Da camorrista a spazzino. Il “cambio vita” è premiato dal giudice
5 Novembre 2022 - 17:32
Dopo la condanna a sei anni di carcere per affiliazione al clan dei Casalesi, l’uomo avrebbe dimostrato una svolta nel suo stile di vita
CASAL DI PRINCIPE – Il tribunale di Sorveglianza ha accolto la richiesta di revoca della pericolosità sociale nei confronti di Antonio Cangiano e, per questo motivo, è stata revocata la misura di sicurezza della libertà vigilata.
Cangiano ha scontato una condanna ad una pena di sei anni perché ritenuto affiliato al clan Schiavone e, dal momento della sua scarcerazione, è stato sottoposto alla misura della libertà vigilata, più volte prorogata.
I carabinieri, a causa di segnalazioni a carico dell’uomo, “beccato” a parlare con un soggetto pregiudicato, avevano dato parere negativo alla revoca della sorveglianza, misura in discussione dinanzi al tribunale del Riesame.
L’avvocato di Cangiano è riuscito a dimostrare che questa situazione fu del tutto occasionale, ma non solo.
L’uomo pregiudicato è un commerciante della zona che molti anni fa ha ricevuto una condanna e ha già pagato da tempo la sua pena, cambiando vita.
Ma avrebbe cambiato vita anche lo stesso Cangiano, che attualmente lavora come ha detto alle pulizie in una pizzeria.
Per questo motivo, il magistrato Elvira Castelluzzo del tribunale di Sorveglianza ha accolto la revoca della libertà vigilata.