CASERTANA. Una corazzata da allenare e modellare. Le insidie delle prime quattro partite
12 Settembre 2018 - 16:58
CASERTA (g.g.) – Ci sono due concetti da esprimere, ugualmente validi, a nostro avviso. Il primo: con l’organico che ha messo in piedi la Casertana non ha nulla da temere e solo il Catania, già allestito per la Serie B, ammesso e non concesso che conservi la rosa attuale per tutto l’anno, può competere, naturalmente sulla carta ai falchetti la vittoria del campionato e dunque il ritorno, dopo 28 anni, nella cadetteria. Il secondo: la Casertana ha costruito un organico di grande livello ma l’ha fatto nelle ultime due settimane, mentre il Catania già era messo a posto durante le partite della Coppa Italia quando gli etnei hanno schierato, a differenza dei falchetti, quella che sarà la formazione che si presenterà al campionato di Serie C nel giorno di San Gennaro.
Bisogna dunque capire quale di queste due ragioni, di questi due elementi, prevarrà sull’altro.
Saggezza ed esperienza ci suggeriscono di essere indulgenti con la squadra nei primi due mesi, anche se questa non dovesse attestarsi nelle prime due posizioni dei gironi. Viene accreditata proprio il mitico presidente del Catania, il commendator Massimino una frase che non si sa fino a che punto reale: “Amalgama, amalgama, chi è questo giocatore che lo vado a comprare“.
Se la squadra sarà in grado di mettere in campo una forte determinazione, l’esperienza dei suoi uomini più importanti, in pratica se darà il 100% di quello che ha in questo momento, può vincere, magari incontrando qualche difficoltà, la Cavese in casa.
Con una partita intelligente, magari controllando una prima, prevedibile sfuriata, di una squadra all’esordio casalingo, può venire a capo, nel secondo tempo, con la medicina dell’esperienza, della matricola Rieti.
L’unico problema è che sono capitate due partite consecutive fuori dalle mura amiche, che quest’anno, visto l’entusiasmo creatosi intorno alla squadra, visto i 5 mila accorsi al Pinto il giorno della presentazione, potrebbero, e non per espressione rituale, potrebbero essere il dodicesimo uomo in campo e nelle prime giornate colmare il gap di condizione che potrebbe esserci tra lo zoccolo duro dei nuovi innesti e le altre squadre in grado di correre un po’ di più.
Nella terza partita si andrà, infatti, a Bisceglie, lì saranno tanti i tifosi della Casertana. E la speranza che il tour de force legato ai noti problemi che hanno ritardato l’inizio del campionato (la prima di mercoledì, poi domenica e di nuovo mercoledì) consenta alla squadra di esprimersi con standards fisici già più rassicuranti. Alla 4a, al Pinto. occorrerà infatti essere a puntino, o quasi. Arriverà il 30 settembre, di domenica, il Catanzaro, un’altra squadra accreditata tra le più importanti e che punta, dopo diversi ani di campionati anonimi, a lottare, a sua volta per la promozione in B.
Ultima annotazione. La Cavese a Caserta nel derby della prima giornata è un match a rischio. La rivalità tra le due tifoserie è nota al punto che, due anni fa, alcuni tifosi della Casertana subirono un Daspo infrasettimanale in quanto stavano partendo armati di catene e di quello che serve per declinare tutto il manuale dell’imbecillità dinanzi a uno stadio alla volta di Santa Maria Capua Vetere dove, i metelliani, giocavano una banale partita infrasettimanale della Coppa Italia Dilettanti, dove al tempo militavano, allo stadio Piccirillo.
Non sappiamo se le cose sono cambiate, se le tifoserie hanno fatto pace. Questo lo capiremo nei prossimi giorni quando le Prefetture di Caserta e di Salerno si sentiranno per capire se ci sono o meno le condizioni per autorizzare la trasferta ai tifosi cavesi.