CASERTA. La rumba dell’illegalità: altri due mesi di proroga all’azienda interdetta per mafia. I disastrosi conti della Tari
1 Marzo 2019 - 19:36
CASERTA (g.g.) – Ieri, 28 febbraio è scaduta l’ennesima proroga attribuita alla Eco.Car. dal comune di Caserta. Dunque, in queste ore attendiamoci una nuoca determina con altri due mesi e con la previsione di due milioni di euro da corrispondere ad un’azienda che dal 20 febbraio 2018 è tombalmente interdetta per infiltrazioni mafiose.
Tutto ciò avviene con totale disinvoltura delle istituzioni, a partire dalla prefettura che ovviamente non può pensare di essere credibile agli occhi dei cittadini e, in pratica, costruisce le condizioni per fare esattamente il contrario di quello che hanno fatto altri poteri statali, in questo caso la prefettura di Latina, da cui il provvedimento è stato emesso.
NOTA A MARGINE: Per spiegare che schifezza di città è Caserta. Negli ultimi 5 anni, dati alla mano, con un ritmo di 7 milioni e 600 mila euro di media annui di mancati incassi Tari su un “accertato” a dir poco velleitario e disonesto, sono stati persi circa 45 milioni di euro. In poche parole, i bilanci drogati di Caserta hanno sempre previsto un gettito Tari di poco più di 7 milioni e mezzo di euro rispetto ai soldi che sono entrati. Se ci ragionate un secondo, l’ultimo dissesto, con una massa passiva di circa 50 milioni di euro, avrebbe potuto essere compensato. Qual è la conclusione: pur sapendo che la cifra non sarebbe stata sicuramente raccolta, il comune ha lo stesso iscritto a bilancio quelle somme impossibili. Quando diciamo che questi non se ne fottono niente del futuro della città e della vita dei cittadini ci riferiamo a situazioni come questa.