CASERTA. ESCLUSIVA. La relazione della vergogna. Illegittimi i soldi presi dai dirigenti. Ora li restituiscano euro per euro ai casertani

21 Maggio 2018 - 19:15

CASERTA (g.g.) – Come sempre ci siamo portati il lavoro avanti. Già nel 2012, quando ai dirigenti del comune di Caserta (al tempo c’erano ancora Carmine Sorbo, Gianmaria Piscitelli, Maurizio Mazzotti in servizio) si garantirono con la complicità politica dell’allora amministrazione comunale le indennità accessorie, facendo raggiungere ai loro emolumenti livelli che nemmeno il presidente della Repubblica riusciva a toccare, criticammo questa situazione con forza e anche con doverosa voce alta.

Nel 2013 pubblicammo, perchè qualcuno non ci credeva, gli stipendi alti di questi autentici mandarini che hanno tra le mani il potere reale, da decenni, e si dimostrò, tutti insieme intascavano, legalmente, più di un milione di euro all’anno. Da allora le battaglie rispetto a ciò che riteniamo il cancro di questa città sono continuate a colpi di articoli.

Sapete qual è la colpa di Carlo Marino? Aver confermato che a Caserta non esiste la politica che, magari, mette dentro di sé anche degli interessi, ma esistono solo gli interessi economici, rispetto ai quali la politica non svolge nemmeno il ruolo di comparsa.

Si tratta di una situazione che assurge al rango di paradigma: Del Gaudio, del centrodestra, dà il via libera alle indennità accessorie, Carlo Marino, del centrosinistra, le conferma e le consolida, certificando che a Caserta esoste un partito unico dei dirigenti comunali, da cui dipende la maggior parte dei guai di questa città.

Abbiamo riassunto molte nostre idee più volte espresse in passato perché, nell’ormai famosa Relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, datata 2016 e vergognosamente tenuta nascosta ai cittadini in qualche cassetto del comune, è in pratica scritto a lettere di fuoco, con marchio rovente e indelebile, l’illegittimità assoluta e totale di questo denaro aggiuntivo, riconosciuto ai vari Biondi, Natale, Marcello Iovino e, fino a qualche tempo fa, a Carmine Sorbo, Mazzotti e Piscitelli.

Illegittimo perché, spiega il ministero, non è possibile che un comune che dichiara dissesto possa spendere un milione di euro all’anno per la sua dirigenza e per risultati che onestamente è riuscito a vedere.

Pensate un poco che, nel giochino delle valutazioni, una barzelletta creata ad hoc, considerata, ovviamente, “illegittima” dal MeF hanno utilizzato come requisito premiale il possesso di una laurea che, al contrario è un elemento indispensabile a monte per diventare dirigente. Nello stralcio della relazione leggerete le motivazioni tecniche, i vari sforamenti, e quanti soldi sono stati intascati dai dirigenti mentre i cittadini pagavano le tasse più alte d’Italia e assistevano, a loro volta colpevolmente, senza ribellarsi, di matrimoni da favola dei rampolli di qualche ingegnere.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELLA RELAZIONE DEL MEF RELATIVO AI DIRIGENTI