CLAN DEI CASALESI & ELEZIONI. Alcuni noti politici di livello nazionale, clienti del ras Iavarazzo e di Armando Aprile. I rapporti stretti con Cis Meridionale e JAMBO

29 Settembre 2019 - 18:47

CASAL DI PRINCIPE(g.g.) Il primo giugno 2016, nel pieno delle attività della polizia giudiziaria che, su mandato della dda di Napoli, stava setacciando tutti gli uffici del gruppo imprenditoriale che metteva insieme gli interessi di Armando Aprile, l’imprenditore apparentemente pulito, e di Mario Iavarazzo, ras dei casalesi e autista di Nicola Schiavone, proprio Iavarazzo cominciò a temere seriamente di essere arrestato di lì a poco.

Ne parlò all’altro pregiudicato Nicola Barbato, confidandogli che a quel punto stava meditando sulla presentazione di un memoriale ai magistrati che avrebbe sancito la sua dissociazione dal clan dei casalesi. Ciò era finalizzato evidentemente, a scansare il pericolo di un nuovo arresto.

Non ci risulta che questo proposito trovò poi un seguito, ma di questo si parla precisamente all’interno dell’ordinanza recente, in uno stralcio che abbiamo pubblicato, insieme ad altri, in calce a questo articolo.

Come in calce a questo articolo, ci sono i passaggi importanti in cui gli inquirenti affermano di aver trovato traccia di solidi rapporti commerciali tra le società di Aprile e quindi di Iavarazzo e “alcuni politici di livello nazionale”, evidentemente, aggiungiamo noi, clienti per quanto riguardava le mega affissioni stradali nella fasi pre-elettorali.

Chiare le tracce anche della relazione tra il mondo di Armando Aprile e Mario Iavarazzo con Cis Meridioonale e cioè la società che ha gestito il Jambo ai tempi di Michele Zagaria

e che da qualche anno lo gestisce attraverso amministratori giudiziari. Nelle carte sequestrate emergono, precisamente rapporti tra la Bluink, società amministrata da Giovanna Laudante, moglie di Armando Aprile, e la Cis, ma anche rapporti della proprietà del Jambo con la Nikol srl, amministrata da Clara Melini, e titolare del marchio di Bluink.

Durante le perquisizioni, la Laudante, cioè la moglie di Armando Aprile, rendeva dichiarazioni e consegnava documenti.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA

Relativamente all’esecuzione della perquisizione effettuata nei confronti di APRILE Armando,ed in relazione alla documentazione poi sequestrata (All.26 – esecuzione decreto perquisizione edAll. 47 – DVD file documentazione sequestrata),  si richiamano  gli approfondimenti sulla documentazione cartacea sequestrata descritti nel paragrafo n 12 della richiesta alla pag 181 e in particolare

 

  1. APRILE Armando aveva il proprio ufficio in una stanza concessa in locazione dalla AGR Immobiliare (di cui APRILE è socio unico ed amministratore) alla SPM S.r.l.;
  2. nel suo ufficio veniva acquisita e sequestrata copia di documentazione afferente fornitura di servizi per esponenti politici anche di rilievo nazionale;
  3. si sottoponeva a sequestro, altresì, documentazione riguardante l’attività di affissione di manifesti pubblicitari da parte della SPM S.r.l. (richieste ai Comuni, e.mail tra SPM ed altre società ecc.), nonché elenchi e foto di impianti pubblicitari che sono risultati poi essere gestiti da IAVARAZZO Mario;
  4. le foto degli impianti sono le stesse trovate nel corso della perquisizione nei locali di FERRARO Domenico ma nella disponibilità di ESPOSITO Gennaro e IAVARAZZO Mario.

 

Le operazioni di perquiszione venivano estese anche ai locali delle società BLUINK S.r.l.; SPM S.r.l. e NIKOL S.r.l.  – rappresentate da LAUDANTE Giovanna (amministratore unico della società BLUINK S.r.l. e moglie di APRILE Armando) e da  MELINI Clara, in qualità di amministratore unico della società NIKOL S.r.l. avente P.iva nr. 07115541216, azienda, quest’ultima, che gestiva il marchio della BLUINK (SPM, NIKOL, e BLUINK sono tutte società riconducibili ad APRILE Armando, quindi) – durante le quali la stessa LAUDANTE rendeva dichiarazioni e consegnava documenti comprovanti i consolidati e risalenti rapporti tra la BLUINK e la impresa  PUBBLIONE di Solipago Lucia, tra la BLUINK e la PUBLIONE S.r.l. e tra la BLUINK e la CIS MERIDIONALE, nonché quelli attestanti i rapporti commerciali tra la NIKOL S.r.l. e la CIS MERIDIONALE S.r.l. e la NIKOL S.r.l. e la ADV Comunication S.r.l. (cfr pag. 332 e ss informativa DIA);

Presso i locali della SPM S.r.l. a Carinaro zona ASI veniva acquisita documentazione concernente i rapporti commerciali tra la stessa e la ADV Comunication S.r.l. e la CIS Meridionale S.r.l. (JAMBO).

Si sequestravano, altresì:

  • una serie di atti riferibile all’utilizzo di impianti pubblicitari della ADV Comunication da parte della SPM nell’anno 2015;
  • una serie di atti riferibili all’utilizzo di impianti pubblicitari da parte della SPM con altre aziende del settore (CER.BON., REX ed altro tra cui anche la OFFICINA Designer S.r.l. gestita da MANNO Gaetano)
  • fatture ed atti che confermavano i rapporti commerciali nel 2015 della SPM anche con la PUBLIONE S.r.l.
  • contratti e fatture relative ai rapporti commerciali tra la SPM e CIS Meridionale (JAMBO)

Sull’analisi di tali documenti si rimanda alla lettura degli atti e degli allegati all’infromativa della DIA di Napoli, già richiamata (pag. 333-334 e ss informativa DIA);

 

Approfondimenti circa la documentazione informatica sequestrata

Anche dalla preliminare analisi del materiale informatico sequestrato, si aveva la conferma di quanto fino ad ora emerso circa la riconducibilità di aziende pubblicitarie in capo a IAVARAZZO Mario, ottenendo ulteriori importanti riscontri alle ntercettazioni fino ad ora riportate.

 

Si riportano alcuni dei dati ritenuti di interesse investigativo a riscontro delle intercettazioni fino ad ora riportate.

 

Dal materiale informatico sequestrato a IAVARAZZO Mario:

 

  • venivano rinvenute bozze di contratti e proposte commerciali per la pubblicità per la CIS MERIDIONALE S.r.l. (JAMBO), scritte a mano, di cui una avente ad oggetto: “proposta di contratto di spazi pubblicitari” da parte della società ADV; un’altra “lettera di presentazione” sempre da parte della ADV; un’altra nella quale veniva palesata la continuità aziendale della ADV degli impianti prima gestiti dalla PUBLIONE sempre per il CIS Meridionale(14stampa documenti informatici sequestrati e DVD).

 

Tali documenti rappresentano l’ennesima conferma della riconducibilità delle aziende oggetto d’indagine (PUBLIONE di SOLIPAGO Lucia, PUBLIONE Srl ed ADV COMUNICATION srl) in capo a IAVARAZZO Mario, il quale utilizzava nel tempo una molteplicità di prestanome, in ultimo SABATINO Nicola per l’ADV Comunication; emergevano, altresì, le consolidate cointeressenze con il Centro Commerciale JAMBO, con cui tentava di proseguire il redditizio business deal (una lettera è datata “30.12” quindi perfettamente convergente con quanto emergeva dalle intercettazioni già riportate). I file in formato jpg sono datati 30.12.2015.

Veniva rinvenuto, infine, anche un prospetto datato 2008 per o da la INTERSPOT, altra società nel settore pubblicitario (All. 14).

(…)

Iavarazzo Mario, una volta tornato in libertà, insospettito di essere ancora monitorato dagli inquirenti, evita incontri con esponenti del clan dei Casalesi; tuttavia non solo sono state registrate transazioni  attraverso negoziazione di assegni tra la Pubblione srl a lui riconducibile di Solipago Lucia  con società riconducibili ad affiliati al clan di Schiavone ( come la Dea Bendata srl), ma le intercettazioni svolte tra il 2015 ed il 2016  hanno fatto comunque emergere, oltre alle illecite attività nel campo del settore pubblicitario, i  rapporti tra Iavarazzo Mario e persone pregiudicate per reati di stampo camorristico, tra cui Barbato Nicola, gravato da precedenti per associazione mafiosa estorsione ed altro. E’ proprio a Barbato che Iavarazzo Mario confida di essere in procinto di depositare un memoriale nel quale avrebbe formalizzato la sua dissociazione, manifestandogli comunque il timore di essere sottoposto nuovamente a misure reali ( cfr conversazione tra presenti n 1309 del 1/6/2016)