CASERTANA. D’Agostino ha tutte le ragioni per lamentarsi. A quelli che fanno i bellini col culo altrui, diciamo: ma siete sicuri che la città sia all’altezza della B?
24 Luglio 2024 - 20:52
Il Pinto, le pretese. Qui l’unico ad aver messo mano al portafoglio è il presidente. Per cui, silenzio e fate una preghiera perché non si stanchi
CASERTA (g.g.) – A Caserta ci sono persone soprattutto quelle che si autodefiniscono tifosi della Casertana, che non si capisce mai bene fino a che punto cu siano e fino a che punto, al contrario, ci facciano.
Qui c’è un presidente, che si chiama Giuseppe D’Agostino, che il credito di quelli come noi, che non regaliamo a priori sorrisi gratis e pacche sulle spalle amichevoli nemmeno a papa Francesco e al presidente Mattarella, se l’è dovuto sudare.
Quando ritenevamo che negli anni della D il presidente si muovesse come un elefante all’interno di una cristalleria, l’abbiamo scritto senza alcuno sconto. Sapete poi cos’abbiamo apprezzato di D’Agostino? La rara virtù di mettere a fuoco sotto alla lente della consapevolezza ognuno degli errori compiuti, allontanandosi dalla proverbiale diabolicità di perseverare l’esercizio.
E questa rappresenta una qualità tipica per una serie di motivi che si possono sarebbe lungo ricordare, delle persone intelligenti.
E dall’intelligenza che gli ha consentito di tesaurizzare gli errori è arrivato il ripescaggio in Serie C, frutto di una perfetta, ineccepibile raccolta e gestione della complessa documentazione richiesta.
Al contrario, l’intelligenza, se è condizione necessaria, non è condizione sufficiente per disputare un campionato di livello come quello che abbiamo appena vissuto, le cui solidi premesse impiantate nella regular season, sono state vanificate nei play off in cui mister Cangelosi, bravo fino ad allora a dotare la squadra di un gioco e di un’identità, si è spento, si è emozionato, mostrando un difetto di personalità che lo ha portato a snaturare la squadra, nata e vissuta su un’evidente propensione offensiva e che ha finito per pagare dazio a una impostazione troppo guardinga che non è mai appartenuta al suo dna.
Oltre all’intelligenza ci vogliono i quattrini, i dané, la grana, gli sghei. D’Agostino non si è risparmiato e ne ha investito un botto.
Ora, invece, questi sedicenti tifosi, invece di fare i bellini col culo degli altri sui social, si facessero qualche domanda.
La prima: a fronte di un investimento milionario, quanto si è visto restituire il presidente D’Agostino dalla città e dalla tifoseria, intesa in senso più largo rispetto ai 500 impagabili, straordinari supporters che seguono la squadra in ogni posto in ogni trasferta e che sono andati finanche ad Alessandria?
Seconda domanda che dovreste farvi: Caserta ha dimostrato di essere una piazza calcistica, ha dimostrato, come tale, di valere la serie B, di valere e di volerla, mettendoci tutto quello che può metterci in termini di passione e anche in termini di volontà di essere concretamente vicina a questa società?
Al momento, se andate a controllare la stampa territoriale vi renderete conto che piazze come Catania, come Benevento e non solo, hanno già raggiunto un numero di abbonati pari a diverse migliaia.
Quanti abbonati ha fatto la Casertana fino ad ora?Soprattutto quanti paganti ha fatto la Casertana l’anno scorso?
Non guardate i pienoni, non li guardate.
Qui a Caserta c’è l’abitudine di andare a scrocco. Per cui sarebbe importante capire quali sono stati i ricavi arrivati dal botteghino dello stadio per una squadra che ha lottato fino all’ultima giornata per conquistare almeno il secondo posto rispetto ad una Juve Stabia che ha fatto un campionato particolare originale e forse irripetibile.
Se il presidente D’Agostino mugugna, se D’Agostino dice ogni giorno che una serie B non potrebbe essere sostenuta non tanto da lui ma dalla città, se dice che una serie B non potrebbe essere giocata allo stadio Pinto afferma delle sacrosante verità.
In pratica, il presidente D’Agostino e molto più avanti ed è l’unico insieme a quei 4/500 tifosi impagabili ad essere all’altezza della serie B.
Tutto il resto, amministrazione comunale, tifosi, invece no. E loro dovrebbero allargare il bacino di utenza sportiva, creando una piazza realmente a Caserta non solo probabilmente nemmeno degni della serie C.