CONSORZIO IDRICO. L’orgia dello spreco. Di Biasio & Co. che intascano 800mila euro all’anno lanciano un bando per assumere nuovi staffisti. Cambiali elettorali

3 Febbraio 2021 - 19:12

CASERTA – Inutile che ci mettiamo a gridare allo scandalo. Questa terra non si scandalizza di fronte a niente. Per cui se noi diciamo che al Consorzio Idrico di Caserta viene presentato un Bilancio in cui c’è scritto in linea di massima (ma preparatevi ad un adeguato approfondimento) che ci sono 120 milioni di attivo legati a non meglio precisati residui, a non meglio precisati crediti, e circa 130 milioni di passivi, riportati come se si trattasse del bilancio dell’ultima pro loco pedemontana; se noi vi avviamo a dimostrare, come dimostreremo, che quello è un Bilancio farlocco e che in realtà i debiti ammontano a decine e decine di milioni di euro, mentre la maggior parte dei crediti è una barzelletta inesigibile, non si scandalizzerà nessuno, a differenza di quanto succederebbe non a Sondrio o a Trieste, ma anche in un’altra area del Sud, dove porcherie del genere determinerebbero gravi conseguenze.

E nemmeno creerà scandalo l’argomentazione, che andremo ugualmente a ripetere, relativa a una pletora di soggetti che non si sa bene cosa facciano, partecipando agli organismi interni, e che costano alle casse pubbliche più di 800mila euro all’anno solo in indennità e compensi. 800mila euro all’anno in un carrozzone fradicio fino all’osso e che si avvia a tentare il colpo gobbo di una neutralizzazione del disastro debitorio causato dalla malagestione, da una lottizzazione becera e criminale, trovando nella Regione Campania un’amica che nel giochino dell’attivazione dell’Ato delle Acque faccia in modo che i vari Pasquale Di Biasio, Palmieri, Crispino, Giudicianni e compagnia cantata possano continuare a mungere tranquillamente risorse pubbliche, frutto delle tasse, dei canoni idrici pagati dai cittadini.

Non si scandalizzerà nessuno nemmeno leggendo questa determina che annuncia, manco si trattasse di amministrare gli Stati Uniti d’America dalle stanze della Casa Bianca, la creazione di nuove figure di staff del Presidente.

La determina non contiene nessuna indicazione specifica sul numero di questi staffisti. Un’altra immonda infornata resa necessaria dalle cambiali da scontare dopo le elezioni regionali, in cui ovviamente l’amico Giovanni Zannini purtroppo svolge una funzione di protagonista assoluto dentro ad una visione ormai irresistibile e incontinente della politica, vista come una vera e propria catena di montaggio di un clientelismo sicuramente peggiore di quello che strutturava e alimentava il sistema lottizzatorio durante la cosiddetta Prima Repubblica.

È una segnalazione introduttiva, perché è arrivato il momento di tornare a occuparsi di questo Consorzio. Lo faremo con maggiore disincanto rispetto al passato in quanto sappiamo bene che, nonostante pubblicheremo decine e decine di documenti, nonostante porremo a dimostrazione dei nostri articoli leggi e norme, nonostante nessuna riga che esporremo non sarà accompagnata dalla dimostrazione palmare della violazione delle procedure amministrative regolate dalla legge, non succederà nulla.

E dunque altra impunità sarà iniettata in vena ai protagonisti degli 800mila euro di compensi e indennità. Una sorta di doping che alimenterà il loro coraggio, la loro perseveranza, la loro sfrontatezza, il loro disprezzo delle norme, dato che se niente succede davanti a tutto ciò non c’è, a questo punto, neppure la necessità di stare attenti salvando almeno l’apparenza.

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