CONSORZIO IDRICO. Stangata con le bollette dell’acqua ai cittadini di MARCIANISE, MONDRAGONE e degli altri Comuni consorziati. Bruciare le cartelle sotto alla sede

3 Dicembre 2019 - 11:32

CASERTA (G.G.) – Se c’è un luogo dell’impunità, in cui questa patologia della convivenza civile si è più manifestata, è il Consorzio Idrico di Terra di Lavoro, che rivaleggia, a dire il vero, con il Comune di Caserta.

Quando parliamo di impunità, non ci riferiamo solamente a quella giudiziaria, che peraltro, rispetto alla tonnellata di denunce giornalistiche di questo sito (ma anche di fronte a parole messe nero su bianco da un presidente del Collegio dei Revisori dei Conti) si manifesta in misura inversamente proporzionale all’assenza totale di provvedimenti atti a limitare l’autentico disastro gestionale e morale; ci riferiamo anche e soprattutto all’impunità civile.

Questa è ancora più grave, perché appartiene alla mentalità, al modo di essere di questa terra e di chi la abita. In un posto normale, di fronte alla apparente ineluttabilità delle cose relative ad un ente strumentale che ha accumulato, negli anni, centinaia e centinaia di milioni di euro, che non appaiono tutti solo perché la Regione tiene congelati da una vita tutti i titoli di credito vantati da Acqua Campania, verrebbe organizzato uno sciopero fiscale.

I cittadini dovrebbero andare con le nuove cartelle contenenti la stangata che descriveremo nel dettaglio nel resto di questo articolo, sotto all’abitazione del presidente Di Biasio, sotto alla sede, in area ex Saint Gobain, del Consorzio Idrico, strappando la propria cartella in faccia all’appena citato presidente, al suo antico sodale Palmieri – messo lì a suo tempo dal centrodestra di Massimo Grimaldi – e a tutti gli altri componenti del Cda, ai nuovi docili e complici revisori dei Conti, a quelli del Nucleo di Valutazione, insomma a questa pletora di sfaccendati che costa milioni di euro all’anno in indennità e rimborsi spese.

Bisognerebbe inscenare una manifestazione non violenta di sciopero fiscale.

In questo caso sarebbe poi opportuno andare a misurare se è più eversiva, più grave, la violazione costituzionale del cittadino contribuente che decide di venir meno pubblicamente a quest’obbligo civile o se invece è più eversivo il fatto che nessuna istituzione intervenga per far finire questo sperpetuo.

Ma veniamo al dettaglio.

Abbiamo scritto, ieri, dell’incredibile aumento in bolletta che deriverà dalla manovra operata dal Consorzio Idrico Terra di Lavoro, che ha ridefinito gli scaglioni di consumo di mc/anno e, di conseguenza, il sistema tariffario.

Qualche esempio pratico?

Supponiamo di essere cittadini residenti a Marcianise o, perché no, di Mondragone, due dei Comuni più popolosi facenti parte dell’assemblea del Consorzio.

Di seguito una simulazione dei consumi e dell’impennata dei costi che si registrerà tra la fine dell’anno in corso e l’inizio del 2020, quando il nuovo sistema di tariffazione diventerà effettivo. Si registra un aumento che va dall’oltre 17% al quasi 30%: