CASERTA. Dopo 6 mesi, i bambini disabili di nuovo assistiti nelle scuole, tranne che a Centurano, nel quinto circolo. Ed è già caso

14 Marzo 2019 - 18:15

CASERTA(g.g.) Anche quando le contingenze e le fasi astrali producono situazioni favorevoli, in questa città c’è sempre qualcuno che si alza una mattina e si mette a fare il fenomeno.

Dopo tutto quello che è successo dentro al settore dei Servizi Sociali del comune capoluogo, l’amministrazione comunale ha dovuto muoversi in una direzione obbligatoriamente legittimista.

Per cui, negli ultimi mesi, si sta verificando un esempio, raro nel suo genere, di gestione corretta, legittima, attenta ai limiti imposti dalle leggi, da parte del sostituto di Marcello Iovino.

Maurizio Tramontano si è impegnato molto e gliene va dato atto. Certo, per aggiustare il disastro materiale e morale della gestione Iovino, occorrerebbe assumere San Francesco d’Assisi, però, l’irpino Tramontano, a cui è stata data la possibilità, ripetiamo, non scontata, di lavorare esprimendo le sue competenze, le sue capacità, ha messo a posto un pò di cose ultimamente.

Siccome glielo stanno riconoscendo i tanti operatori, costretti a rimanere fermi e senza stipendio per tantissimi mesi, così come abbiamo scritto in diversi altri articoli, dedicati alla questione, siamo convinti che si tratti di una constatazione reale, perchè agli operatori che lavorano dentro alle cooperative, non è che gli interessa più di tanto la conoscenza delle generalità della carta d’identità di quel politico o di quel dirigente.

La loro soddisfazione o la loro insoddisfazione rappresentano un infallibile indicatore, una vera cartina al tornasole che permette a chi osserva, nel caso specifico a noi, di farci un’idea reale su come stiano funzionando le cose.

D’altronde, c’è un dato oggettivo rappresentato dal fatto che da lunedì scorso, 11 marzo, è ripresa l’attività di assistenza scolastica ai bambini disabili, i quali, per 6 mesi circa, erano rimasti senza alcun ausilio, a carico completo delle loro famiglie, offrendo, di questa città, una forma espressiva incivile a un livello come pochi altri al mondo.

E veniamo al fenomeno: il dirigente Tramontano, proprio per evitare che qualcuno, soprattutto tra coloro che guidano i circoli scolastici, potesse interpretare, a modo suo, il contenuto del lavoro offerto dagli operatori e dalle operatrici, ha chiarito, con una comunicazione formale, che il servizio avrebbe riguardato solo e solamente (si fa per dire, perchè si tratta di un servizio fondamentale) la cosiddetta “assistenza all’autonomia“, mero servizio socio-educativo.

In poche parole, gli operatori specializzati seguono il bambino nelle dinamiche didattiche. Lavorano su di lui per colmare il divario che un diverso approccio cognitivo o comportamentale può creare con un bimbo con attitudini diverse, diciamo così, ordinarie. Capirete che si tratta di un lavoro importante, l’unico, secondo quello che l’area dei Servizi Sociali del comune di Caserta, gli operatori delle cooperative devono erogare, al di la del possesso di una titolarità effettiva, dell’attestato frutto di un costoso corso di formazione professionale, attivato da pochi mesi, perchè proprio da pochi mesi la Regione Campania si è adeguata alla legge nazionale che collega l’attività delle coop, operanti nei comuni, attraverso il finanziamento della 328, con questo tipo di assistenza.

L’altra assistenza, quella materiale, gli istituti scolastici, la devono garantire direttamente con il loro personale, finanziando la formazione e gli incentivi con i fondi di propria pertinenza, di cui però, come ben sappiamo, i presidi, soprattutto in provincia di Caserta, fanno un uso, a dir poco, diciamo così, stravagante.

E allora, stringiamo il cerchio verso il fenomeno di cui vi stiamo parlando. Al quinto circolo, scuola materna e primaria del parco degli Aranci-Cerasole, il servizio non è partito lunedì e dunque i bambini sono ancora privi di questa assistenza socio-educativa. Ciò perchè il dirigente scolastico, che, di cognome, ci dicono, faccia Mezzacapo, ha dichiarato che lui deve approfondire, classificare le necessità di assistenza dei bambini con disabilità. Evidentemente, non sa che esiste un elenco, certificato dal comune, che contiene tutti quanti i nomi dei bambini da assistere, con indicazione anche della modalità.

Insomma, ci sono diverse famiglie della città capoluogo, della zona di Parco Cerasole in particolare, pesantemente discriminate rispetto ad altre famiglie, che, da lunedì, hanno tirato un sospiro di sollievo, vedendo i loro bambini disabili correttamente assistiti.

Vedremo di capire, già da domani, quale sia il problema di questo dirigente, perchè ritiene che gli operatori debbano garantire un’assistenza materiale nonostante il fatto che il Comune abbia espressamente comunicato una cosa radicalmente diversa.

E per il momento ci fermiamo qui.