CASERTA. HA VINTO CARLO MARINO. Triade di fenomeni: il sindaco, Franco Biondi e la new entry Piero Cappello
18 Ottobre 2021 - 18:49
CASERTA – La situazione emergenziale covid ha fatto sì che il governo, per dare maggiore celerità alle amministrazioni e agli enti pubblici abbia dato, una certa libertà, un po’ più di carta bianca sulla capacità di scegliere il metodo per attivare una procedura, un bando di gara e il modo in cui queste gara d’appalto, che gare non sono più, vadano a finire.
Ma Caserta è città nella quale, “fortunatamente”, il modo rapido di effettuare affidamenti era già in vigore prima che iniziasse la pandemia, il metodo della carta bianca è già in funzione da circa un ventennio. Nel capoluogo, infatti, la porta lasciata aperta dal governo è stata utilizzata al massimo, facendo diventare ancora più alto il numero degli affidamenti diretti che l’amministrazione comunale guidata da Carlo Marino e Francesco Biondi, alla coppia ormai possiamo aggiungere anche il supporto dell’ ingegnere Piero Cappello, consegna nelle mani di quelli imprenditori o quelle impresa.
Questa volta, probabilmente ciò che fa più storcere il naso è l’ambito in cui viene attivata la procedura: le scuole. Alla fine di luglio era stata prenotata una spesa da 150 mila euro (quindi, semplificando, è stata inserita in bilancio) per lavori di allestimento per svolgere in sicurezza le attività didattiche a causa delle difficoltà relative al contagio da covid-19. Incredibilmente, nonostante il supporto esterno dell’ingegnere Cappello, l’ufficio del dirigente Biondi ha fatto trascorrere due mesi affinché una volontà di spesa diventasse un affidamento di lavori.
Inutile dire che il tempo passato non è legato all’apertura una procedura di gara trasparente relativamente alla spesa di un’importante cifra su un importante settore come quello scolastico, situazione che quantomeno avrebbe giustificato i 2 mesi. L’impressione di chi controlla da anni i documenti del comune di Caserta, invece, può essere solo una: si è preferito aspettare far diventare l’inizio della scuola imminente, addirittura superarlo, considerato che l’affidamento è del 24 settembre, pur di legare la decisione a un contesto di emergenza, citando testualmente la determina si legge di “carattere d’urgenza in quanto è imminente l’inizio dell’anno scolastico“. In questo modo è facile arrivare a pensare che non sia stato puramente casuale il trascorrere del tempo da luglio – impegno di spesa – e settembre – affidamento lavori -, bensì, in questo modo si sia potuto scegliere di dare i lavori all’azienda preferita. Questa volta a ricevere il compito per al plesso scolastico in via d’Aquino di Casola, è la ditta Buzzo Francesco, con sede legale in Pozzovetere alla via Giardoni. Un affidamento che arriva a euro complessivi 37 mila, facenti parte della quota di 150 mila euro, torta divisa con altre aziende scelte tramite trattativa diretta.
La situazione diventa sempre più imbarazzante poiché siamo costretti a raccontarvi dopo decenni di situazioni simili nel comune di Caserta che si ripetono costantemente. Ma il dovere di informare ci impone di farlo. Cercate di capirci, se da una parte il dirigente Biondi e il suo supporto Cappello, scrivono di un’emergenza legata all’inizio delle scuole, della necessità impellente di mettere in funzione i plessi per i bambini che devono iniziare il loro percorso d’istruzione, dall’altro lato si aspettano due mesi e poi, tenuto conto dell’urgenza, si affida in maniera diretta alla ditta X o Y, legando questa decisione totalmente arbitraria di un dirigente all’emergenza, un comportamento del genere, un modo cronico di affidamento dei lavori deve essere necessariamente sottolineato.
Perché, dopo un anno e mezzo di pandemia, la necessità nell’affidamento dei lavori non può esistere più, il cappotto di Napoleone dell’urgenza e della rapidità ha smesso di poter essere indossato in ogni occasione. A Caserta, ormai, il covid sta diventando la scusante perfetta per tutte le stranezze.