CASERTA. Sovraffollamento e restrizioni da Covid, 14 suicidi nelle carceri dall’inizio del 2021

11 Aprile 2021 - 16:11

L’8 marzo anche un ragazzino di appena 15 anni…

CASERTA – Sabatino Trotta è solo l’ultimo nome di una lista di suicidi in cella che, ad oggi, è arrivata a quota 14 dall’inizio dell’anno. Il dirigente della Asl di Pescara, che si è tolto la vita mercoledì scorso nel carcere di Vasto, era rinchiuso da pochi giorni nell’ambito di una indagine su presunta corruzione in un appalto sanitario. La vergogna, forse una pena considerata ingiusta. Prima di lui, il 3 aprile scorso, si era ucciso Gerardo Tarantino, trovato nel bagno della sua cella a Foggia dove era recluso, unico indiziato dell’omicidio di Tiziana Gentile avvenuto il 26 gennaio a Orta Nova.

Il 31 marzo venne trovato impiccato nella sua cella a Bari il 46enne Nicola Nigro, dopo diversi tentativi di togliersi la vita. In quella sciagurata lista di 14 suicidi da inizio 2021 anche un ragazzino di appena 15 anni. Si è ucciso l’8 marzo scorso, all’interno della comunità di recupero a Caserta dove si trovava per una rapina. Solo solo alcuni nomi di chi non ha retto il peso della condanna, di chi non vedeva più oltre le sbarre, di chi è stato schiacciato da un sovraffollamento arrivato al limite o da disposizioni ancora più severe per contenere ulteriori focolai in carcere che, all’8 aprile, hanno fatto registrare quota 871 detenuti positivi al Covid-19 in tutto il territorio nazionale.

Secondo i dati forniti dal Dap (dipartimento amministrazione penitenziaria) sono stati 62 i suicidi nel 2020, più di 5 al mese, 53 l’anno precedente e 62 nel 2018, 48 nel 2017, 39 nel 2016 e nel 2015, 43 nel 2014. Un fenomeno dovuto secondo Ornella Favero, direttore di Ristretti Orizzonti, “soprattutto a una impossibilità per i reclusi di avere attenzioni – dice – I numeri sono spropositati, manca l’organico e non ci sono attività per tutti”.