CASERTA. Il palazzo di Crispino abbattuto nel 2012 in Corso Giannone è ancora un cumulo di macerie: in 7 anni è stato solo presentato un progetto

15 Marzo 2019 - 15:10

CASERTA (Ruben Romitelli) – Nell’estate del 2012 la città si risvegliò all’improvviso con un palazzo in meno. Praticamente in un poche ore un intero fabbricato non era più presente nel cuore della città. Un palazzo, quello situato in Corso Giannone, dinanzi la scuola elementare ‘De Amicis’ ed adiacente alla Banca d’Italia, al cui interno erano presenti anche degli affreschi del diciannovesimo secolo ritenuti di grande rilievo che sono ovviamente andati persi. Al tempo CasertaCe prese fortemente posizione, sottolineando come una costruzione di rilievo storico, avesse bisogno di un parere della Soprintendenza. Iter burocratico che ancora non sappiamo se fu seguito secondo regola.
Ritorniamo sulla questione dopo che un’interrogazione del Consigliere Comunale Francesco Apperti, di Speranza per Caserta, ha riacceso i fari sul tale problematica.
La società Business Fin Center dell’imprenditore Antonio Crispino, in seguito all’ordinanza di abbattimento n°65 dell’8 dicembre 2011, poté radere al suolo il palazzo perché la costruzione, ritenuta in precarie condizioni di stabilità, fu ritenuta potenzialmente pericolosa, a maggior ragione per la sua vicinanza ad un plesso scolastico elementare.
Ciò che però è accaduto da allora in poi è nulla o quasi. La Business Fin Center ha chiesto di poter riedificare, presentando un progetto di riqualificazione che il settore urbanistico ha rifiutato in quanto le altezze e le distanze dagli altri edifici non sono state ritenute a norma.
Inoltre la volumetria di 8.500 metri cubi del vecchio stabile, in base alla legge regionale del ‘Piano Casa’, può essere aumentata del 20% in caso di ampliamento ed addirittura del 35% in caso di abbattimento. Ciò significa che potenzialmente il nuovo stabile può arrivare fino a 11.475 metri cubi. Una conseguenza che accresce notevolmente il valore del terreno.
Questa saga che va oramai avanti da anni, ha al momento creato però, come sempre, solo un danno di immagine alla città: passeggiare per il centro cittadino e ritrovarsi delle macerie in cui regna una vegetazione incolta, non è certamente un bel biglietto da visita, a maggior ragione per la vicinanza ad un monumento storico come la Reggia.
Ma si sa, a Caserta gli interessi comuni non vengono mai anteposti a quelli personali, né coloro che sono preposti a tutelare il decoro cittadino sono solerti a ripristinarlo.