Conto alla rovescia per il ritorno di Nicola Inquieto in Romania. Processo a tappe forzate
27 Aprile 2019 - 18:51
CASAL DI PRINCIPE (Tina Palomba) – Scade il 26 maggio il termine ultimo oltre il quale l’imprenditore Nicola Inquieto, accusato di collegamenti con il boss Michele Zagaria, non potrà più rimanere in Italia, secondo il permesso rilasciato dalla Corte di Cassazione di Bucarest. Il prossimo 7 maggio, nell’udienza dibattimentale dinanzi al Tribunale di Napoli Nord, il pubblico ministero della Dda di Napoli, Maurizio Giordano, dovrà calendarizzare le udienze per finire nei tempi consentiti dalla Suprema Corte rumena. L’imprenditore arrestato in Romania, due anni fa, in virtù di un mandato di arresto europeo spiccato nei suoi confronti in seguito ad un’inchiesta della Dia sul presunto reinvestimento di capitali del boss Zagaria, venne consegnato alle autorità italiane in via temporanea dopo un’ulteriore proroga di sei mesi che terminerà proprio tra un mese.
Nicola Inquieto è difeso dagli avvocati Nicola Marino e Giuseppe Stellato. Il fratello Giuseppe Inquieto, difeso dall’avvocato Nando Trasacco, è stato recentemente assolto dall’accusa di associazione camorristica.
Secondo la Dda l’imprenditore avrebbe gestito alcune società riconducibili al boss e lo avrebbe aiutato durante la latitanza, da esperto fabbro, realizzando i bunker blindati. Il pm Giordano chiese sei anni e 8 mesi ma poi è stato completamente assolto. Sicuramente ci sarà l’appello del pm.