CASERTA. ELEZIONI. E’ già orgia di quattrini e appalti. La coppia Marino e Biondi aggiudica una gara da 1 milione e 600 mila euro ad un’impresa che nel settore mai ne aveva vinte

24 Novembre 2020 - 16:49

Dopo essersi tranquillamente aggiudicata quella sulle piste ciclabili (che a nostro avviso sono una vera schifezza), con un ribasso dell’8% su una basa da 150 mila euro, in questi giorni ecco un appalto per un valore 10 volte superiore

CASERTA (g.g.) – Se con l’ex sindaco Pio Del Gaudio c’erano i Caprio a fare da mattatori per i lavori pubblici ed il verde, Carlo Marino e il factotum Franco Biondi hanno scoperto la 3D Service, azienda casertana con sede legale in via G.M. Bosco, sconosciuta ai più fino all’aggiudicazione dei lavori delle piste ciclabili, argomento a cui il nostro giornale ha già dedicato qualche articolo la scorsa estate

. Abbiamo usato il termine aggiudicazione impropriamente perché come scrivemmo al tempo si è trattato di una pseudo garetta a inviti. Tre ditte, tra cui un Consorzio denominato Energos con a capo la 3D Service, e altre 2 aziende senza un’effettiva e comprovata esperienza nel settore e che nel passato abbiamo incrociato nei paraggi di qualche altra gara e garetta, in quel caso, ad esito positivo, bandita sempre dalla premiata ditta Biondi-Marino. Tornando al caso delle piste ciclabili, vi diciamo che 3D Service ha partecipato a questa procedura dal valore di circa 150 mila euro, vinta con un miniribasso dell’8%.
Probabilmente da sola non l’avrebbe neppure potuto fare, per una questione di requisiti, e quindi, appoggiandosi in un Consorzio (come detto, l’Energos) che poi ha carinamente affidato il lavoro alla sua provvidenziale consorziata 3D Service.

Altro giro e altra corsa e questa volta i quattrini in ballo sono stati molti, ma proprio molti di più: precisamente un milione e 600 mila euro. tanto vale, infatti, il lavoro per la riqualificazione della segnaletica verticale ed orizzontale su tutte le strade del comune capoluogo. E a vincere questa gara è stata proprio al 3D Service, da sola, perché evidentemente sulla segnaletica stradale i requisiti ce li ha o molto più probabilmente se li è cuciti addosso. E a proposito di segnaletica stradale, va riconosciuto che questo è un antico cavallo di battaglia del sindaco Marino, il quale, al tempo della seconda amministrazione di Luigi Falco, in cui svolgeva la funzione di super-assessore ai Lavori Pubblici, uscito dalle elezioni del 2002 con il bottino record di 1.500 e passa preferenze, di quell’amministrazione decretò in pratica la caduta, Il casus belli, infatti, sottovalutato da Falco, il quale in quei giorni di dicembre se ne partì tranquillamente per l’Argentina, fu proprio rappresentato dalla grande determinazione con cui Carlo Marino propendeva per l’affidamento del global service della segnaletica stradale all’imprenditore Petrella di San Nicola La Strada.

Facciamo sconto ai nostri lettori di un ritorno tematico sulle tanti dubbi relativi ai lavori per la pista ciclabile, che potrete però ritrovare cliccando nell’articolo della scorsa estate, ma oggi ci preme sottolineare come tra poco il solito Biondi (scommettiamo?), quando si tratterà di bandire la gara per i tributi, si guarderà bene dal non indicare requisiti professionali e di fatturato posseduti da Publiservizi tagliando fuori ab origine molte imprese concorrenti, utilizzando un vecchio cavallo di battaglia del suo ex collega Sorbo, che la volta scorsa questo utilizzò in un bando partorito dopo aver consumato letteralmente i marciapiedi che separano palazzo Castropignano dalla vicinissima sede della Publiservizi, nell’immobile ex King’s House di corso Giannone.

Nella gara per la segnaletica, invece, capita che un’azienda che mai se n’è aggiudicata nell’ambito di questo tipo di servizi, festeggia la sua “prima volta” con un appaltone con base d’asta da un milione e 600 mila euro. Le elezioni amministrative si avvicinano e Marino deve recuperare consensi oltre che candidati da inserire nelle liste. La campagna elettorale è entrata nel vivo. Perché a Caserta, quando succedono cose come quella appena raccontata significa che oggi, come significava anche ieri, è partita l’originalissima, specificissima modalità di conquista del consenso che nella città capoluogo sviluppa una categoria che va nettamente al di là di tutte quelle attinenti alle pratiche clientelari e che sono patrimonio comune dell’Italia intera e dell’Italia Meridionale in particolare. Caserta fa storia a sé. Ma se questo sentiero nuovo e profondamente inquinato si è potuto aprire, ciò è capitato solo per un motivo: cioè per l’impunità di cui hanno goduto da una ventina d’anni a questa parte, con l’esclusione del povero Del Gaudio, un fessacchiotto evidente.