Ci risiamo a MARCIANISE con le coincidenze tra politica e morti: due giorni dopo il confronto-macchietta del ribaltone, il sindaco mani di forbice fa la cerimonia che intitola l’asilo nido alla povera Clara Scalera

27 Marzo 2024 - 17:48

Più di cinque mesi fa Nicola Russo aveva presentato una mozione votata all’unanimità dal consiglio comunale. Se è stata solo una coincidenza, quella temporale tra la benedizione del ribaltone targato Fecondo e Zannini e la cerimonia con apposizione della targa, ripetiamo se è stata solo una coincidenza, siamo di fronte ad un evento inopportuno che riattiva l’eco di tutto quello che il predecessore di Trombetta aveva detto e scritto su tante povere vite andate via prematuramente o afflitte da terribili malattie. Sulla morte e sulla sofferenza non deve esserci nemmeno il dubbio più lontano che possano diventare merce per speculazione politico-elettorale

MARCIANISE (G.G.) – Quando il passato proietta ancora i suoi riflessi e anche le sue ombre sul presente, il presente deve stare molto attento a non uniformarsi, a non conformarsi, a non omogeneizzarsi al passato.
Quante volte avete letto e quante volte chi oggi comanda a Marcianise – parlo soprattutto di Pasquale Salzillo, Nicola Scognamiglio e Gianpiero ZInzi – ha letto gli articoli di Casertace in cui abbiamo attaccato l’allora sindaco Antonello Velardi in quanto, a nostro avviso, strumentalizzava la morte e il dolore per ottenere, grazie a questa cinica pratica un ritorno politico-elettorale? Ce ne ricordiamo almeno una decina, ma probabilmente sono di più.


Inutile, in questo momento, ricordare i nomi e cognomi delle povere donne, dei poveri uomini e ragazzi finiti dentro alle pubblicazioni strappalacrime, enfatiche, retoriche, erogate da Velardi attraverso il suo profilo Facebook, che ha fatto più danni a Marcianise di quanto non abbia fatto un bombardamento aereo della Seconda Guerra Mondiale.
Se questo è un presupposto, e lo è senz’altro, perché quei fatti sono successi realmente e perché quei fatti sono stati oggetto di nostre polemiche giornalistiche, non possiamo oggi alzare le spalle e liquidare sicuramente come una coincidenza ciò che, indubbiamente, lo può anche essere, ma che può anche ragionevolmente non esserlo, dato che Marcianise ha già dimostrato che sul dolore e sui lutti ha orrendamente speculato per scopi politici, personali ed elettorali.


Il 19 ottobre scorso il consigliere comunale Nicola Russo, ascrivibile senza se e senza ma alle posizioni di Giovanni Zannini, presentava una mozione, votata peraltro all’unanimità dal consiglio comunale, affinché l’amministrazione di Marcianise intitolasse l’asilo nido comunale a Clara Scalera, la 33enne educatrice dello stesso asilo venuta a mancare improvvisamente quattro anni fa, lasciando un vuoto incolmabile nel marito e nel piccolo bimbo che sta crescendo senza sua madre.
Iniziativa nobilissima, sacrosanta, quella assunta da Nicola Russo.
Tanto cristallina e doverosa da aver unito, per una volta, le azioni della maggioranza e dell’opposizione.
Dal 19 ottobre al 20 marzo non si è più sentito parlare di questa intitolazione. Probabilmente qualcosa si è mosso anche prima del 20 marzo, perché se il giorno 22 si è svolta la cerimonia ufficiale alla presenza del sindaco Trombetta, ormai definito “mani di forbice” per il numero impressionante di nastri tagliati – pratica che sembra divenuta la sua unica ragione di vita, sicuramente la sua unica attività di sindaco – vuol dire che qualche delibera di giunta e determina dirigenziale erano state approvate precedentemente.
Stride per inopportunità, ma soprattutto perché ciò diventa una eco stonata di quel passato, di quei piccoli malati di leucemia, di quei piccoli morti che Antonello Velardi mescolava nel tritacarne della sua propaganda, la relazione tra il momento in cui è stato sancito il secondo ribaltone del Comune di Marcianise e quello, a malapena 48 ore dopo, della cerimonia ufficiale di intitolazione dell’asilo nido a Clara Scalera.


Ciò in piena armonia con la mozione votata all’unanimità ma presentata proprio da quel Nicola Russo autore, insieme a Salvatore Raucci, del cambio di casacca, del tradimento del mandato politico ottenuto dagli elettori di Marcianise.
C’erano cinque mesi di tempo per realizzare quello che a tutti i consiglieri comunale era apparso un atto dovuto.
Manco a farlo apposta, quando l’hanno realizzata l’intitolazione ufficiale? il 22 marzo, ossia una manciata di ore dopo al confronto-dibattito barzelletta, in cui Russo, insieme a Raucci, è andato a far da stampella all’amministrazione Scognamiglio-Zinzi-Salzillo.


Una stampella ben poggiata su interessi importanti: quelli dell’ex sindaco Fecondo, grande sponsor della famiglia Barbarano che vuol trasformare l’area ex Siemens in un parco commerciale attraverso una procedura su cui Casertace ha già espresso fortissime perplessità e sugli interessi di Giovanni Zannini, il quale ha messo a disposizione Nicola Russo in cambio di un appoggio dell’amministrazione comunale di Marcianise ad una gestione scellerata e paracriminale del Consorzio Idrico, poi Itl Spa, sul quale l’Antitrust ne ha scritte di cotte e di crude nel momento in cui ha annunciato il proprio ricorso al Tar della Campania, impugnando così quello che Casertace ha sempre definito la madre di tutte le trastole di questo territorio, ossia la trasformazione del Consorzio in Società per Azioni con conseguente affidamento, da parte del signor De Luca, della gestione stra-milionaria dell’intero ciclo dei servizi idrici e para-idrici in ognuno dei 104 Comuni della provincia di Caserta, grazie anche e soprattutto alla complicità del Comune di Marcianise, targato Trombetta-Scognamiglio-Iodice-Salzillo- Zinzi, ora anche Giovanni Zannini e Filippo Fecondo, che ha aperto un’autostrada con una linea di condotta, dettata evidentemente da Gabriele Trombetta, nipote del primo cittadino, già assessore di Velardi e poi super-consulente per volontà esclusiva di Giovanni Zannini al Consorzio Idrico e poi anche all’Itl Spa.


Leggendo questi ultimi passaggi dell’articolo, ci viene da realizzare un confronto tra la ragion d’essere di ciò che Nicola Russo, politicamente genuflesso a Zannini, ha realizzato con il ribaltone di tradimento del mandato elettorale, e la morte candida, innocente di questa ragazza che aveva davanti a sé una vita intera da trascorrere insieme ai bambini dell’asilo nido, attraversando la linea retta, il percorso umile ma onesto, avrebbe detto Troisi, di una giornata che iniziava alle 6 del mattino e finiva a tarda sera.


Cosa c’entra la memoria e lo strumento per ricordarla, per celebrarla, con le bagattelle, con le trastole della politica da operetta che si fa oggi al Comune di Marcianise?
Nicola Russo avrebbe dovuto pretendere dal sindaco Trombetta che l’intitolazione fosse fatta a novembre, a dicembre o in alternativa avrebbe dovuto pretendere che fosse spostata a maggio, giugno o settembre prossimo, lontana, distinta e distante dal brutto momento della negazione della democrazia, del trionfo dei disvalori, di quella sorta di rito orgiastico della politica qual è stato il confronto-barzelletta del 20 marzo scorso.
Ma cos’altro ci si può aspettare da un’amministrazione in cui c’è uno, il vicesindaco Salzillo, che volontariamente, proditoriamente, ha privato i cittadini della possibilità di esercitare il controllo democratico su una delle funzioni principali della potestà amministrativa, ossia l’attività dello Sportello Unico per l’Edilizia, cioè sulle concessioni, sulle Scia;

cos’altro ci si può aspettare da un’amministrazione il cui socio di maggioranza Nicola Scognamiglio, definito simpaticamente Cipster sin da ragazzo, ripete come un disco scordato, come una sorta di mantra, come uniche parole che in apparenza sembra in grado di dire, che Luigia, la sua Luigia, sicuramente la più amata dai marcianisani, dai campani, dagli italiani, dagli europei, dai keniani prenderà solo a Marcianise alle prossime elezioni europee 22mila voti, aumentando esponenzialmente la cifra di 3mila raccolta alle scorse regionali.


Tra palco e realtà, cantava Ligabue. Tra vita e palcoscenico, tra Ciccio Formaggio e Pappagone. Questa è oggi la politica a Marcianise.