Che “casino” sui lavori milionari sulla ciclabile e ciclopedonale di CASALUCE e FRIGNANO. Il collettore di AVERSA che blocca tutto e quella riunione “full zanniniana” davanti al bar di via Roma

9 Agosto 2025 - 19:39

Sarebbe interessante sapere se la dirigente del comune normanno, Danila D’Angelo, abbia o meno ricevuto qualche visita di cortesia in questi ultimi giorni allo scopo di perorare l’adozione di qualche scorciatoia per risolvere, aumma aumma il problema, la proposta del gruppo di minoranza di Casaluce e l’attenzione da riporre per un piano B qualora il Genio Civile…

AVERSA/CASALUCE/FRIGNANO (Federica Borrelli) Non è un momento semplice per i comuni di Casaluce e Frignano, alle prese con lo stallo di alcuni cantieri che stanno creando tensioni e rallentamenti nei rispettivi programmi previsti.

Su questo giornale, più volte, abbiamo dato spazio alle problematiche legate all’avanzamento di due lavori. In particolare, ci riferiamo a quelli che costeggiano, oramai da quasi un anno, la strada provinciale Teverola-Casaluce (CLICCA E LEGGI), e sia al cantiere che si innalza sotto il ponte dell’asse mediano Giugliano-Marcianise (CLICCA QUI), entrambi frutto di una convenzione stipulata dai due comuni confinanti, sotto l’egida del responsabile del procedimento unico di Frignano, l’architetto Nicola Massimo.

Le difficoltà sorte tra i due comuni, sprovvisti in entrambi i casi sopracitati di autorizzazioni necessarie al corretto svolgimento delle opere di realizzazione – vuoi che una volta si tratti di quelle da richiedere all’amministrazione provinciale, sia di quella da richiedere alla Soprintendenza ai Beni Culturali la seconda – spiegherebbero i recenti avvistamenti in terra casalucese del consigliere regionale Giovanni Zannini e di altri rappresentanti istituzionali locali, tra cui Giovanni Innocenti, presidente del consiglio comunale di Aversa e autentica protesi di Zannini.

Non sappiamo perché questi amministratori si siano incontrati. Che tra Francesco Luongo, Giuseppe Seguino e Giovanni Zannini intercorrano dei rapporti di amicizia, al di là degli obiettivi politici che comunque li assimilano, è cosa nota e pacifica. Per cui, per il pupillo mondragonese di Vincenzo De Luca, non deve essere stato strano presentarsi al municipio di Casaluce (in pratica una sua colonia), con tanto di foto, a corredo della sua visita, postate sul suo personale profilo Facebook qualche mese fa.

Più insolito, invece, è sembrato l’avvistamento davanti ad un bar di Aversa, nella centralissima via Roma, dove ad un tavolo pare fossero seduti lo stesso sindaco di Casaluce, il vicesindaco di Frignano Giuseppe Seguino, l’architetto Nicola Massimo e il presidente del consiglio comunale di Aversa Giovanni Innocenti. Per carità, si è trattato – se c’è stato realmente – di un incontro che non necessariamente ha avuto come oggetto la questione del cantiere “tal dei tali”. Però neppure lo possiamo escludere, dato che a quel tavolo – ammesso e non concesso che questo incontro ci sia stato per davvero – c’erano i rappresentanti delle tre amministrazioni interessate e, per di più, con la presenza del tecnico di Frignano, Nicola Massimo, colui che ha in mano carte e documentazioni. Non sappiamo cosa si siano detti, e nessuno vieta “a quattro amici al bar”, che a differenza di quelli intonati da Gino Paoli nell’omonima canzone sono già ampiamente realizzati per fatti loro, di incontrarsi. Ma non è nemmeno vietato pensare, come già abbiamo sottolineato prima, che tra gli argomenti intercorsi tra i quattro, ci si sia concentrati sul tema dei cantieri sospesi.

Specialmente di uno: i lavori fermi sotto il ponte dell’asse mediano. Siamo onesti: la partita per rimettere in gioco la ripresa del cantiere si gioca infatti altrove, né a Casaluce, né a Frignano. La “coppa del mondo” è da svolgersi proprio al Comune di Aversa, di cui è – ripetiamo – presidente del consiglio comunale il fedelissimo adepto zanniniano Giovanni Innocenti, forse non a caso presente a quel tavolo.

Vi abbiamo già raccontato che il geologo incaricato di redigere la relazione su quell’opera, il dott. Pasquale Marenna, aveva incassato ben 31mila senza però – a quanto pare – mettere piede sul cantiere, visto che non era riuscito a ‘rendersi conto’ della presenza di un collettore fognario, nonostante quest’ultimo si trovi proprio al di sotto, in maniera centrale, della pista ciclopedonale da realizzare. E quel collettore, che un nome ce l’ha ed è l’Alveo Spierto a voler essere precisi, è di proprietà dell’ente normanno. Per questo motivo, Aversa, gioca un ruolo cruciale: il suo intervento sul progetto del collettore – perché oramai è lui il vero protagonista di tutta questa storia – assume un ruolo che, oggi, si rivela determinante per sbloccare l’impasse.

Ci chiediamo, a questo punto: ma la dirigente dell’ufficio tecnico comunale di Aversa, l’ingegnera Danila D’Angelo, in questi giorni, ha per caso ricevuto delle visite? Ci sono per caso state delle perorazioni, o quanto meno dei cortesi tentativi di persuasione, affinché si potesse trovare una via tecnica che consenta di far ripartire i lavori sotto il ponte dell’asse mediano?

Certo è che, secondo molti tecnici ed esperti, non si può pensare di risolvere tutto aumma aumma o ancora, in maniera raffazzonata.

Capiamo la necessità, da parte dei comuni di Casaluce e Frignano, di voler portare l’acqua al loro mulino: del resto parliamo sempre di copiosi finanziamenti pubblici che sarebbe un peccato perdere. E le opere da realizzare, tutto sommato, sono anche valide. Per questo motivo, due potrebbero essere le strade che l’ingegnera D’Angelo, sempre nel caso in cui sia stata sollecitata a dire quanto prima la sua su questa situazione, potrebbero essere percorse. Al riguardo anche la minoranza di Casaluce ha esposto il proprio punto di vista in una lettera che il consigliere comunale Antonio Tatone ha scritto ed inviato alla dirigente Danila D’Angelo.

L’ipotesi di lavoro, il suggerimento che Tatone fornisce alla dirigente dell’ufficio comunale di Aversa, è il seguente: rilasciare l’autorizzazione solo – e solamente – dopo aver ricevuto il placet degli organi competenti, a partire da quella del Genio Civile. Il tutto dovrebbe essere – sempre secondo il suggerimento del consigliere – assoggettato a delle prove di carico sismiche per comprendere se la strada da realizzare è a misura del collettore sottostante, visto che, in quella zona è previsto il passaggio di mezzi pesanti.

Ma, a nostro avviso, rispetto alla prospettazione di Tatone, non si può non avere a disposizione un piano B: qualora il Genio Civile dovesse dare un parere avverso sulla sicurezza dell’opera, sarebbe auspicabile che l’ingegnera solleciti gli enti comunali ad attuare una variante del progetto che non preveda più la costruzione di una strada con passaggio sul collettore. Una previsione da considerare e che potrebbe presentarsi sull’impervio percorso in cui si è imbattuta, sfortunatamente per lei, l’ingegnera D’Angelo, alla quale non bastava già occuparsi delle incombenze normanne.

Palla al centro e la prossima mossa spetta sicuramente ad Aversa. Da lì dipende il futuro dell’intervento e, di riflesso, il superamento delle frizioni tra Casaluce e Frignano. Noi, nel frattempo, ci affidiamo al buonsenso di chi, in questo momento, ricopre un ruolo di responsabilità.

Al riguardo, nonostante le sue intemperanze che francamente non ci fanno né caldo né freddo, anzi ci strappano sempre un sorriso, rimaniamo comunque a disposizione del sindaco Francesco Luongo, e già che ci troviamo del vicesindaco Giuseppe Seguino – ma sindaco di fatto a Frignano, a dirla tutta – qualora volessero esprimere la loro opinione su questa situazione.