E che palle… questo si è dimesso un’altra volta. Velardi: “Lascio la presidenza dell’Ato”
28 Agosto 2018 - 19:01
MARCIANISE (G.G.) – Se confronteranno questo scritto che pubblichiamo in basso alla fine dell’articolo, i lettori più attenti e assidui coglieranno elementi di chiara affinità con quello che Antonello Velardi ha scritto quando si è dimesso, per modo di dire, dalla carica di sindaco di Marcianise.
Concetti nobili, da autentico innovatore della politica. Meritocrazia e non lottizzazione; professionalità e non clientelismo.
Ricordate com’è finita la storia delle dimissioni al Comune di Marcianise? In quella evoluzione, in quel voltafaccia dei consiglieri comunali del Pd, avete intravisto qualcosa di nobile o, invece, il tutto è successo per effetto di promesse e impegni che il sindaco ha assunto con loro? Ecco perché una comunicazione del genere che ci annuncia le dimissioni di Velardi dalla carica di presidente dell’Ato dei rifiuti, non ha alcuna credibilità politica. Perché parlare e scrivere è una cosa, razzolare, praticare, concretizzare e tutta un’altra cosa.
Ai marcianisani chiediamo: ma voi li ricordate tutti i nomi degli assessori comunali? Perché se non li ricordate è perché si tratta di comparse, altro che competenti della meritocrazia. Ricordate quello della vicesindaca, candidata alle elezioni politiche e per la quale Velardi in persona fece organizzare dal suo fedelissimo Doppietta la famosa riunione degli operatori ecologici in un locale del centro commerciale Apollo?
Quale credibilità può avere chi nel momento in cui ha necessità di difendere la propria poltrona, si comporta esattamente come gli altri politici e anche peggio? Come può atteggiarsi a “diverso” chi avalla la spartizione aritmetica che gli operatori ecologici stagionali fra gli assessori e i consiglieri di maggioranza?
E che palle, ce lo consenta sindaco Velardi, ha proprio rotto con queste dimissioni! Un giorno dice di voler lasciare la poltrona di sindaco, un’altra volta già si dimise dall’Ato, salvo poi fare marcia indietro perché il famoso “esecutore materiale” Franco Mirabelli espresse la sua solidarietà e l’invito a ritirare le dimissioni, avendo in cambio, il Mirabelli, che per candidarla si è messo sotto i piedi statuto e regole del Partito Democratico, le foto che lei ha sfoggiato sindaco, nei giorni del palio di Siena di luglio, con il ministro degli Interni Salvini, leader della Lega, e sabato scorso, allo stadio San Paolo in occasione di Napoli-Milan insieme al ministro dei 5 Stelle Costa. Avrebbe detto Christian De Sica in un cine-panettone: “e basta con ste fregnacce…”.