Contrae la cirrosi epatica da epatite C per una trasfusione con sangue infetto e ne muore a 60 anni. Dopo 48 anni il giudice condanna il ministero a pagare un milione e 200mila euro alla famiglia

10 Agosto 2023 - 16:32

Una lunga battaglia vinta grazie alla determinazione della vedova, dei tre figli e dell’avvocato trentolese-aversano Tommaso Castiello, che ancora una volta si è dimostrato uno specialista di questa materia. Smontata la tesi del primo CTU anche grazie alla super consulenza del professore universitario Massimo  Miola.

LUSCIANO (g.g.) Un’odissea con un esito tragico e purtroppo largamente prevedibile. E’ quella che ha attraversato buona parte dell’esistenza di Saverio Salernitano, nato a Lusciano e che, nel lontano 1975 subisce un incidente stradale a Lecco, in Lombardia, dove stava prestando il servizio militare.

In quell’occasione Saverio Salernitano viene sottoposto ad alcune emo trasfusioni cioè, trasfusioni di sangue, per fronteggiare uno stato preoccupante e grave, conseguenza delle ferite riportate.

A distanza di 40 anni, cioè nel 2015, scopre, a seguito di un’analisi di laboratorio, di aver contratto l’epatite C, il cui virus, si era, evidentemente incuneato nel suo corpo proprio per quella serie di emo trasfusioni.

Il 2015 segna l’inizio del suo calvario.  Vari ricoveri tra gli ospedali Monaldi e dei Colli, entrambi ubicati a Napoli. Ed è da questi ricoveri ospedalieri che apprende la terribile diagnosi: ha contratto la cirrosi epatica.

Questa patologia con il passar dei mesi e degli anni, peggiora sempre di più e alla fine degenera.

Saverio Salernitano è sicuro che quel terribile male lui l’abbia incubato nel 1975, quando, a seguito dell’incidente stradale, è stato sottoposto alle citate trasfusioni di sangue.

Per questo motivo intraprende un’azione giudiziaria innanzi al Tribunale di Aversa- Napoli Nord e sceglie come suo patrocinante l’avvocato Ida Bianco.

Le prime fasi della procedura vanno decisamente male. L’accertamento tecnico preventivo, propedeutico, funzionale ad un giudizio risarcitorio nei confronti del Ministero della Salute, viene rigettato per incompetenza territoriale.

Saverio Salernitano, a quel punto, si affida all’avvocato Tommaso Castiello, di Trentola Ducenta ma trapiantato ad Aversa. Un vero e proprio specialista di casi simili, seguiti in nome e per conto di molti eredi di persone vittime di emo trasfusioni con sangue infetto.

Purtroppo, nel maggio del 2019 Saverio Salernitano muore prematuramente di cirrosi epatica all’età di 60 anni. Ma la battaglia giudiziaria prosegue ed è portata avanti dai suoi eredi, dalla moglie Anna Maria Nugnes e dai figli Gennaro, Nicoletta e Salvatore Salernitano. Nessuno di loro si da per vinto. E questa determinazione viene assecondata dall’avvocato Tommaso Castiello.

Tutti insieme contattano il professor Massimo Miola, direttore della Medicina legale e delle assicurazioni dell’università Federico II di Napoli.

L’intervento di questo cattedratico come perito della famiglia Salernitano è reso necessario dal fatto che il CTU, nominato dal tribunale nel giudizio intrapreso, determina, con modalità a dir poco sorprendenti e con argomentazioni apodittiche, cioè basate su evidenze a priori e non correttamente, esaurientemente dimostrate stabilisce che la percentuale di responsabilità del Ministero è solo del 35%.