CONSORZI & DITTE DI CAMORRA. 700 mila euro per l’asilo di S.MARCELLINO al consorzio con dentro la società di Falanga, arrestato a casa Zagaria con mitragliatrice e bunker. Colombiano parla di trasparenza e poi “scorda” la ditta esecutrice

24 Luglio 2025 - 20:00

Il problema non sono certo le dichiarazione, seppur particolari, diciamo così, del presidente della Provincia e sindaco del comune dell’agro Aversano. Qua manca una cosa importante, prevista dalla legge, ovvero la segnalazione della ditta esecutrice scelta dal consorzio. E se si tratta del consorzio che l’ultima volta ha nominato una ditta che è evidentemente connessa alla fazione di Michele Zagaria, questo problema diventa enorme

CASERTA – In queste settimane si sta aprendo una lunga diatriba tra CasertaCe e il presidente della provincia, nonché sindaco di San Marcellino, Anacleto Colombiano, relativamente al rispetto della trasparenza degli atti amministrativi della provincia e del suo comune.

Diatriba poi, diciamo che stiamo cercando di spiegare a Colombiano che non è che deve mandarci i verbali di gara via mail, via pec, per farci un favore, ma la pubblicazione degli atti delle procedure d’appalto e degli incarichi è centrale affinché si rispetti la legge sulla trasparenza e sul codice degli appalti.

Ad esempio, stiamo parlando con insistenza della questione dei consorzi, ovvero quelle unioni di imprese che partecipano alle procedure di gara, per poi affidare i lavori alle ditte iscritte al consorzio stesso. Ne parliamo perché il rapporto tra consorzi e ditte pericolose, perché ritenuta connesse al clan dei Casalesi o ad altri tipi di camorre locali, è molto alto.

La legge prevede chiaramente che i consorzi devono indicare le ditte che eseguiranno i lavori e, di conseguenza, le amministrazioni, le stazioni appaltante devono specificare quali sono le società che poi saranno effettivamente attive su un determinato cantiere.

È importante perché, in questo modo, ad esempio, abbiamo scoperto dei lavori banditi da Agrorinasce finiti (e poi tolti) nelle mani della Mira Costruzioni, ovvero la società della famiglia Falanga di Casapesenna che, in realtà, sembrano essere più dei prestanomi di altri soggetti.

Lo diciamo perché il titolare è un ragazzo di vent’anni, il padre lavorava in un caseificio, prima di essere arrestato perché aveva in suo possesso un mitra e dei bunker. Tutto ciò in un’abitazione in cui viveva, di proprietà della famiglia del Boss Michele Zagaria, ovvero il capo clan più attivo sugli appalti pubblici.

La Mira, prima di passare ai Falanga, era di proprietà di una certa signora Maria Amato. ovvero della moglie di Raffaele Diana, fratello di Giuseppe, detto Pepp O’Biond, sposato con Raffaella Zagaria, nipote diretta del boss Michele, essendo la figlia di Elvira Zagaria e Francesco Zagaria, Ciccio ‘a benzinacondannato in via definitiva per associazione mafiosa.

Quindi, pensare che la Mira Costruzioni, esecutrice di lavori, che poi sono stati successivamente tolti, dallo stesso consorzio che l’aveva scelta, ovvero il consorzio Grade con sede a Torino e a Frattamaggiore, sia in qualche modo connessa agli interessi criminali di Michele Zagaria e della sua famiglia, di cui la quasi totalità dei componenti è a piede libero, è un concetto quantomeno verosimile.

È proprio del consorzio Grade vogliamo parlare ad Anacleto Colombiano. Perché si tratta dell’operatore economico che si è visto aggiudicare i lavori per l’adeguamento sismico, l’efficientamento energetico e la riqualificazione della scuola dell’infanzia dei Fiori di San Marcellino.

Si tratta di una procedura avvenuta nel giugno del 2023 attraverso il lavoro di una discutibile stazione appaltante che, come anche in questo caso, visto spesso le sue procedure di gara finire con nessun partecipante, oltre alla ditta vincitrice, e ribassi quantomeno risibili.

Ed è proprio il caso del consorzio Grade che, rispetto a una gara da 700 mila euro solo di base d’asta per questi lavori all’asilo, si è vista aggiudicare l’appalto con il 2% di ribasso, senza la partecipazione di nessuno dei cinque operatori economici che avevano ricevuto l’invito dalla Cuc dell’Area Nolana.

Ora, presidente Colombiano, in questo caso sindaco Colombiano, nelle carte di gara, sia della Cuc dell’area nolana, sia nei documenti a firma del comune di San Marcellino, ovvero con in calce il nome e il cognome di Michele Di Luise, Il funzionario nonché assessore di Gricignano d’Aversa, nonché amico fraterno di suo figlio, Nicola Colombiano, ci saremmo aspettati di vedere il nome della ditta esecutrice dei lavori, visto che lei parla di un rispetto totale della trasparenza negli atti amministrativi dei suoi enti. Ma questo, invece, non è accaduto.

Quindi, a due anni di distanza dall’applicazione di questi lavori e a 7 mesi dall’inaugurazione, nulla si sa sulla ditta che ha effettivamente eseguito le attività di cantiere alla scuola materna dei Fiori di San Marcellino. Ed è importante saperlo perché il consorzio Grade, a Caserta, l’ultima volta che lo abbiamo visto, ha scelto una ditta evidentemente connessa alla famiglia Zagaria e, quindi, all’universo del clan dei Casalesi.

Questo non vuol dire che sia avvenuto anche a San Marcellino, anche alla scuola materna dei Fiori. Ma è importante sapere qual è la ditta esecutrice di questi lavori. E non solo per dissipare ogni possibile dubbio, ma soprattutto lo prevede le norme sul principio della trasparenza degli atti amministrativi che le riproponiamo spiegate in maniera semplice qui sotto.

Il problema non è che esistano i giornalisti cattivi o che esista la volontà di mettere in cattiva luce qualcuno per sport, per diletto o, peggio ancora, per denaro, perché può star certo che non è il caso, qui non lavoriamo così, nonostante quello che può pensare lei o altri. Il problema è che l’infiltrazione negli appalti pubblici delle ditte connesse al clan dei Casalesi, in maniera diretta o in maniera indiretta, è presente, evidente nell’amministrazione provinciale di Caserta ma in tutta la provincia. E negare ciò significa vivere con il prosciutto davanti agli occhi.

Quindi, vedere un appalto così importante, con un ribasso risibile del 2%, aggiudicato ad un consorzio che al suo interno ha una ditta di cui titolari ufficiali hanno rapporti diretti con la famiglia di Michele Zagaria, destra quantomeno preoccupazione.

stralcio dell’articolo di casertace del giorno 1 Luglio 2025

L’articolo 67 del codice Appalti 2023 specifica che i consorzi stabili (articoli 65 e 66) possono svolgere i lavori con le proprie risorse o tramite le aziende consorziate indicate durante la gara, senza che questo venga considerato subappalto. Tuttavia, restano comunque responsabili insieme verso la stazione appaltante. Inoltre, i consorzi devono indicare al momento dell’offerta per quali consorziate partecipano. Se una consorziata è a sua volta un consorzio, deve indicare anche lei le proprie consorziate per cui concorre.

Ci permettiamo di semplificare: le consorziate esecutrici vanno pubblicate. Cosa non successa, ad esempio, nel caso dell’appaltone su Marruzzella.

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qui, invece, l’aggiudicazione del 2023