CASTEL VOLTURNO AL BALLOTTAGGIO. Embè, qual è la sorpresa? Mimmo Giancotti, pluri citato nelle ordinanze di camorra 2011 e dintorni, si è accordato con Pasquale Marrandino e Giovanni Zannini. Politica? No, antropologia

18 Giugno 2024 - 11:59

Già nella serata che ha sancito la corsa al ballottaggio dello stesso Marrandino e di Anastasia Petrella l’avevamo largamente previsto e detto a più persone. Per anni abbiamo scritto di lui quando, incredibilmente, ha partecipato ai raduni della Lega che si è sempre dichiarata, evidentemente solo a parole, lontana da un certo tipo di politica.

CASTEL VOLTURNO (g.g.) Discutevo circa una settimana fa, dopo l’esito del primo turno delle elezioni comunali di Castel Volturno e affermavo di non avere alcun dubbio sul fatto che Pasquale Marrandino, l’uomo di Giovanni Zannini che punta da condottiero qual è diventato a mondragonizzare Castel Volturno riducendola allo status di una  colonia del Comune confinante avrebbe facilmente raggiunto un accordo, di tipo antropologico prima ancora  che politico con persone che al primo turno si sono associate al sindaco uscente Luigi Petrella e che nel ballottaggio non potevano non  stare con Marrandino e Zannini.

E’ al di sopra di ogni sospetto proprio perché si tratta di articoli e di elaborazioni pubblicate in tempi non sospetti, ciò che pensiamo del Mimmo Giancotti impegnato in politica. Ben inteso, mai sentito, mai conosciuto personalmente, mai parlato con lui al telefono, ma rappresentativo di un format che ci ha fatto letteralmente impazzire negli anni d’oro di Matteo Salvini, pensandolo spesso al fianco del leader nazionale della Lega nei raduni di Pontida, in qualche cena e in qualche conviviale

Incredibile ma vero: Salvatore Mastroianni, l’uomo che risponde direttamente al presidente della provincia Giorgio Magliocca, zanniniano stra doc, e automaticamente a Zannini stesso è ancora oggi, almeno sulla carta, il coordinatore provinciale delle Lega. E fu Mastroianni a far si che Giancotti fosse un iscritto, un appartenente al carroccio.

Ogni volta che vedevamo quelle foto non potevamo non andare con il pensiero a quelle pagine delle ordinanze Dda del 2011 in cui Giancotti, pur non essendo coinvolto al punto da concentrare su di lui le attenzioni formali dell’autorità giudiziaria attraverso avvisi di garanzia o altro, si configurava, senza se e senza ma, come un ingranaggio disponibile di un sistema politico mafioso, che vedeva il clan dei casalesi determinare molte delle scelte delle amministrazioni comunali in carica e di cui Giancotti era parte attiva

Non è che nel periodo di Luigi Petrella, il nostro sia rientrato nei ranghi. In un’altra circostanza pubblicammo una foto, (GUARDA e LEGGI ) in cui dimostravamo la sua presenza all’interno della sala giunta, durante una riunione dell’organo esecutivo del Comune, nonostante di questa giunta Giancotti non facesse parte,

Poi c’è stata ala questione a cui ha partecipato o voleva che partecipasse il figlio (CLIKKA E LEGGI). Insomma un kit assortito che dimostra una cosa. Il suo humus è quello della vecchia politica di Castel Volturno.

E allora, con chi poteva accordarsi, così come effettivamente si è accordato Domenico Giancotti per gli amici Mimmo in questi giorni? Naturalmente con Pasquale Marrandino filiazione diretta di Giovanni Zannini

Lo avevamo previsto già nella serata di lunedì 10 giugno, all’esito dello spoglio che ha sancito i partecipanti al ballottaggio, Giancotti non sarebbe mai andato con Anastasia Petrella, mentre sarebbe andato sicuramente, per il richiamo, la spinta di questo humus, con Pasquale Marrandino in Zannini.

E così è puntualmente successo.