CLAMOROSA indiscrezione da Roma: la CAMPANIA da lunedì zona gialla, riaprirebbero bar e ristoranti

23 Aprile 2021 - 11:46

In calce al nostro articolo, quello pubblicato pochi minuti fa dall’Agi, autorevole agenzia che per importanza viene solo dopo l’Ansa. Sarebbe solo 5 le regioni in arancione e nessuna in rosso

 

REGIONALE – E’ l’agenzia Italia a dare una notizia inattesa, rispetto a tutto ciò che era stato preconizzato nei giorni scorsi. Beninteso non si tratta di una informazione ufficiale, ma di una indiscrezione. Di solito, però, da quando è stato instaurato il sistema delle restrizioni asimmetriche in base ai colori attribuiti alle regioni italiane, difficilmente le previsioni formulate dalle maggiori agenzie di stampa italiane, Ansa ed Agi in particolare, si sono rivelate sbagliate. D’altronde, proprio in questi minuti sta cominciando l’attività del Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute che di qui ad oggi pomeriggio ridefinirà il quadro delle regioni, assegnando ad ognuna di loro un colore e dunque un livello di restrizioni.

Fino ad ieri, si era detto che la percentuale di rischio della Campania, fosse ancora molto, troppo alto. E d’altronde la tenuta di quella percentuale, spesso addirittura superiore al 10%, di positivi in rapporto ai tamponi effettuati quotidianamente, non annunciava nulla di buono per le decisioni odierne. Anche gli altri indicatori sembravano negativi, a partire da quello espresso dal quoziente risultante dal rapporto tra il numero di positivi su 100mila abitanti.

Non sappiamo se l’indiscrezione che pubblichiamo nell’articolo che pubblichiamo in calce nella versione integrale dell’Agi, ma la costruzione del pezzo appare molto solida. Perchè pur sorprendendo nel momento in cui esclude l’attribuzione di zone rosse, quando al contrario nei giorni scorsi si era detto da più parti che la Sardegna, la Puglia e la Val d’Aosta fossero in predicato di scontare ancora il sistema più rigido delle restrizioni, viene pubblicato un elenco di dati relativi alle 5 regioni che rimarrebbero o acquisirebbero il rango di zona arancione, la quale, com’è noto, farebbe rimanere invariate le restrizioni e dunque la chiusura del servizio ai tavoli, per bar, ristoranti e altri locali simili.

Dall’elenco mancano sia la Campania che la Puglia, il cui status di zona arancione era dato per scontato mentre la Sardegna e la Val d’Aosta che dovevano essere rosse, potrebbero aprire quasi tutti i negozi, compresi quelli di abbigliamento e calzature che invece in zona rossa sono tenuti on le serrande abbassate.

tutto il resto, cioè le altre 16 regioni che comprendono anche le due province autonome di Trento e Bolzano, diventerebbero zone gialle. Questo significa che da lunedì, bar e ristoranti potrebbero riaprire al pubblico, con il solo vincolo di un servizio al tavolo, effettuabile esclusivamente all’aperto, con rinvio alla data del primo giugno per la riapertura del servizio indoor, cioè delle sale da pranzo al chiuso, in quel caso, però limitatamente al pranzo e non alla cena che rimarrebbe vincolata alla collocazione outdoor. Naturalmente, com’è sempre successo seguiremo con attenzione le notizie provenienti dalla capitale.

 

QUI SOTTO IL TESTO DI AGENZIA

Si profila un’Italia tinta di giallo a partire da lunedi’, in concomitanza con le annunciate riaperture (che riguardano appunto le Regioni collocate nella fascia piu’ bassa di rischio). A quanto si apprende, dalla cabina di monitoraggio settimanale ministero della Salute-Iss, riunita come ogni venerdi’ per valutare i dati, e’ emerso un quadro fatto di ben 16 Regioni in zona gialla, appena cinque in arancione e nessuna in rosso. Le regioni in arancione, costrette quindi per ora a perdere il treno delle riaperture, sarebbero Basilicata (rischio moderato, incidenza settimanale 201 casi per centomila abitanti), Calabria (rischio alto, incidenza 152), un po’ a sorpresa anche Sardegna (rischio alto, incidenza 132), Sicilia (rischio moderato, incidenza 175) e Val d’Aosta (rischio moderato, incidenza 227). Tutte le altre regioni sono in giallo, ossia Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Pa Bolzano, Pa Trento, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto.