Cessione droga. Assolto fidanzato di una giovane morta dopo uno spinello

10 Dicembre 2021 - 12:14

MARCIANISE – I fatti si sono verificati a Marcianise e risalgono alla sera del 27.07.15 allorquando l’imputato (Agostino DI MONACO classe ’90) si trovava in compagnia della fidanzata Marika IODICE (classe ’91) a fumare uno spinello. In quelle circostanza, all’improvviso, la ragazza si accasciò a terra perdendo i sensi e fu soccorsa dal fidanzato e condotta presso il Pronto Soccorso del nosocomio di Marcianise i cui sanitari non potettero fare altro che constatarne il decesso. Intervennero i carabinieri della locale Compagnia per gli accertamenti del caso e nell’immediatezza rinvennero addosso al Di Monaco sostanza stupefacente del tipo marijuana ed un tritaerbe.

In particolare, le indagini – all’epoca condotte dalla d.ssa Antonella Cantiello – si concentrarono da subito per cercare di capire come fosse morta la ragazza e se vi fosse una correlazione della morte con l’uso della sostanza stupefacente in questione. Il Di Monaco fu interrogato fino a notte fonda ed ebbe modo di ricostruire tutti i tratti salienti di quella serata trascorsa con la fidanzata indicando anche il soggetto (Carlo De Simone) da cui aveva acquistato la sostanza caduta in sequestro. Scattò una perquisizione a casa dello spacciatore ed i militari dell’Arma rinvennero la stessa sostanza stupefacente ed un bilancino di precisione.

Escluso, a seguito dell’autopsia, il nesso causale della decesso con l’assunzione di quella sostanza (morta a seguito di arresto cardiocircolatorio probabilmente per una malattia congenita), il Di Monaco fu denunciato per cessione di sostanza stupefacente in favore della fidanzata. Dunque, dopo la tragedia della morte della fidanzata, il dramma di un processo per una accusa grave, di averle ceduto droga. Il De Simone (difeso all’epoca dall’avvocato Andrea Piccolo) chiese ed ottenne in sede di udienza preliminare di essere ammesso alla prova, mentre il processo per Di Monaco si è concluso oggi dinanzi al Giudice Monocratico del Tribunale di S. Maria C.V. – d.ssa Maisto – che accogliendo le richieste del difensore dell’imputato, avvocato Mariano Omarto, ha assolto l’imputato con la più ampia delle formule perchè il fatto non costituisce reato”.