CASERTA. Franco Biondi e Luigi Vitelli revocano la terza loro gara in 3 mesi. Poi, se qualcuno dice che stanno inquinando le prove gridano all’aggressione giornalistica

10 Dicembre 2024 - 13:00

172 mila euro aggiudicati nel mese da aprile dal terzetto Biondi-Vitelli-Di Tora, due indagati per corruzione al comune di Caserta e l’altro imputato per concussione e stralciato dalla Tangentopoli casertana solo grazie all’abolizione del reato di abuso di ufficio. Una procedura fuorilegge in quanto vìola le norme previste dal decreto Trasparenza e dal Codice degli Appalti

CASERTA (g.g.) – Evidentemente, sanno a loro. Per la terza volta in pochissimo tempo il signor Franco Biondi, in qualità di responsabile del procedimento, e il signor Luigi Vitelli, in qualità di dirigente, revocano in autotutela l’aggiudicazione di una gara.

Fino a quando Biondi non è stato indagato dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, con sua contestuale riduzione degli arresti domiciliari, poi revocati dal Riesame, con la procura stessa assolutamente non d’accordo al punto da aver presentato un puntiglioso ricorso alla corte di Cassazione, questo non era mai successo.

O almeno noi di CasertaCe che da anni e anni stiamo addosso alle gare d’appalto del comune capoluogo molte revoche di sorta. Probabilmente qualche rarissima volta è successo, ma lo diciamo per mantenere una traccia di dubbio su un atto che ai nostri occhi appare al contrario inesistente.

Certamente, questa volta al 100%, non è mai avvenuto al comune di Caserta che tre gare d’appalto nel giro di qualche settimana venissero annullate in toto (CLICCA E LEGGI LE PRIME DUE).

Evidentemente, lo ripetiamo, sanno a loro.

E sarebbe anche semplice fermarci qui, perché le generalità di persone quali sono Luigi Vitelli, Franco Biondi, Gaetano Di Tora, con il primo stralciato per l’abolizione del reato di abuso di ufficio, ma pur sempre imputato per concussione in altro comune (San Tammaro), parlano da sé.

Si potrebbe dire tranquillamente che stanno operando in maniera tale che, magari, la magistratura ancora non in possesso di queste documentazioni, le acquisisca in modo tale da non essere più una possibile contestazione di reato.

Sicuramente, fino a prova contraria, non è intenzione di Biondi e Vitelli inquinare le prove. Ma se capita come nell’ultima revoca di gara di cui scriviamo oggi che l’aggiudicazione è stata fatta otto mesi fa e mai non pubblicata online – scopriamo oggi – da una commissione composta dai tre moschettieri appena citati, Biondi, Di Tora e Vitelli, non è che si possa essere tacciati di scandalismo, di compiere una vergognosa campagna di aggressione scandalistica, che quantomeno, signori Biondi e Vitelli, facendo queste operazioni fornite il destro all’ipotesi di un inquinamento delle prove.

Ribadiamo il concetto, forse un po’ affievolito su un possibile inquinamento delle prove, questo appalto dal valore di 172 mila euro al consorzio Artek di Roma non è mai stata pubblicata né sull’albo pretorio, né sulla sezione Amministrazione trasparente e neanche sulla sezione della Banca dati ministeriale, violando, quindi, la legge.

E ora, per darla a bere a qualcuno, si fa la revoca dell’aggiudicazione in autotutela e la si pubblica. Il problema è che i soggetti che hanno fatto la revoca sono gli stessi che non un mese fa, non due, ma una gravidanza intera fa, hanno realizzato come commissari di gara, dirigenti e rup, hanno compiuto tutte le operazioni di gara fino all’aggiudicazione.

da attenta verifica degli atti di gara sono emerse delle discrepanze tra il Progetto Esecutivo posto a base di gara e la lettera di invito-disciplinare, determinate da meri errori materiali che si ripercuotono sulla correttezza della procedura con riferimento alla corretta indicazione della tipologia dei lavori da effettuarsi“.

È mai possibile che questa sia una motivazione credibile per annullare una gara da 172 mila euro aggiudicata 8 mesi fa? Come è possibile che per tre volte ci sia una specie di copia-e-incolla quale causa di annullamento di una gara d’appalto? Cosa hanno fatto Biondi e Vitelli durante le fasi preparatorie della gara, quando, insieme a Di Tora, erano commissari di gara e fino al 4 dicembre scorso, data della revoca?

È talmente ovvio scrivere che una verifica va fatta prima e non otto mesi dopo che neanche riteniamo di dover approfondire questo concetto. Perché ora partono queste revoche?