CASERTA. Ecco come i narcotrafficanti del rione Acquaviva si fregavano tra di loro. Quando 15 dosi sparirono da…

18 Febbraio 2022 - 13:32

CASERTA – Se è vero che il gruppetto degli spacciatori, con base in via Trento nel rione Acquaviva, era affiatato e ben organizzato, è anche vero che sempre di malviventi si tratta e dunque, non appena uno di loro si distraeva, l’altro lo fregava.

Questa fu la sensazione avuta da Michele Carfora uno degli arrestati detto Brozovic che tra le altre cose, è un uomo di fosforo cioè un regista organizzatore del gioco dell’Inter, parlandone a uno degli acquirenti più frequenti “della ditta”, cioè Eduardo Crisci.

C’erano 15 dosi di droga già confezionate nello scantinato dell’abitazione di Carfora. Erano frutto di un lavoro comune realizzato da questi e dal suo complie Lorenzo Claudio Bernardino. Senonchè queste dosi erano letteralmente sparite, nonostante Carfora avesse messo, in pratica, sottosopra quello scantinato.

I due, cioè Carfora e Crisci, concordano sul fatto che Lorenzo Claudio Bernardino, dopo aver utilizzato il lavoro compiuto anche da Carfora, s’era portato con sè le dosi e le aveva vendute, intascando da solo circa mille euro.

Pur affermando nella chiacchierata con il suo interlocutore, di aver recuperato i soldi persi, non specificando però come, Carfora conferma che lui, di quella droga, di quelle 15 dosi aveva perso totalmente le tracce.

 

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