CASERTA. RIONE ACQUAVIVA Incognita biodigestore, vivibilità e sicurezza: grandi problemi, tante promesse e nessuna certezza

10 Febbraio 2022 - 18:39

E’ tra i quartieri più popolosi del capoluogo, “visitato” dai candidati in tempo di elezioni e poi dimenticato. I consiglieri comunali di maggioranza Pasquale Antonucci (Italia Viva) e Antonio De Lucia (Noi Campani) puntano sulla riqualificazione

 

CASERTA E’ certamente tra i quartieri più popolosi del capoluogo, tra quelli commercialmente più attivi con piccole botteghe e negozi di vicinato che, nonostante le difficoltà, tentano di resistere alla crisi. Certo, in molti non ce l’hanno fatta e hanno dovuto abbassare le saracinesche. Ma a loro si contrappongono tanti che, con molteplici sacrifici, portano avanti la loro attività. Sul quartiere Acquaviva di Caserta – quello che eserciti di candidati percorrono alla vigilia delle elezioni e che, terminato lo spoglio delle schede, torna, immancabilmente, nel dimenticatoio – oggi pesa un’incognita: la realizzazione del biodigestore. L’iter è stato avviato anni fa. L’impianto di digestione anaerobica dovrebbe sorgere nella zona Asi, in località Ponteselice e, quindi, a poche centinaia di metri dalle abitazioni del rione Acquaviva.

Il rieletto sindaco Carlo Marino, già in campagna elettorale, aveva promesso di valutare la possibilità di delocalizzare il biodigestore in altro sito  (anche perché l’impianto oltre a sorgere ad un passo dalle abitazioni, si troverebbe, in linea d’aria, ad una distanza di meno di un chilometro dalla Reggia vanvitelliana), ma, al momento, sia il primo cittadino che l’assessore alla Transizione ecologica Carmela

Mucherino, non hanno sciolto alcun nodo in attesa, pare, di chiarimenti dalla Regione Campania. Quindi, se il biodigestore non dovesse più essere realizzato a Ponteselice, gli abitanti del rione Acquaviva potrebbero tirare un sospiro di sollievo. La loro già precaria qualità della vita non verrebbe ulteriormente intaccata dalla presenza dell’impianto.

Se il biodigestore resta, quindi, ancora un’incognita che pesa sulla testa degli abitanti del rione Acquaviva, tanti sono i disagi reali e decennali con i quali i residenti sono costretti, quotidianamente, a dover fare i conti: strade dissestare, marciapiedi divelti, nessuno spazio pubblico per bambini, ragazzi o anziani che dir si voglia, ma anche viabilità, parcheggi, delinquenza. Insomma, in questo quartiere, non ci si fa mancare proprio nulla. E gli arresti di ieri – in cella sono finiti sette spacciatori che agivano tra via Trento, piazza Sant’Anna e via Acquaviva, appunto – la dice lunga sulla percezione della sicurezza nelle strade del rione.

Oggi, però, c’è chi crede e spera in un prossimo rilancio del quartiere: i due consiglieri comunali di maggioranza, che qui sono nati e vissuti e che, ci spiegano, stavolta “non andrà allo stesso modo”. Pasquale Antonucci (Italia Viva), già assessore e vicesindaco nelle prima amministrazione di Carlo Marino ed oggi consigliere comunale, ci parla, infatti, dei progetti, già approvati a finanziati, che riguarderanno il popoloso rione. “Parliamo del Programma di innovazione nazionale per la qualità dell’abitare (PinQua). Questo prevede la riqualificazione degli edifici dell’area di via Volturno, il recupero della villetta di via Arno, oltre che quella di via Avellino. Si tratta – sottolinea Antonucci – di una riqualificazione ampia  del quartiere che non solo interesserà gli edifici popolari, ma anche le strade e i marciapiedi”. Su questa riqualificazione punta anche un altro esponente della maggioranza consiliare, ovvero Antonio de Lucia (Noi Campani).

In effetti di questi progetti ha già parlato anche il sindaco. Con l’approvazione del Piano triennale dei lavori pubblici, Carlo Marino ha dichiarato che “per il rione Acquaviva i progetti finanziati con quasi 15 milioni di euro prevedono il completamento della viabilità tra via Acquaviva e via Feudo San Martino, la riqualificazione degli assi viari esistenti, la riorganizzazione di percorsi ciclopedonali, verde e decoro urbano, la realizzazione di un parcheggio pubblico interrato – hub di scambio mezzi elettrici –  e spazi pubblici attrezzati tra via Feudo San Martino e via Adige, oltre alla ristrutturazione ed ai lavori di efficientamento energetico della scuola media statale A. Ruggiero e all’ampliamento ed all’adeguamento del Palavignola”.

Sia Antonucci che De Lucia ci hanno spiegato che, a breve, entreranno ancor di più nel dettaglio degli interventi  previsti. Tali opere dovranno dare risposte alla sete di vivibilità e di sicurezza dei residenti del rione: 22mila persone che, ogni giorno, devono evitare di inciampare in un marciapiede divelto, di rompere uno pneumatico in una delle molteplici voragini presenti nelle strade – sia nella via principale che nelle numerose stradine che su questa affluiscono – , devono pregare di non finire nelle maglie della microdelinquenza che, purtroppo, continua a vivacchiare nel quartiere dopo quasi mai passano pattuglie delle forze dell’ordine o della polizia municipale.