ELEZIONI REGIONALI E CAMORRA. Ecco i NOMI dei 9 candidati “impresentabili”. Ma la commissione antimafia è diventata l’autentico specchio dell’Italia: una MACCHIETTA!

18 Settembre 2020 - 13:54

Ma come, i nomi si fanno uscire nell’ultimo giorno della campagna elettorale? E poi, non c’era l’obbligo di presentare i certificati penali e i casellari giudiziari? E poi, perchè questi sì e Giovanni Sorvillo di Orta no?

 

CASERTA(g.g.) Su come lavori attualmente la commissione antimafia e sul suo grado di credibilità rispetto all’alta funzione che dovrebbe svolgere, ci sta la comodità di una data, cioè quella odierna, quella del 18 settembre 2020, cioè ancora quella dell’ultimo giorno della campagna elettorale.

Figuriamoci un pò che oggi la commissione antimafia si ricorda che esistono dei candidati cosiddetti impresentabili, ciò gravati di condanne o comunque imputati di processi per reati molto gravi, anche attinenti a relazioni con la criminalità organizzata.

Prima domanda:  ma non esiste l’obbligo di presentazione del certificato penale e di quello del casellario giudiziario per tutti i candidati? Se sì, la commissione antimafia si è ricordata oggi nell’ultimo giorno della campagna, esponendosi sicuramente all’accusa di voler condizionare politicamente il voto per tirare fuori questi nomi?

Seconda domanda: nell’individuazione dei 5 candidati della coalizione a sostegno di De Luca e dei 4 di quella a sostegno di Caldoro (sospetto anche questo equilibrio numerico) è stata fatta una valutazione anche qualitativa sui reati di cui i candidati sono accusati o sarebbe bastato essere dentro a un procedimento giudiziario basato su incolpazioni provvisorie, relative a presunti comportamenti illegali svolti nell’assolvimento di una propria funzione istituzionale o in relazione in rapporto a soggetti che la svolgevano?

Perchè ci sembra strano che tra i 9 non ci sia ad esempio il candidato della lista di De Luca Presidente in provincia di Caserta, cioè l’ortese Giovanni Sorvillo (LEGGI QUI) che dovrà comparire in udienza preliminare molto presto per la presunta tangentopoli nel proprio comune, non sia stato messo nella lista degli impresentabili.

Insomma, la sensazione è che 5 Stelle si sia voluto fare un regalo. Serietà, invece, avrebbe imposto di lavorare immediatamente alla documentazione dei candidati nei giorni immediatamente successivi alla presentazione delle liste, dandosi massimo una settimana di tempo per la pubblicazione dei nomi non presentabili secondo la commissione. E invece, stavolta hanno voluto fare i fenomeni, uscendo allo scoperto l’ultimo venerdì della campagna elettorale. Tra le altre cose, in questo modo, vanno ad umiliare, a depotenziare il lavoro della commissione perchè un elenco composto da persone che effettivamente hanno gravi problemi giudiziari e che sarebbe opportuno non fossero candidati, viene presentato in tempo molto sospetto e quindi diventa di per sè oggetto di polemiche e anche di non ingiustificate malevolenze su  una possibile strumentalizzazione.

Comunque questa è l’Italia e vi favoriamo i nomi dei 9 candidati Campania, pubblicati dall’antimafia: Carlo Iannace (“De Luca Presidente”per Vincenzo De Luca Presidente), “il quale venne dichiarato sospeso a decorrere dal 31 marzo 2016 dalla carica di consigliere regionale, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 5 maggio 2016. Ciò per via della condanna comminata al predetto candidato alla pena di anni sei di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque, in quanto dichiarato colpevole” di peculato.

Sabino Basso (“Campania libera- De Luca Presidente”per Vincenzo De Luca Presidente), imputato di riciclaggio, processo in corso davanti al Tribunale di Avellino; Aureliano Iovine (“Liberaldemocratici Campania popolare moderati con De Luca”per Vincenzo De Luca Presidente)imputato di vari e gravi reati, tra cui l’associazione per delinquere di stampo mafioso, il fraudolento trasferimento di valori aggravato dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose, e  ancora cinque imputazioni per truffa aggravata, dall’aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità e dall’agevolazione delle associazioni mafiose, una tentata truffa aggravata dell’agevolazione della attività mafiosa. Un soggetto rinviato a giudizio, e il cui dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Napoli.

Michele Langella (“Campania in Europa”,per Vincenzo De Luca Presidente)imputato di riciclaggio, processo in corso al Tribunale di Torre Annunziata; e quello di Francesco Plaitano (“Partito Repubblicano Italiano”, per Vincenzo De Luca Presidente)già segnalato nel 2015 dalla Commissione antimafia della XVII Legislatura per violazione del codice di autoregolamentazione per la stessa condanna per estorsione, tuttora pendente, l’impugnazione è stata fissata per il 22 settembre 2020.

Orsola De Stefano (“Lega SalviniCampania”per Stefano Caldoro Presidente), imputata di concussione, con processo in corso  al Tribunale di Avellino; Maria Grazia Di Scala (“Forza Italia Berlusconi con Caldoro”, per Stefano CaldoroPresidente), imputata anch’ella di concussione, con processo dinanzi ai giudici di Napoli; Monica Paolino  (“Forza Italia Berlusconi con Caldoro”, per Stefano Caldoro Presidente)imputata di scambio elettorale politico-mafioso, moglie dell’allora sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, anch’egli a giudizio per analoghi reati, e il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Nocera Inferiore.  Francesco Silvestro (“Forza Italia Berlusconi con Caldoro”, per Stefano CaldoroPresidente)imputato di concussione , processo che va avanti al Tribunale di Napoli.