E CHE MISERIA E’, E BASTAAA! Dopo i 25 milioni di euro di appalti al sindaco Colombiano, nei vigilanti “della Regione Campania” assunto il marito della vicesindaca Barone

27 Maggio 2020 - 18:09

Siccome Giovanni Zannini ha detto che lui non c’entra con questa liaison morbosa tra il comune e la citata regione e noi dobbiamo prendercela con qualcuno, stavolta ironizziamo senza cattiveria su Bruno Cesario, capo segreteria di De Luca

SAN MARCELLINO (g.g.) –  E’ simbiosi assoluta, una vera corrispondenza di amorosi sensi tra l’amministrazione comunale di San Marcellino e la regione Campania. L’amico Giovanni Zannini ci ha garantito che lui non c’entra né con l’appalto aggiudicato ad Anacleto Colombiano, sindaco di San Marcellino, in quel di Falciano Del Massico, comune dependance di Mondragone, né con i 20 milioni di euro che in quattro e quattrotto il sindaco Colombiano assieme a parenti, nipoti, figli e consanguinei, si è aggiudicato attraverso la Acamir, società controllata interamente dalla regione Campania e che si occupa di lavori e interventi sulle reti e sulle infrastrutture. E noi vogliamo crederci che Zannini non c’entri nulla con questa improvvisa fioritura di appalti che, a questo punto, hanno cambiato completamente la vita di Anacleto Colmbiano e della sua famiglia, solo per coincidenza quando questi è diventato primo cittadino a San Marcellino.

Ah, dimenticavamo, l’amico Zannini ci ha anche detto che lui non c’entra nulla neppure con la nomina, a dir poco estrosa, dato che si tratta di una carica letteralmente inventata, dello stesso Colombiano, alla vicepresidenza dell’assemblea dei sindaci o dei loro delegati al Consorzio idrico.

E allora gli risparmiamo l’incomodo di contattarci e diciamo subito che Zannini non c’entra nulla neppure con la fresca assunzione di Pietro Sagliano, marito della vicesindaca Paola Barone, figliola di un noto imprenditore locale titolare di un frequentato ristorante,

da parte della Union Security, istituto di vigilanza che, guarda caso, trae la fondamentale parte del suo business e del suo fatturato, dalla relazione intensa con la Regione Campania. La Union Security si occupa soprattutto della vigilanza dei Centri per l’impiego. Strano che non l’abbiano mandato in quello di Aversa, visto che a quanto pare, solo per i primi tempi, il Sagliano presta servizio al Centro di Maddaloni.

Insomma, San Marcellino dovrebbe dare un consenso bulgaro a De Luca. Per carità non a Zannini, visto che lui non c’entra. Mentre c’entrerebbe qualcosa Bruno Cesario da San Giorgio A Cremano, già sottosegretario all’Economia nell’area Finanze, ma soprattutto artefice dell’accordo tra De Luca e Ciriaco De Mita, decisivo per la vittoria del primo alle elezioni regionali del 2015. Cesario, da sempre demitiano, fu premiato con la nomina a dirigente, son la delega di responsabile dell’ufficio romano di Rappresentanza della Campania, salvo poi diventare il potentissimo capo segreteria de De Luca, carica che ancora ricopre. Il Cesario, che svolge anche la funzione di responsabile della piuttosto rabberciata, improvvisata e sostanzialmente incapace unità di crisi covid, è legato ad un rapporto di stima e di amicizia con Valerio Iovinella, da Giugliano, patron della Union Security.

Okay, abbiamo dato anche questo piccolo contributo cognitivo. Ma abbiamo l’impressione che in campagna elettorale ne racconteremo di bellissime o bruttissime, a seconda dei punti di vista.