CASERTA OLTRE I 40 GRADI. I dipendenti crepano dal caldo, ma al comune l’aria condizionata ce l’hanno solo Marino e il segretario Massi. CSA: “Chiudere gli uffici, pericolo per la salute”

29 Giugno 2022 - 18:18

In calce all’articolo troverete la pesante accusa del sindacato CSA nei confronti dell’amministrazione guidata da Carlo Marino. Da oltre cinque anni il sistema di climatizzazione degli uffici comunali è fuori uso 

CASERTA (l.v.r.) – Il j’accuse firmato dal coordinatore provinciale del sindacato CSA è più o meno il seguente: il sindaco Carlo Marino, il segretario generale Salvatore Massi, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei lavoratori, l’ingegnere Giuseppe Del Prete, colui che sa la titolarità della posizione di datore di lavoro per la sicurezza, il dirigente Giovanni Natale, oltre che il suo collega le risorse umane, Franco Biondi, sono anni che, sostanzialmente, non muovono un dito rispetto alla situazione lavorativa nei mesi estivi dei dipendenti del comune di Caserta.

Una condizione che fin quando le temperature sono nella norma, qualcuno potrà pensare: dai, un ventilatore in faccia, una camicia di lino e via, si può pure resistere.

Ma in questi giorni di afa fuori dalla media, con temperature sopra i 40 gradi, è un rischio per la salute lavorare in ambienti simili. Un rischio di una salute anche per l’utenza che deve attendere in questi uffici – spesso in piedi – a temperature folli, semplicemente per accedere ai servizi comunali.

Negli ultimi 5 anni il problema del mancato funzionamento dell’aria condizionata è stato risolto più o meno così: lavorate solo la mattina e il pomeriggio tornatene a casa.

Questa è la facoltà proposta dal comune di Caserta, attraverso un documento firmato dal dirigente Franco Biondi, ai dipendenti il cui di lavoro articolato su cinque giorni a settimana e che possono effettuare, durante i mesi di giugno luglio e agosto, servizio part-time.

La motivazione è da rintracciarsi – scrive Biondi – nel fatto che d’estate fa caldo e l’utenza presso gli uffici comunali di pomeriggio cala nei tre mesi. E sulla questione del calore in estate, concetto lapalissiano, poco da ridire, sul fatto che l’utenza di pomeriggio diminuisca durante i mesi estivi, però, andrebbe motivato e provato statisticamente tale assunto.

Il problema che il sindacato CSA ha però rilevato nei confronti del comune di Caserta è però un altro.

Se è vero come è vero che da diversi giorni, infatti, si raggiungono temperature altissime già dalle prime ore del giorno, l’assenza dell’aria condizionata non può essere sicuramente attutita dal fatto che, poi, all’una, alle 14, i dipendenti comunali possono tornare a casa.

Perché se si tratta di un orario part-time, che certamente alleggerisce il carico delle attività dei dipendenti dell’ente capoluogo, lo stesso si trovano a lavorare a temperature superiori ai 35 gradi, senza la possibilità di un minimo di areazione, necessaria in giornate simili.

Inoltre, CSA segnala già diversi casi tra utenti e dipendenti di malori e nocumento alla salute per il troppo caldo.

La disposizione del settore Risorse Umane nella misura in cui dispone la chiusura degli uffici nel pomeriggio, dando poi la possibilità ai dipendenti di recuperare ore perse, viene ritenuta un “illegittimità amministrativa”.

Il mancato funzionamento dell’impianto di climatizzazione in tutte le sedi comunali, “ad eccezione della stanza del sindaco e del segretario comunale, fanno notare da CSA,  dimostrerebbe l’omesso obbligo del datore di lavoro, in questo caso il comune di Caserta, a garantire ai suoi dipendenti di poter operare senza rischio per la propria salute.

Si tratta di un problema che, come detto, sopravvive già da diverso tempo a palazzo Castropignano e nelle altre sedi distaccate del comune di Caserta, nonostante i controlli effettuati dai vigili sanitari dell’Asl di Caserta già nel luglio del 2018.

Vista la condizione di enorme difficoltà dei lavoratori del comune, il coordinatore provinciale di CSA Giuseppe De Lucia ha richiesto un’ordinanza di chiusura degli uffici comunali, proprio in considerazione del rischio elevato per la salute dipendenti e dell’utenza. Inoltre, è stato dichiarato lo stato di agitazione per i dipendenti iscritti alla sigla.

Sfortunatamente, l’impressione che continua ad emergere dal lavoro di questa amministrazione, dalle buche stradali agli alberi caduti in strada, passando per la questione climatizzazione, è che esista forte dose di disinteresse nei confronti di tutte quelle attività minime, di quell’ordinaria amministrazione che fa sì che una città possa essere gestita in maniera normale.

CLICCA QUI PER LEGGERE LA RICHIESTA DI CSA