“Diabolik”, l’ultrà ucciso aveva legami con il CLAN DEI CASALESI

8 Agosto 2019 - 16:00

CASAL DI PRINCIPE – Sarebbe stato vittima di un tranello Fabrizio Piscitelli, ex capo ultra’ della Lazio, ucciso ieri al parco degli Acquedotti, in zona Tuscolana, con un colpo di pistola alla testa. Le modalita’, una vera e propria esecuzione, fanno pensare che l’uomo fosse in attesa di qualcuno che gli aveva dato appuntamento. Al momento la Dda della Capitale non esclude alcuna pista, anche se quella privilegiata rimane quella del regolamento di conti per questioni di droga.

L’uomo era stato portato al parco dal suo autista personale, un cubano, che e’ stato ascoltato in nottata dagli uomini della Squadra Mobile. L’azione omicidiaria, spiegano a piazzale Clodio, e’ stata compiuta da mani “molto esperte“: un agguato in stile criminalita’ organizzata, in particolare estera, forse albanese. Anche se non si esclude la pista della criminalita’ italiana, visto che ‘Diabolik’ aveva legami con il clan dei Casalesi. “Piscitelli aveva molti nemici e molti affari con vari gruppi criminali: un personaggio centrale con addentellati con varie realta’ anche albanesi“, spiegano gli inquirenti.