma riuniti in una prossimità visualizzabile attraverso lo schermo di uno streaming ma soprattutto attraverso il collegamento delle loro idee di cui vicendevolmente si faranno dono.

Se, infatti, dopo averlo letto, ci si ferma un pò a pensare alla vastità dei campi incrociati dal premio Scuola Digitale, si arriva, avendo un cervello sufficientemente vispo, aperto alle cose del presente, alla presa d’atto che mentre in tanti stanno ancora lì a pensare a come alfabetizzarsi in comodità, in modo da poter riuscire finalmente ad accendere il computer, cioè un attrezzo che nella sua versione classico – primordiale è già da tempo buono per essere ospitato,a alla stele di Rosetta, nei meravigliosi saloni del British Museum, in mezzo ai più grandi reperti archeologici che testimoniano l’evoluzione umana, il pianeta corre così rapidamente verso il futuro da rendere un problema serio, una criticità autentica il fatto che “i tanti” di cui abbiamo detto prima considerino ancora il digitale, un universo liquido e fondamentalmente inesplorato anche a livello di semplice  cosa che aconcezione. Una cosa che appartiene più alla fantascienza che alla scienza; una roba che “non è la vita di oggi” ma della vita è un’integrazione, un complemento di arredo.

Scorrendo l’elenco dei progetti ammessi alla fase finale regionale che vivrà nella giornata di domani il suo momento clou, capisci che oggi il digitale, piaccia o non piaccia, è diventato, invece, “la vita stessa”, avvolgendo e incubando tutta una serie di tematiche, di microcosmi, che fino a qualche tempo fa rappresentavano ancora delle aree sviluppate e comunicate attraverso sistemi tradizionali di trasmissione dei saperi.

Per anni si è parlato di digital divide, ponendo, come scritto all’inizio di questo articolo, la questione in termini di mera alfabetizzazione. La velocità con cui l’economia, ma anche le scienze umanistiche si sono ricollocate in queste nuove forme di elaborazione e di comunicazione, aggiornano al contrario,  sostanzialmente   ce sostanziosamente il oncetto di digital divide.

Chi oggi si trova ancora allo stadio della pre-alfabetizzazione, è fregato, fottuto, a meno che non si dia da fare per recuperare il tempo perduto, profondendo sforzi probabilmente superiori alle sue possibilità e ad un’attitudine, ad un’adattabilità al digitale, che non appartenendo alla genia dei nativi, non ha e non avrà mai.

Questo comporterà che una fetta importante di popolazione sarà destinata a rimanere tagliata fuori dai grandi processi strutturali di tipo economico e di tipo  sociale e da quello sovrastrutturale consistente nel destino dell’uomo rispetto al lavoro. inteso come lavoro apprestato al miglioramento di ogni individuo e della società. Un pericolo che il nostro Paese, ancora oggi tra i più arretrati nei processi della conoscenza digitale, corre ancor di più rispetto a tante altre nazioni che, pur avendo un’economia meno sviluppata della nostra,  sono molto più avanti di noi.

E allora, come si può non elogiare la lungimiranza, perchè di lungimiranza si tratta, di una scuola,  del Giordani di Caserta,che si butta a corpo morto sulla formazione digitale, tanto da diventare l’agenzia di formazione a cui si riferiscono tutte le scuole della Campania?  Un’eccellenza casertana che, al momento, è solo un fiore nel deserto ma che invita, attraverso gli sforzi, ma anche e soprattutto attraverso la disponibilità ad aprirsi al mondo esterno, mostrata negli anni dalla preside Antonella Serpico, ad unirsi, prima di tutto ad un processo di consapevolezza culturale in grado di costruire una  percezione solida, facendo  entrare nella testa  di tutti che col digitale si mangia già oggi, ma che soprattutto il digitale diventerà una condizione necessaria e forse anche sufficiente perchè si possa mangiare domani.

Ma non “domani” inteso come struttura retorica del futuro, ma inteso proprio come “domani mattina” ,  come domani, sabato 6 giugno, quando tanti, invece, sbaglieranno ancora una volta a considerare l’evento del Giordani, lo scambio di idee, il lavoro della commissione che giudicherà le proposte digitali di tante scuole della Campania, tra cui quella dell’Istituto Comprensivo Ruggiero di Caserta e del Galileo Ferraris sempre del capoluogo, un semplice momento interno alle dinamiche scolastiche, come se la scuola del 2020 potesse permettersi il lusso dell’autoreferenzialità, disinteressandosi,  invece,  dell’unica, decisiva, vitale sfida della formazione, dell’accompagnamento dell’attitudine dei nativi digitali, in modo che  questa possa essere utilizzata in maniera concreta, chiara nella definizione del sentiero in grado di condurre a mete professionali, verso lavori di ogni genere, verso le arti, i mestieri e le professioni, nessuna di queste in grado di esistere oggi prescindendo da una robusta conoscenza digitale.

Ecco il senso che bisogna dare ad iniziative come quelle del Giordani Bisigns riflettere bene su questa scuola casertana e sul perché sia stata individuata dal Ministero dell’Istruzione quale capofila regionale. Perché solo dalla riflessione vengono fuori le vere idee. Se questa è la migliore scuola digitale della Campania,  ciò vuol dire che è anche una possibilità offerta al nostro territorio di procedere verso un grado di formazione che può, perchè no, anche riguardare le tante, anzi tantissime persone che di digitale non capiscono nulla e che magari il Giordani potrebbe aiutare, qualora il governo nazionale o le istituzioni locali gliene dessero la possibilità, a raggiungere almeno uno standard minimo che consenta loro di non essere biologicamente epurate dai processi professionali.

Questi sono i pensieri suggeritici  dalla lettura del comunicato stampa la cui versione integrale pubblichiamo in calce a questo articolo, e ciò abbiamo voluto fornire ai nostri lettori, come spunto di .una loro, personale riflessione.