CASERTA. OPS. Diciassette volte vice-Rup. Piero Cappello e Maurizio Mazzotti incasseranno quasi 160 mila euro. No problem: è tutta meritocrazia
17 Maggio 2022 - 12:49
Carlo Marino e Franco Biondi hanno messo in piedi un doppio incarico per l’attività di supporto al responsabile unico del procedimento per 8 appalti (dato a Mazzotti) e per 9 lavori (Cappello). I due ingegneri sono l’esempio lampante del concetto di volto noto. Il matesino ormai lavora sul capoluogo da circa un anno senza soluzione di continuità, mentre gestisce un fan club del sindaco di Caserta. L’ex dirigente del capoluogo e a Santa Maria Capua Vetere anche non ha poi tanto bisogno di presentazioni. E l’estate scorsa era al lavoro per la lista di Zannini nella città del Foro
(g.g.) – Ci rendiamo conto di essere ripetitivi, ma quello che succede al comune di Caserta va al di sopra di ogni immaginazione e va al di sopra di ogni punto di degenerazione, i cui attori non si pongono neanche più il problema di ammantare con un velo di assertiva legittimità i propri atti. Proprio perché Franco Biondi lo deve scrivere che applica la procedura dei tre inviti, altrimenti lo eviterebbe proprio e attuerebbe quello che in tutta evidenza è stabilito già in partenza.
Una combinazione di personaggi contigui, corrivi a tutto quello che di peggio c’è nelle sedicenti strutture politiche e ancor più sedicenti strutture tecniche del comune di Caserta trova
Qualcuno osasse testimoniare, argomentare e dimostrare che questi due incarichi per i quali Cappello e Mazzotti riceveranno circa 160 mila euro, Iva e Cassa Previdenziale compresi, siano frutto di un processo totalmente scevro da valutazioni esterne alla questione in discussione, cioè le 17 attività di supporto al Rup attribuite. Però, se lei, Cappello, che è arrivato addirittura a criticare la nostra satira sulle sue entusiastiche esternazioni pro Marino (e ci sarebbe pure mancato che non lo appoggiasse) durante la campagna elettorale, affermerà che questa scelta sia frutto solamente di una valutazione di meritocrazia, ci metta dentro argomentazioni serie e non solo affermazioni non supportate. Ci piacerebbe confrontarci con uno che dice di essere attraversato oggi dalla grazia, potendo così rinverdire i fasti (si fa per dire) di quando era presidente dell’Asi, in quanto è il migliore tra i migliori, il migliore ingegnere tra tutti gli ingegneri di Italia, della Campania, della provincia di Caserta e del capoluogo.
Il resto della notizia lo leggete nell’articolo di cronaca che pubblichiamo sotto questa nostra riflessione. Un articolo nel quale non mancano, però, considerazioni frutto di quello che Cappello scrisse nei nostri confronti quando, tutto sommato in maniera lieve, cazzeggiavamo un po’ su quei post che pubblicava in Facebook e che somigliavano delle vere e proprie lettere d’amore a Carlo Marino.
CASERTA (l.v.r.) – E ora sarà interessante sapere il punto di vista dell’ingegnere Piero Cappello, che qualche mese fa, rispondendo a CasertaCe su Facebook disse che lui per il comune di Caserta fa volontariato
62.188,32 euro l’offerta presentata da Cappello, che con i costi relativi alla cassa previdenziale dell’Ordine e l’IVA al 22%, porta la somma totale che il comune utilizzerà grazie a dei fondi del Ministero dell’Interno a raggiungere quota 78.904,54 euro. Grazie ad un calcolo matematico di una certa rilevanza, possiamo dirvi che per ogni lavoro in cui Cappello farà da vice a Biondi il comune spenderà 8.767,17 euro.
Ripetiamo, allora, che sarà interessante sentire cosa possa dire adesso il professionista matesino, che l’ultima volta che è entrato in contatto con questo giornale ha ribattuto che lui a Caserta fa in pratica volontariato. In un altro articolo, poi, vi raccontavamo come Cappello, che da mesi viene gratificato da incarichi diretti o semi diretti da parte di questa amministrazione, sia il gestore di un gruppo Facebook propagandistico a favore di Carlo Marino, attivissimo ancora oggi e soprattutto durante la campagna elettorale per le elezioni comunali dello scorso ottobre.
Ponemmo la questione all’ingegnere e al sindaco se fosse il caso di affidare migliaia e migliaia di euro a quello che è una specie di aspirante social media manager dell’amministratore pubblico che lo sceglie attraverso il suo dirigente più fidato. Una possibile connessione tra i due fatti “tu mi sopporti e io ti porto al comune“, il classico”io aiuto te, tu aiuti me” è qualcosa di non dimostrabile, ma ritenerla una circostanza impossibile sarebbe un peccato di disonestà intellettuale che non è parte del nostro modo scrivere. In questo caso entriamo, infatti, a piedi pari nel mondo della verosimiglianza, dell’ipotesi plausibile per spiegare gli avvenimenti.
E questi 78 mila euro con i quali Cappello diventa vice-Rup di ben nove appalti gestiti dal comune di Caserta non aiutano certamente a rendere meno strutturata questa ipotesi.
Ora, invece, Maurizio Mazzotti.
La procedura attivata dal dirigente Franco Biondi è, sostanzialmente, la stessa. È stata bandita una gara per l’affidamento di attività di supporto al responsabile unico dei procedimento in 8 gare d’appalto e sono stati dati dal comune di Caserta tre ingegneri.
Se l’incarico precedente è stato affidato un ingegnere che viene nominato spessissimo dalla stesso ufficio tecnico del comune capoluogo, quest’altro è finito, invece, nelle mani di colui che dirigente del comune di Caserta lo è stato.
Per Mazzotti, però, qualche centinaia di euro in meno rispetto a Cappello, “solo” 77.963,55 euro, compresi di Iva e cassa previdenziale. Considerando, però, che Mazzotti sarà al lavoro su otto appalti, rispetto ai nove di Cappello, in media andrà a guadagnare anche di più dell’ex presidente ASI, cioè 9.745,44 euro ad incarico.
Ora, senza mettere in dubbio le capacità di Mazzotti, il fatto che l’ex capo dell’Ufficio Tecnico a Caserta e a Santa Maria Capua Vetere abbia lavorato per la lista dei Moderati nella città del Foro (come raccontato da CasertaCE la scorsa estate), ispirata dal consigliere regionale Giovanni Zannini, ammanta di un’aurea politica questo incarico che Biondi e Marino gli affidano.
E qui la “colpa”, se la vogliamo definire così, non è mica di Mazzotti o di Cappello. Sono privati cittadini che scelgono liberamente di supportare questo o quel partito, questo o quel movimento. Il problema centrale di questa storia è il modo in cui il comune di Caserta opera affidamenti ed incarichi.
Infatti, il dirigente Franco Biondi poteva scegliere chiunque nell’albo dei fornitori dei servizi professionali del comune capoluogo e ha preferito, compiendo una decisione arbitraria, soggettiva, contattare per questi due importantissimi incarichi uno che praticamente lavora già al comune di Caserta, in considerazione dei numerosi incarichi che dall’Ufficio tecnico del capoluogo arrivano a Piero Cappello, e un altro soggetto che con Biondi ha lavorato, quando era dirigente di Palazzo Castropignano, cioè Mazzotti.
L’impressione, invece, è che nel comune capoluogo più che il curriculum faccia la differenza l’esperienza politica, l’aver supportato in qualche modo l’area amministrativa che gestisce la città ed è arrivata alla seconda consiliatura.
Nessuno potrà smentire il fatto che Mazzotti e Cappello sono entrambi dei professionisti che hanno fatto politica, addirittura uno dei due è stato proprio candidato per il Partito Democratico. C’è chi si è attivato nel supporto elettorale al sindaco Marino, ed è il caso di Cappello, mentre l’altro ha lavorato per aiutare chi con il sindaco di Caserta un rapporto privilegiato, cioè il consigliere regionale Zannini.
E quindi, a questo punto, dirigente Biondi, era proprio il caso di andare a contattare per questi lavori due ingegneri che posseggono questa consapevolezza e questo passato politico?