E con questo “il presepe” è completo: dopo il suo addetto stampa, la segretaria comunale (anche) di Carinola, l’assunzione sarà decisa anche da Tonia Elia, pupilla di Giovanni Zannini

24 Ottobre 2022 - 19:15

Siccome c’è chi strumentalizza e mette in piedi querele, puramente intimidatorie, è opportuno scrivere un secondo articolo, dopo quello pubblicato sabato sera, sul concorso relativo alle assunzioni al Comune di Galluccio.

GALLUCCIO (gianluigi guarino) Il buon Enzo Perretta, incrociando una piuttosto ruvida reazione del sottoscritto, di cui ritengo equo scusarmi con lui, ha voluto precisare, sabato sera, a qualche minuto di distanza dalla pubblicazione del nostro articolo sul concorso di cui è componente effettivo della commissione giudicatrice, bandito dal Comune di Galluccio (clikka e leggi), che lui con Giovanni Zannini non c’entra e che, al contrario di quanto sostenuto nell’articolo, la sua assunzione con rango di categoria D, quale dirigente della Comunità montana di Monte Maggiore, con sede a Formicola, è frutto delle sue capacità e di una valutazione di tipo meritocratico. Prendiamo atto di questa sua precisazione, a cui va aggiunta anche quella in cui Perretta ci ha corretti nel momento in cui abbiamo affermato che il Comune di Galluccio fosse parte integrante della stessa Comunità montana di Monte Maggiore di cui Perretta è dirigente. In realtà, Galluccio fa parte delle Comunità montana di Monte Santa Croce, sede Roccamonfina, ed il presidente della stessa è proprio il sindaco di Galluccio, Francesco

Lepore. Abbiamo ospitato tranquillamente queste precisazioni, che, peraltro, non aggiungono e non tolgono nulla ai contenuti ed al significato dell’articolo da noi scritto sabato sera, perché è doveroso tenere in vita, sempre, comunque e ad ogni costo il diritto di replica e di contaddittorio, che arricchisce e non depaupera la democrazia, come è stato giusto ugualmente apportare le dovute correzioni già nel corpo dell’articolo citato che, conseguentemente, troverete già adattato in base alle stesse.

Dato a Perretta quel che è di Perretta, gli rispondiamo, con grande tranquillità, che noi siamo assolutamente in disaccordo con lui. Noi riteniamo, infatti, di avere dalla nostra tantissime ragioni, alcune delle quali le abbiamo già esplicitate nel nostro lavoro giornalistico di sabato, per affermare – e se necessario, siamo pronti in ogni momento a ribadirle e ad aggiungerne altre – che lui è persona totalmente, completamente, ascrivibile all’orbita di Giovanni Zannini. Se questo abbia potuto rappresentare un fattore determinante per la sua assunzione, con tanto di categoria D e, dunque, anche con uno stipendio cospicuo, alla Comunità Montana del Monte Maggiore, non lo possiamo certificare. E questo lo diciamo chiaro e tondo. Ma chiaro e tondo abbiamo il dovere anche di affermare che, per effetto dell’esistenza oggettiva di quegli elementi posseduti da noi, ma anche da tante altre persone che seguono le vicende della politica locale, ma soprattutto il suo sottobosco, non si può e non sarebbe serio considerare del tutto inverosimile che questa assunzione sia avvenuta per motivi diversi dalla totale, pressoché siamese adesione di Enzo Perretta alla causa del consigliere regionale di Mondragone. Dunque, il Perretta dice così, noi diciamo colì. I lettori di Casertace hanno, dunque, tutti gli strumenti a disposizione per formarsi un’idea su questo fatto riguardante l’assunzione del Perretta.

Motivi di tempo e di estensione eccessiva di quell’articolo, non ci hanno permesso di raccontare la seconda parte della storia dei concorsi bandidi dal Comune di Galluccio. Qualcuno, maliziosamente, potrebbe pensare che ci siamo riservati il botto più forte per un articolo successivo. In realtà non è così. Siccome a noi piace sempre, infatti, accompagnare con continenza le nostre affermazioni, spesso non tenerissime, con approfondite argomentazioni che ne attestino le ragioni e le motivazioni, abbiamo deciso di non inserire subito in quell’articolo il nome di Antonia Elia, per gli amici Tonia.

Ritenevamo che fossero già convincenti e sufficienti certe nostre motivazioni formulate sul ruolo svolto dalla segretaria comunale di Galluccio, Laura Carcavallo. Trovava, infatti, a nostro avviso, la sua qualificazione, il suo elemento cognitivo e sintomatico proprio nella particolare composizione di queste commissioni, partecipate da Enzo Perretta, superzanniniano e dallo stesso funzionario, categoria D, del Comune di Presenzano Marco Viti, ottimo elemento per carità, ma proveniente da un altro luogo in cui Zannini detta legge, quel comune di Presenzano, amministrato da Andrea Maccarelli, divenuto amico personale del consigliere regionale e sempre disponibile, come possiamo ampiamente dimostrare, a dar riscontro alle richieste nominalistiche da questi formulategli.

Ci sembrava già ben strutturato il ragionamento di piena qualificazione di una verosimiglianza di una relazione reale tra gli impegni professionali che oggi coinvolgono la Carcavallo e una filiera di atti, di eventi che hanno portato la stessa, prima ad affiancare al suo incarico di segretario comunale di Carinola, altro feudo incontrastato di Giovanni Zannini, quello di segretario del Comune di Galluccio e, aggiungendovi automaticamente, quello di presidente delle commissioni giudicatrici dei concorsi, banditi da questo Comune.

Ci sembrava, per questi motivi, che già le presenze di Perretta e di Viti valorizzavano, quindi, la relazione tra il ruolo che la Carcavallo ricopre al Comune di Carinola e quello che ricopre al Comune di Galluccio, grazie al quale, ripetiamo, oggi presiede le commissioni giudicatrici dei concorsi.

Se ci avete fatto caso, oggi stiamo parlando di concorsi, al plurale, e non di concorso al singolare, così come abbiamo fatto nell’articolo di sabato. Questo perché, in realtà, i concorsi sono due e non uno solo: il primo, di cui ci siamo occupati nel precedente articolo, riguarda l’assunzione di due istruttori amministrativi, categoria C, ed è il concorso che sarà giudicato proprio dalla presidente Carcavallo e dagli ugualmente appena citati Enzo Perretta e Marco Viti.

Ma di concorso, il Comune di Galluccio ne ha bandito anche un altro. Stavolta per l’assunzione di un responsabile del settore economico finanziario, categoria D. In questo caso, oltre ai tre di prima, cioè Carcavallo, Perretta e Viti, della commissione fa parte anche Antonia Elia, per gli amici Tonia. Ora, chi legge abitualmente Casertace, sa benissimo di chi stiamo parlando. Segretaria comunale al Comune di Mondragone durante l’amministrazione di Virgilio Pacifico, instaurò immediatamente un gran feeling con Giovanni Zannini. Ce ne accorgemmo quando questi, quando ancora gli era consentito farlo, si precipitò nella nostra redazione per discutere e per chiedere di avere un atteggiamento più morbido nei confronti dell’allora segretaria comunale di Mondragone che, tra le altre cose, non avevamo affatto attaccato, esponendo solo qualche tenue rilievo rispetto al suo operato.

Quel rapporto di reciproca stima crebbe ulteriormente e diventò di affetto, al punto da coinvolgere anche il compagno della Elia, quel Carlo Salomone, imprenditore iper attivo nel settore delle grandi affissioni stradali, il cui nome, come abbiamo scritto tantissime volte, compare nell’ordinanza che portò all’arresto di Mario Iavarazzo, storico luogotenente di Nicola Schiavone e delle famiglia di Sandokan, ma anche del suo socio di fatto, Aprile, per la vicenda delle affissioni del Jambo. Carlo Salomone, se qualcuno ancora non lo sa, viene citato proprio da Aprile, al cospetto del boss del clan dei Casalesi, come colui che lo aveva rassicurato sulla malleabilità del sottoscritto il quale, per quelli che erano i gusti e le necessità di Iavarazzo e del clan, stava ficcando eccessivamente il naso, con le inchieste giornalistiche di Casertace, nel mondo putrescente dei cosiddetti 6X3.

La mamma di Tonia Elia, riteniamo anche in nome e per conto di Carlo Salomone che quel mestiere lo faceva e lo fa, diventò socia formale di Aprile, come sta anche emergendo dal processo in corso presso il tribunale di Aversa-Napoli Nordi, durante il quale Giovanni Zannini e Carlo Solomone sono stati spesso avvistati in aula.

Poi, un nostro articolo, questo ci dispiace, ha determinato la rinuncia da parte di Tonia Elia, all’incarico di componente ben remunerato della commissione che Governo e Regione hanno messo insieme e che dovrebbe finalmente chiudere la partita sull’antica questione dello smaltimento delle scorie radioattive della centrale nucleare dismessa (peccato, se fosse in funzione pagheremmo 30 euro di bolletta della corrente ogni due mesi) del Garigliano. Un incarico che Tonia Elia aveva assunto senza lasciare quello, formalizzato e sacramentato, di angelo custode di Giovanni Zannini alla Regione Campania.

Il buon Perretta ci dice che Tonia Elia è membro di questa commissione esaminatrice in quanto segretaria generale della Comunità montana di Monte Santa Croce, quella di Roccamondina, quella, manco a dirlo, presieduta da Francesco Lepore. Buono a sapersi. Però, anche stavolta, dobbiamo muoverci in distonia rispetto al buon Perretta. Mentre, nel primo caso, quello relativo ai suoi rapporti con Zannini, si trattava di una nostra opinione in contrapposizione alla sua, stavolta, come si suo dire, carta canta: leggiamo, infatti, dalla delibera della giunta comunale di Galluccio n. 93 del 28 settembre scorso, che contiene anche il concorso per i due posti di categoria C, che la dottoressa Antonia Elia fa parte della commissione che giudicherà i concorrenti per il concorso di nuovo responsabile del settore economico finanziario, in quanto, leggiamo testualmente “segretario comunale fascia A in servizio in posizione di comando presso il consiglio regionale”.

Ora, smentiteci se diciamo una fesseria. Tonia Elia opera in posizione di comando in consiglio regionale, occupandosi esclusivamente delle necessità politico-amministrative di Giovanni Zannini il quale, ricordiamo, è anche diventato presidente della commissione Ambiente. Antonia Elia era, però, in posizione di comando alla Regione, già nell’ultimo periodo della precedente consiliatura, quando Zannini non presiedeva alcuna commissione. Dunque, non sussiste il benchè minimo dubbio sulla funzionalità diretta delle mansioni svolte dalla dottoressa Elia, in posizione di comando alla Regione, rispetto a Giovanni Zannini.

Il sillogismo si chiude agevolmente: la dottoressa Antonia Elia è in commissione per il concorso bandito dal Comune di Galluccio in quanto in comando presso Giovanni Zannini. Sull’affermazione del buon Perretta, relativamente alla presunta mansione svolta dalla Elia quale segretaria della Comunità montana di Monte Santa Croce, verificheremo, anche se non ci torna che una segretaria comunale in comando alla Regione, possa continuare a svolgere la sua principale e originaria attività.

In realtà, più che “non ci sembra” dovremmo dire che ci sembra assurdo, ci sembra evidente l’incompatibilità tra due mansioni di questo genere.

Però, siccome in Italia, in Campania e, ancor di più in provincia di Caserta, ne abbiamo viste di tutti i colori, può anche darsi che ci sia un pertugio che consenta alla Elia di svolgere il doppio compito. Ma allora, ci chiediamo, per quale motivo non evidenziarlo nella delibera di giunta che, invece, espone solamente la funzione svolta dalla Elia in Regione Campania, quando la menzione di un suo evenutale incarico nella Comunità montana sarebbe stata molto più propria e adatta, calibrata all’oggetto della delibera, al di là del fatto che lei è anche segretaria di fascia A, cioè segretaria generale, indicazione, sempre, eventualmente, rappresentabile insieme a quella della funzione ipoteticamente svolta presso la sede di Roccamonfina della Comunità montana di Monte Santa Croce? A Perretta, che ha le idee un po’ confuse, non lo possiamo domandare, ma un po’ di gente, da quelle parti, la conosciamo e, dunque, vi sapremo dire.

Conclusione: cara dottoressa Laura Carcavallo, siamo partiti da lei e terminiamo con lei. Ciò perché ci siamo posti il problema, fin dall’inizio, di ragionare sul dato di fatto che il suo status di segretaria comunale di Galluccio le dava piena legittimità anzi, rendeva doverosa (giustamente) l’assunzione del ruolo di presidente delle due commissioni di concorso. Ma questo non poteva cancellare l’esistenza e, probabilmente, la consistenza e la coincidenza della sua provenienza dal Comune di Carinola, proprio dal Comune di Carinola. Per cui, affermiamo, senza se e senza ma, che non è assolutamente provato che lei sia parte di una storia di concorsi che si sviluppano in linea non del tutto adamantina. Ma dopo Enzo Perretta, dopo Marco Viti, la presenza in questa partita di Tonia Elia blinda definitivamente la verosimimglianza e, dunque, la consistenza di una possibilità che questi due concorsi possano essere in qualche modo suggestionati dall’aura di Giovanni Zannini, magari anche al di là delle sue intenzioni.