CASERTA. Dopo gli arresti e il terremoto giudiziario, il consiglio domani voterà il consuntivo. Cosa faranno i consiglieri di minoranza in servizio stabile ed effettivo nel ricottificio?

18 Giugno 2024 - 22:37

L’intervento della magistratura ha scosso e turbato un sistema compromissorio in cui il “volemose bene” si concretizza ogni giorno, a partire dai gettoni che si spartiscono nelle commissioni consiliari, senza fare una benemerita cippa, ammesso e non concesso che le commissioni si svolgano almeno per 5 o 10 minuti, perché di ciò non siamo affatto sicuri. SPICCA IN QUESTE ORE IL COMUNICATO DI PAOLO SANTONASTASO il quale, da giovane esponente politico, cerca di mantenere la barra dritta e, temendo defezioni nei banchi dell’opposizione, utilizza parole molto severe

CASERTA (g.g.) I clamorosi arresti dell’assessore ai Lavori pubblici Massimiliano Marzo e dei dirigenti Franco Biondi e Giovanni Natale, hanno iniziato a scoperchiare il sistema che, per anni e anni, ha governato gli affidamenti illegali del Comune di Caserta e stanno determinando un problema e un evidente imbarazzo in chi interpreta la sua funzione di consigliere comunale senza perseguire un’autentica intenzione di essere reale rappresentante di un pezzo del popolo sovrano di Caserta, cioè di coloro che, alle elezioni del 2021, hanno scelto di non votare per Carlo Marino, Massimiliano Marzo, per l’indagato vicesindaco Emiliano Casale, ritenendo di contribuire ad un battaglia elettorale finalizzata, in prima battuta, a fare in modo che amministratori comunali diventassero altre persone, di diversa coalizione, tipo Gianpiero

Zinzi ed i suoi candidati al Consiglio, Pio Del Gaudio, oppure, ancora, Romolo Vignola o Raffaele Giovine o anche Ciro Guerriero.

Non c’è niente di più lontano, nella concezione della politica casertana, a necessità di tenere saldo il vincolo morale di presentare la propria esperienza politico-istituzionale, nel rispetto di chi ha scritto il suo nome e il suo cognome in una scheda per votarti, affinché potessi rappresentarlo al governo della città, ma sperando pure che, se proprio non andrai a fare il consigliere di maggioranza, quantomeno rappresenterai il tuo elettorato nell’alta funzione dell’opposizione della minoranza democratica, la quale, per costituzione dottrinale, sviluppa ogni sua azione per avversare le politiche e gli indirizzi del sindaco, degli assessori e dei consiglieri di maggioranza. Indirizzi da questi manifestati durante la campagna elettorale e ragione di discrimine, della decisione di alcuni, di presentarsi in altre coalizioni, ponendosi in antitesi, in contrapposizione.

Avversari per costruire un’alternativa di governo.

Questo succede nei posti civili, normali. A Caserta, invece, a meno che i consiglieri di minoranza non nutrano, grazie ad una carta di identità non stropicciata dal tempo o per effetto di un’ambizione politica da coltivare nel breve periodo, fanno solo finta, e a volte neppure quella, di fare opposizione e cercando, per prima cosa, di mettersi d’accordo con i loro colleghi della maggioranza, per spartisti gli immeritati gettoni di presenza nelle commissioni, che il più delle volte sono convocate solo sulla carta. Si  limitano all’apposizione rapida di una firma sotto un verbale già preparato e che mai e poi mai inciderà nell’azione di indirizzo del consiglio comunale.

Va da sé, che è un meccanismo di tipo chiaramente compromissorio, perché, parlare solo di consociativismo è poco, crea nelle mattinate e nelle giornate trascorse nelle varie stanze municipali, una comunità di intenti, un cameratismo del tipo descritto, ovviamente, con volontà di aizzare polemiche e, dunque, in maniera molto ambigua, dal generale Vannacci.

Il tizio della minoranza chiede una cortesia al Caio assessore, affinché gli faccia tagliare l’erba davanti a casa sua o davanti all’abitazione di qualche proprio elettore. In cambio, il consigliere di minoranza alza la mano solo quanto il suo voto è iniquo e non mette in pericolo assolutamente i numeri e le intenzioni di chi, in quel momento, impugna quella bacchetta del comando, grazie alla quale ha impartito l’ordine di andare a tagliare l’erba davanti alla casa dello pseudo consigliere di minoranza.

Ok, la cortesia te la faccio. Una volta a te e una volta a me. Magari, tra quale anno sarai tu a sedere sulla poltrona di assessore e sarò io a chiederti di scaricare un paio di carriole di asfalto nelle buche vicine alle case e dei miei elettori.

Questo guazzabuglio, determinato dagli arresti, mette pesantemente in discussione equilibri consolidati e, ripetiamo, di tipo compromissorio e non solo consociativo.

Qualche eccezione c’è. Ad esempio, Paolo Santonastaso, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, è giovane e spera un domani di poter svolgere un’attività amministrativa. Prova a tenersi le mani libere. E lo stesso vale per Pasquale Napoletano che non fa mistero di sperare di essere candidato sindaco in una futura coalizione di centrodestra.

Per quanto riguarda, invece, Zinzi, l’unico in questo momento che è in grado di esercitare una leadership politica di autentica opposizione, che gli ha consentito di mettere in piedi una struttura, un organigramma con le insegne della Lega di Salvini, non certo il massimo della digeribilità e dell’appeal, di una proposta politica da porre a disposizione della città.

Tutto il resto, va a periodi. Quelli che si presentarono a sinistra, ossia Romolo Vignola, Raffaele Giovine, Dino Fusco, se si eccettua qualche situazione sporadica, non hanno dato certo una grade prova da oppositori democratici di Carlo Marino e della sua maggioranza. Anzi, al ballottaggio lo hanno pure votato. Stesso discorso vale per 5 Stelle ,che oggi propina la patetica  scena dei puri di cuore, mai accortisi di niente, di tutto quel po’ po’ di ruberie, di violenza inflitta allo stato di diritto, che si consumava davanti ogni giorno e che loro sottoscrivevano, votando supinamente ogni delibera di giunta, L’assessore Carmela Mucherino ha votato sempre, non abbiamo letto un comunicato in cui dichiarava di dissociarsi dalla linea del sindaco, di Massimiliano Marzo o di dalla linea di Emiliano Casale.

Ce le vorremmo guardare insieme a lei, 7-8 di queste delibere, per chiederle se si è resa conto di cosa stesse votando. Se si è resa conto di cosa abitasse in quelle delibere, che la rendevano strumento, un semplice strumento, appecorato ingranaggio di mal governo. E lo stesso bisognerebbe chiederlo al suo deputato Agostino Santillo, uno che con Carlo Marino ha sempre dimostrato di andare d’accordo e di essere in evidente empatia.

Ripetiamo, al riguardo, una nostra battuta, tornata di moda in questi gorni: se voi siete 5 stelle, se voi vi ritenete 5 Stelle, allora noi di CasertaCe siamo 100  Stelle. E state pur certi che, se Beppe Grillo conoscesae noi e ci confrontasse a voi, non avrebbe il minimo dubbio su quale tesi schierarsi.

Noi guarderemo gli eventi di domani, senza aspettarci granchè. Abbiamo appreso che in consiglio esiste una componente – al momento ci risulta formata da un solo consigliere –  ossia Matteo Donisi, il quale dice di stare con la Camusso, ossia con la commissaria provinciale del Pd, come se Gianni Comunale, Andrea Boccagna e Carlo Marino  appartenessero ad un altro partito. Donisi pare abbia dichiarato che lui il consuntivo non lo voterà.

La Camusso, se non andiamo errati, ha chiesto l’azzeramento della giunta., come se ciò costituisse la panacea per uscier da questo momentoo di grande difficoltà, come se l’azzeramento sviluppasse una condizione di sollievo e di ripresa di una piena  potestà di Carlo marino. Una baggianata, visto che Carlo Marino come tutti sanno , svolge un ruolo di capo assoluto, onnipotente e assolutamente corresponsabile di tutto il degrado che da anni ammorba le stanze del Comune e ogni strada della città .

Poi,  se l’azzerametno serve per far fuori dalla giunta Enzo Battarra, che con tutti i difetti che gli si possono addebitare, col suo andamento lento, è comunqque una delle poche persone realmente per bene che c’è nella maggioranza di centosinistra.

E allora possiamo dire che dopo un periodo di apprendistato, Susanna Camusso si è perfettamente ambientata a Caserta se questo azzeramento, insomma,  serve per togliere Battarra e fare entrare in giunta Franco De Michele, il quale, evidentemente, non è pago della nomina Asl di medico pubblico ottenuta,  se non andiamo errati, dalle parti di Cellole, e punta a ritornare nella stanza dei bottoni, perché, come si suol dire,, lui è uno che “sa fare la politica”, espressione assolutamente inquietante, se la si associa ai parametri valutativi e alle esigenze che muovono le modalità della politica casertana, quale strumento di occupazione delle poltrone di governo, di sottogoverno, fino all’ultimo degli strapuntini.

Qui sotto il testo integrale del comunicato di Paolo Santonastaso (Fdi)

“Mercoledì 19 giugno alle ore 12:30 si terrà il consiglio comunale per l’approvazione del bilancio consuntivo 2023. Si tratta dell’atto politico per eccellenza. In altri termini, chi lo approva o chi riterrà di snobbare questo appuntamento non presentandosi dichiarerà alla città la propria condivisione con la linea dell’amministrazione Marino.

Da capogruppo di FdI, il primo partito di centrodestra della città di Caserta, invito la cittadinanza a presenziare fisicamente o

utilizzando il collegamento streaming per guardare in faccia chi continua a mantenere in vita questa consiliatura.

Sono certo che, oltre a FdI, anche i consiglieri Lega e Forza Italia voteranno NO al consuntivo e, quindi, il mio invito va agli altri consiglieri di minoranza e a quei colleghi della maggioranza, che, in cuor loro, sanno bene che l’unica cosa da fare per il bene della città è ridare parola ai cittadini.

Dopo tre anni di amministrazione e soprattutto dopo 8 anni di amministrazione Marino, non c’è più niente da costruire o da progettare, il tempo c’è stato, ma è stato sprecato. Quindi, da cittadino casertano, e non da consigliere comunale, Vi invito a finirla di nascondervi dietro il “faremo, diremo, cambieremo”, i cittadini ci stanno guardando e hanno capito bene che chi vuole mantenere in vita questa consiliatura lo fa solo per il proprio tornaconto, perché magari vuole attendere il momento opportuno per tornare al voto.

Per il bene dei casertani è arrivato il momento di staccare la spina a quest’Amministrazione agonizzante”.