ELEZIONI ORDINE DEI MEDICI. Vince Carlo Manzi, ma in soli due mesi la Guida raccoglie quasi mille voti. TUTTI I NUMERI e la regola iniqua

15 Ottobre 2024 - 18:49

Lo spoglio delle schede votate in testa ossia contrassegnate dal voto di lista, è stato già ufficializzato. Domani mattina verranno scrutinate le qua si 900 schede votate solamente con le preferenze personali ai singoli candidati fino a un  massimo di 15

CASERTA – (g.g.) Una delle tante tare che fanno degli ordini professionali italiani una sorta di rimanenza medievale, totalmente scollegata dalla realtà vissuta ogni giorno da chi esercita una professione e che dunque è anche costretto in maniera del tutto illiberale, a iscriversi all’ordine che sopravvive come concetto dirigistico nonostante le tante battaglie, in questo caso vane, portate avanti in tanti anni da Marco Pannella e dai radicali allo scopo di abolirli, è rappresentata dai loro sistemi elettorali

Quello che è successo oggi, ad epilogo del voto e dello spoglio per l’elezione del nuovo direttivo dell’Ordine dei Medici di Caserta è esattamente quello che può succedere anche nelle votazioni relative ad altri ordini professionali, tarati sulla stessa “legge elettorale”

Se in campo ci sono due o più proposte elettorali, diverse, alternative tra di loro, tu non le puoi completamente neutralizzare nella struttura di rappresentanza con la norma folle, iniqua, che promuove i primi 15 più votati. In poche parole, il veleno democratico di questo sistema consiste nel fatto che tu, elettore, votando la lista tot non hai votato, come, pensavi di aver fatto, una lista, un programma, ma hai votato individualmente i 15 nomi che la formano. Una roba del genere accadeva nella vecchia legge elettorale precedente all’anno 1993 per i comuni al di sotto dei 15mila abitanti. Ma in quel caso quel computo conteneva comunque una clausola di salvaguardia per il diritto di tribuna, di rappresentanza di una minoranza soprattutto quando questa si era materializzata con un numero di voti molto significativi. No, per gli ordini professionali questa ovvietà democratica non esiste.

Fatta la premessa veniamo all’esito delle elezioni dell’ordine dei medici della provincia di Caserta sviluppatesi nelle giornate di sabato, domenica e lunedì.

Com’è noto è avvenuto un fatto quasi storico, che ha iniettato salute democratica a queste elezioni: non una lista unica come era capitato nelle ultime occasioni ma due liste, dunque, una proposta di programma contrapposta ad un’altra proposta di programma.

A togliere la polvere, ormai poggiata a chili sulle scrivanie della sede dell’ordine dei medici di Caserta è stata Antonella Guida, dirigente dell’Asl, direttore del distretto 12 quello più importante in quanto racchiude la città di Caserta insieme a San Nicola, Castel Morrone e altri comuni che in questo momento è superfluo menzionare. La sua iniziativa è partita ad agosto e già questo è stato un handicap dato che ad agosto il livello di attenzione delle persone che leggono i giornali, che si informano sulle notizie riguardanti la propria professione è molto basso. Dunque, in poco più di due mesi Antonella Guida che svolge una funzione di dirigenza e di pianificazione, che non la porta ad avere contatti quotidiani con un numero molto elevato di singoli medici è riuscita a raccogliere quasi 1000 voti ma soprattutto è riuscita a far diventare questa elezione un fatto serio a partire dalla netta crescita dell’affluenza. La volta scorsa avevano, infatti, votato in 1700 stavolta seggi pieni circa 3800 votanti con una percentuale ampiamente superiore al 50%

E’ chiaro che partendo così in ritardo e per giunta in piena estate, Antonella Guida aveva poche speranze di riuscire a superare, ad avere la meglio sullo zoccolo duro che praticamente si è formato negli anni attorno al potere lungo datato di Carlo Manzi e che si è sostanzialmente confermato in questa circostanza. I 1700 votanti della volta scorsa somigliano, infatti, molto ai 1815 voti raccolti dalla lista Evoluzione guidata dal presidente uscente, arrivato al terzo mandato, Carlo Manzi

Dunque 1815 voti contro i 952 ottenuti dalla lista Sintesi, quella di Antonella Guida

Facciamo un rapido calcolo

1815 più 952 fanno 2767. 1815 diviso 2767 è uguale a 0, 655 ciò significa che la lista Evoluzione di Carlo Manzi ha raggiunto il 65,5% mentre quella di Sintesi ha raggiunto il 34,5%. Questo computo riguarda solamente le schede votate, come si suol dire, in testa, ossia sul simbolo della lista. E, ripetiamo, sono le schede più democratiche in quanto il 65,5% ha votato per la proposta programmatica di Carlo Manzi, il 34,5%, ripetiamo raccolto in due mesi scarsi, ha premiato la proposta programmatica di Antonella Guida. Un ragionamento banalmente democratico dice che i 2/3 di chi ha votato in testa alle liste ha preferito Manzi il rimanente terzo ha preferito la Guida. Sarebbe giusto dunque che su un consiglio direttivo di 15 persone 10 componenti andassero alla lista di Manzi e 5 a quella di Guida.

Però, diamo per buona anche l’idea diamo per buono anche il punto di vista di chi dice che una ripartizione puramente proporzionale, come sarebbe questa appena esposta, metterebbe in dubbio la governabilità dell’ordine perché 10 è troppo vicino a 8 cioè all’ultimo numero, all’estremo numero in cui si può esprimere una maggioranza del direttivo. E allora, okay stabiliamo anche un premio di maggioranza, di governabilità. I 10 di Manzi facciamoli diventare 12, finanche 13 ma tre, anche due esponenti della proposta alternativa premiata comunque da un terzo dei voti, costituiamoli come spazio di rappresentanza nell’organo direttivo. Ma gli imbecilli che ancora oggi tengono in vita questi statuti follemente anacronistici, cancellano il diritto del 34,5% di chi ha votato per Antonella Guida di esprime il proprio punto di vista, quandanche minoritario.

Ma tant’è.

Abbiamo detto all’inizio che sono andati alle urne 3800 medici. Se 2767 hanno votato una delle due liste in testa, vuol dire che altri 1033 hanno fatto una cosa diversa. Qualcuno ha fatto scheda nulla, qualcuno ha fatto scheda bianca, la maggior parte ha scelto i consiglieri selezionandoli un po’ nella lista di Carlo Manzi e un altro po’ nella lista di Antonella Guida, votandone fino ad un massimo di 15. Domani, mercoledì, saranno scrutinate queste schede qui cioè quelle non costituite dal già menzionato voto in testa. Precisamente sono 899. Ciò vuol dire che circa un centinaio sono andate perse tra nulle e bianche.

Da una prima visione, delle 899 schede, si registra una prevalenza di preferenze per i candidati della lista Evoluzione di Carlo Manzi. Ma significativo è anche il numero di preferenze singole attribuite a candidati della lista Sintesi di Antonella Guida. La distanza tra i voti di lista ossia 1815 a 952 non dovrebbe però consentire a nessuno dei candidati della Guida di sopravanzare il meno votato o i due meno votati della lista di Carlo Manzi

Insomma, il 15 a 0 nel direttivo è tanto iniquo, per i motivi, riteniamo, ampiamente illustrati in quest’articolo quanto inevitabile. Come certa sarà la rielezione di Carlo Manzi ad opera dello stesso consiglio in occasione della sua prima seduta.