CONSORZIO IDRICO.. Ma che è, Sodoma? Le assunzioni “per sempre” della Esposito, di Innocenti e Gagliardo, i tre pupilli di Giovanni Zannini, sono vergognose ed illegali

23 Novembre 2021 - 06:30

Basta ripercorrere le tappe, partendo dal primo contratto a tempo determinato firmato a gennaio del 2019, fino ad arrivare all’incredibile transazione accettata dal Consorzio al punto da sembrare orchestrata politicamente dall’interno, di ricorsi al Tribunale costituiti su un’urgenza che non esisteva né in cielo né in terra, con un esito a dir poco sospetto in totale antitesi con due sentenze del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, emesse dall’autorevolissima giudice Nunzia Tesone, oggi in Corte di Appello, che avevano invece respinto la richiesta di altri 4 dipendenti a tempo determinato che si erano dovuti accontentare di un risarcimento danni

 

 

 

CASERTA – Costanza Esposito, Francesco Gagliardo, ma soprattutto Giovanni Innocenti, sono tre persone ben conosciute dai lettori piùm assidui e attenti di Casertace. Per cui si tratta di soggetti che svolgono un ruolo pubblico.
Giovanni Innocenti, com’è noto, è assessore al Comune di Aversa. Uomo da qualche anno fedele al consigliere regionale Giovanni Zannini, ha lavorato per lui per realizzare il ribaltone al Comune di Aversa, grazie al quale Zannini, con l’appoggio dell’area del Pd che fa capo a Stefano Graziano, ha spedito all’opposizione il Pd ufficiale, offrendo poltrone di governo a consiglieri candidatisi alle ultime elezioni comunali con i due aspiranti alla carica di sindaco ufficialmente connotati con le insegne dei partiti del centrodestra: Innocenti con Giuseppe Stabile, appoggiato da Forza Italia e voluto fortissimamente da Luigi Cesaro detto “Giggino a’ purpetta”, e Francesco Sagliocco, candidato ed eletto in appoggio a Gianluca Golia, concorrente alla massima carica cittadina in quanto designato ufficialmente dalla Lega di Salvini, per la quale è risultata eletta anche Olga Diana, pure lei co-autrice del ribaltone e pure lei passata nella scuderia di Giovanni Zannini.
Il 14 gennaio 2019, Giovanni Innocenti, già zanniniano fedelissimo, è stato assunto con contratto a tempo determinato, durata un anno, dal Consorzio Idrico Terra di Lavoro, uno dei luoghi più illegali e allo stesso tempo più impuniti d’Italia, su cui Zannini esercita un controllo assoluto di tipo militare.
Insieme a Giovanni Innocenti, sempre il 14 gennaio 2019, furono assunti anche Costanza Esposito, pupilla di Zannini proveniente dalla Valle di Suessola, E Francesco Gagliardo, anche lui entrato a far parte dei seguaci di prima linea del consigliere regionale di Mondragone.
Di queste tre assunzioni ci siamo occupati più volte.
Lo abbiamo fatto anche il 13 gennaio 2020, quando il Consorzio Idrico ha prorogato, nell’anno delle elezioni regionali, e nel periodo in cui Zannini stava organizzando il ribaltone ad Aversa, il contratto a tempo indeterminato a tutti e tre per la durata di ulteriori 12 mesi.

Lo abbiamo fatto ancora, quest’anno, sempre il 14 gennaio, quando con la terza proroga, un altro anno, Innocenti, Esposito e Gagliardo hanno ottenuto un ulteriore allungamento del rapporto professionale con il Consorzio fino al 14 gennaio 2022, dunque 36 mesi complessivi.

Nel giugno scorso, però, tutti e tre hanno compiuto un passo importante, rivolgendosi all’autorità giudiziaria e chiedendo l’assunzione la stabilizzazione, cioè l’assunzione a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda il principio generale, venuto fuori dall’ultima riforma, quella divenuta nota con il termine Jobs Act, un contratto a tempo determinato non può superare i 24 mesi.

Quando succede, il lavoratore può rivolgersi al giudice per chiedere la stabilizzazione o, in subordine, un risarcimento danni.

Ora, queste nozioni sono ben note alla significativa e riconosciuta competenza dell’avvocato Massimiliano De Benedictis, nominato dal Consorzio dentro al procedimento attivato dalla Esposito, da Innocenti e da Gagliardo.

De Benedictis, nella sua indubbia competenza e autorevolezza professionale, sa bene che un ricorso presentato con la caratteristica della “urgenza” è possibile solo nel momento in cui risulta evidente, ai sensi dell’articolo 700 del Codice di Procedura Civile, l’esistenza di un danno attuale e non eventuale. Ora, se questi tre hanno presentato, come effettivamente hanno fatto, un ricorso d’urgenza a sette mesi di distanza dalla scadenza del loro contratto, nessun tribunale d’Italia, men che meno quello di Santa Maria Capua Vetere rispetto al quale riteniamo inutile citare una giurisprudenza che l’avvocato De Benedictis, nella sua autorevolezza, ben conosce, avrebbe accolto.

Al contrario sarebbe stato respinto e i tre ricorrenti avrebbero dovuto attendere i termini temporali della scadenza del loro contratto per presentare il ricorso d’urgenza o magari si sarebbero dovuti accontentare, avendo deciso di muoversi formalmente così in anticipo, di ricorrere alla procedura ordinaria.

Non ci sarebbe stata partita, e l’avvocato De Benedictis lo sa bene, parimenti a un qualsiasi avvocato anche di rango inferiore.

Presentare dunque un ricorso d’urgenza a giugno ha dato la sensazione dell’esistenza di una certezza a priori su quelle che sarebbero state le mosse del convenuto, cioè del Consorzio Idrico.

Sarà stata una combinazione, ma l’ente gestito di fatto da Zannini, cui appartiene politicamente anche l’avvocato De Stivolo, che ha apposto la sua firma, a quanto pare non consueta, nei procedimenti di diritto del lavoro, sotto al ricorso di Esposito, Innocenti e Gagliardo, ha incredibilmente deciso di non combattere.

L’ottimo De Benedictis ha costruito una transazione abbassando, ovviamente di quale cosa il livello delle concessioni che il Consorzio ha fatto alla triade dei pupilli di Zannini, anche perché un’accettazione speculare avrebbe dato ancora più nell’occhio e ha chiuso l’accordo, cm il quale il Consorzio Idrico assume Costanza Esposito, Giovanni Innocenti e Francesco Gagliardo a tempo indeterminato con contratto di 6° livello.

Naturalmente il giudice di S.Maria C.V. non ha potuto far altro che prendere atto e l’operazione è stata impacchettata e infiocchettata.

Dunque, il Consorzio avrebbe potuto tranquillamente impallinare il ricorso ab origine, contestando la procedura dell’urgenza, che come abbiamo dimostrato non stava né in cielo né in terra, come anche uno studente reduce da un 21 rimediato all’esame di Diritto del Lavoro avrebbe saputo.

E invece il Consorzio si è costituito, ma è come se non lo avesse fatto, dato che ha immediatamente avallato la richiesta dei tre ricorrenti, sottoscrivendo la conciliazione. Insomma, in questo caso, pensare male non è un’opzione ma un dovere.

Immaginiamo che il Consorzio Idrico, dopo essersi distratto sulla questione della procedura d’urgenza, fosse rinsavito e fosse andato in giudizio.

Sapete come sarebbe finita al Tribunale? Esattamente come finì nel febbraio 2018, all’esito di due ricorsi presentati da 4 dipendenti che, avendo svolto un periodo di attività professionale con contratto a tempo determinato superiore ai 24 mesi, avevano chiesto, ma solo a contratto scaduto, dunque con procedura ordinaria, la loro stabilizzazione.

Quelle sentenze non furono emesse da un pinco palla qualsiasi, bensì dalla Giudice Nunzia Tesone, considerata tato capace e autorevole da aver meritato la nomina dentro alla Sezione Lavoro della Corte di Appello di Napoli.

Le due sentenze le pubblichiamo in calce.

Per chi vuole capire più velocemente andiamo a pagina 5: “Ciò posto, deve rimarcarsi che, nel pubblico impiego permane in ogni caso ex art 36 TU 165/2001
il divieto di trasformazione dei rapporti di lavoro flessibile in rapporti a tempo indeterminato, la cui
ratio, notoriamente costituita dalla necessità dell’accesso al pubblico impiego tramite concorso (art
97 comma 1 Cost.), non è nel tempo mutata (ai sensi dell’art 36 comma 5 (già comma 2) TU
165/2011, “In ogni caso, la violazione di disposizioni imperative riguardanti l’assunzione o
l’impiego di lavoratori, da parte delle pubbliche amministrazioni, non puo’ comportare la
costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche
amministrazioni, ferma restando ogni responsabilita’ e sanzione. Il lavoratore interessato ha
diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni
imperative …”).

In base a questa motivazione granitica, i 4 ricorrenti si videro riconosciuto un risarcimento dei danni, visto che la loro attività professionale era chiaramente andata al di là dei contenuti del contratto firmato a suo tempo, ma non ottennero l’assunzione a tempo indeterminato in quanto, secondo il giudice Nunzia Tesone, il Consorzio Idrico è un ente pubblico a tutti gli effetti, dunque fa parte della pubblica amministrazione (e questo taglia la testa al toro con i soliti giochini attuati quando in alcuni atti si parla di ente pubblico e in altri di azienda speciale).

Per cui, nella pubblica amministrazione, i contratti a tempo indeterminato si ottengono solo se si vince un concorso. E allora, se la domanda di Costanza Esposito, Innocenti e Gagliardo fosse arrivata davanti al giudice di Santa Maria Capua Vetere, ai tre sarebbe stato attribuito un risarcimento danni ma non l’assunzione a tempo indeterminato.

Questo al Consorzio lo sapevano bene, dato che nel 2018 era in carica alla presidenza, così come oggi, Pasquale Di Biasio, il quale al tempo fece esattamente il contrario, pur trattandosi di un caso uguale, rispetto a quanto fatto oggi, visto che dette mandato all’avvocato affinché battagliasse in giudizio, rivendicando l’ineludibilità dell’articolo 36 del T.U. 165/2001 (CLICCA QUI: art 36 dlg 165).

Da anni scriviamo delle malefatte di questo consorzio.

Da anni pubblichiamo documenti che attestano pacchiane, sfrontate illegalità espresse evidentemente con la sicurezza di rimanere non indagate, non punite.

Per cui riteniamo che anche di fronte a quest’altra porcata, consumata ai danni di tanti professionisti e giovani disoccupati di questa provincia, di fronte a questi atti smaccatamente illegali ed iniqui, nulla succederà.

Però, noi ci accontentiamo di stare in pace con la nostra coscienza.

 

CLICCA QUI PER LEGGERE LE DUE SENTENZE CITATE NELL’ARTICOLO:

CONSOLO DADDIO CITL

CAMPOCHIARO DADDIO CITL