CASERTA. Italia Nostra e gli Architetti casertani celebrano con un docufilm e incontrandone la figlia la figura dell’architetto dimenticato Alessandro Rimini che costruì il “Cardarelli” di Napoli

3 Ottobre 2024 - 18:11

CASERTA – Lunedì prossimo 7 ottobre, alle ore 16,30, la Sezione cittadina “ A. Franzese”di Italia Nostra e l’Ordine degli Architetti casertani rievocheranno,  presso la sede provinciale di quest’ultimo al corso Trieste n.31, la figura dell’architetto Alessandro Rimini, che, per quanto autore di numerose ed esemplari opere architettoniche  e di rilevanti edifici italiani dalla seconda metà degli anni ’20 del Novecento sino alla soglia degli anni ’60, era  stata finora rimossa dal panorama culturale nazionale.

Alessandro Rimini, nato nel 1898 a Palermo da una famiglia veneziana di origine ebraica, combatté nella prima guerra mondiale. Finita la belligeranza, si diplomò in disegni d’architettura all’Accademia delle Belle Arti di Venezia nel 1921 e successivamente in architettura all’Università degli studi di Padova.

Intrapresa la professione, si cimentò immediatamente nella progettazione di sale cinematografiche, in quegli anni  in cui l’industria cinematografica italiana veniva espandendosi in maniera considerevole, e sulla quale nel 1916 Luigi Pirandello ebbe non a caso a pubblicare il romanzo Quaderni di Serafino Gubbio operatore. Lo scrittore,in un momento in cui i futuristi esaltavano le macchine e la tecnologia come fattori rivoluzionari di progresso e di miglioramento sociale, svolgeva, al contrario, una polemica contro la macchina – in questo caso la cinepresa – colpevole, ai suoi occhi, di mercificare la vita e la natura.

Nel  1930 l’architetto  Rimini  fu progettista di una delle opere più importanti del Meridione e del Paese e caro a tutti i campani, l’ospedale Cardarelli di Napoli, i cui lavori diresse fino alla loro conclusione nel 1934.

Dal 1938 le leggi razziali fasciste  gli impedirono di lavorare per la sua origine ebraica. Tuttavia continuò a eseguire progetti in modo clandestino, ma senza poterli firmare.

Dal dopoguerra continuò a realizzare iconiche sale da cinema e prese studio a Milano fino al 1956 quando si ritirò a Rapallo per dedicarsi esclusivamente alla pittura, venendo a mancare nel 1976.

E’ proprio il fortunato legame con il “Cardarelli” a propiziare l’incontro di lunedì prossimo, perché presso l’ospedale partenopeo opera, in qualità di anatomopatologa, Pina Marino, consigliera dell’associazione casertana Italia Nostra.

La professionista ha conosciuto la prima figlia di Rimini, Liliana, che vive a Milano e che da diversi anni si sta impegnando perché la figura del padre venga ricordata per la sue attività e realizzazioni. Tra i  ricordi più belli della signora Liliana c’ è – come ha avuto a dichiarare in occasione di un riconoscimento tributato alla memoria del genitore dal comune di Napoli – il periodo in cui il papà, progettista e direttore dei lavori dell’ospedale Cardarelli, si trasferì con tutta la famiglia nella città partenopea. E grazie a tale legame di conoscenza, la dottoressa Marino  ha proposto alla Sezione di Caserta di Italia Nostra di ospitare la donna per raccoglierne la viva testimonianza.    Per la circostanza sarà  proiettato  il docufilm del 2023 del regista Davide Rizzo intitolato  “Alessandro Rimini –Storia di un Architetto“, che ricostruisce la vita e le vicende dell’uomo ed il suo significativo apporto all’architettura italiana. Con il regista Rizzo sarà presente alla proiezione anche il vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna, produttore del film,  Daniele Vincenzi.