ESCLUSIVA. ASCOLTA GLI AUDIO. S. MARIA C.V. E che palle: Salvatore Schiavone mi vuole di nuovo querelare. Ma noi vogliamo che replichi, perché anche le due tracce che pubblichiamo oggi danno l’idea di un concorso per vigili truccato

26 Ottobre 2020 - 19:32

Proprio perché lo rispettiamo, raccontiamo di una precedente querela, poi rimessa, e lo invitiamo ancora una volta d un concorso costruttivo. Questa non è malevolenza, questo è un audio in cui si ascoltano voci di persone in carne ed ossa. Poi, se ritiene, quereli, ma questa volta, se archiviano o assolvano, sarà controquerela perché ci siamo rotti le scatole di queste modalità finalizzate solo a imbavagliare CasertaCe su certi argomenti

SANTA MARIA CAPUA VETERE (gianluigi guarino) – Tempo fa, ho chiesto al comandante dei vigili urbani di Maddaloni e Santa Maria Capua Vetere, Salvatore Schiavone, di ritirare una querela presentata ai miei danni al tempo in cui svolgeva la funzione di dirigente e capo di vigili urbani proprio nella città di Maddaloni.

Schiavone, persona che abbiamo spesso punzecchiato, ma di cui abbiamo sempre riconosciuto una non comune competenza ammnistrativa riguardante il settore in cui impegna ogni sua energia da decenni, mi disse di sì, dopo aver tergiversato un attimo. Quella mia richiesta riguardava un vecchio articolo su Maddaloni, che a mio avviso era perfettamente difendibile davanti ad un tribunale. Ma il meccanismo della querela non è finalizzato, il più delle volte, a far condannare il querelato ad una pena detentiva o pecuniaria, con eventuale risarcimento dei danni da stabilire in separata sede. Il

più delle volte si tratta di un’operazione preventiva, finalizzata a incutere timore, a ridurre il grado di attenzione su persone o situazioni e a fiaccare la resistenza, dato che una querela comporta, per chi la subisce, spese ingenti e stress evidente per raggiungere la sede dei tribunali.

Come ho fatto pure in altre occasioni, anche allora chiesi di ritirare la denuncia, ritenendo che essendo trascorsi degli anni, quell’atto avesse già sviluppato delle conseguenze sfavorevoli per la vita del sottoscritto e dunque il querelante, peraltro, come detto prima, persona di ottima intelligenza, era in grado di valutare questa situazione.

Oggi, mi dicono che Salvatore Schiavone, non più dirigente al comune di Santa Maria Capua Vetere, ma titolare di un non meglio precisato incarico (naturalmente per noi che non ne conosciamo l’identità) al ministero delle Risorse Agricole, starebbe preparando una nuova querela. Stavolta, ovviamente, non formulerò, né ora, né in seguito, nessuna richiesta e mi affiderò al giudizio di un tribunale, nel quale oggi sono in grado di difendermi con mezzi e strumenti molto più grandi rispetto al passato, ponendo anche in essere la procedura per presentare una mia querela per calunnia, nel momento in cui quella presentata per diffamazione a mezzo stampa ai miei danni incrociasse un provvedimento di archiviazione o una sentenza di assoluzione.

Era la giusta premessa rispetto a questa intenzione di Schiavone, che va pienamente rispettata, visto che tra i diritti del cittadino c’è anche quello di presentare denunce e querele, fermo restando che queste possono produrre conseguenze di ogni genere, che in passato io non ho attivato, ma che in futuro ho la ferma decisione di attuare in ogni caso, in ogni situazione. Quantomeno, mi metto a camminare così come hanno messo a camminare me, che coscientemente sopporto questa via crucis in nome dei principi in cui credo, tra cui c’è quello fondamentale della trasparenza, soprattutto quando si tratta di atti della pubblica amministrazione.

Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, gli audio che stiamo pubblicando non sono stati carpiti ad alcuno, sono impressi, invece, nel disco di memoria depositato dalla commissione giudicatrice del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 8 vigili part-time al comune di Santa Maria Capua Vetere. Ce ne sono in giro a decine, acquisiti attraverso una semplice procedura di accesso agli atti.

Ho detto e ribadisco, per quello che ho ascoltato e per quello che ho pubblicato, che a mio avviso questo concorso andrebbe annullato perché da quelle registrazioni emergono, sempre a mio avviso, profili di irregolarità, ma anche di illegalità. Ho detto questo, ma ho detto pure, ribadendolo più volte, che il sottoscritto e questo giornale restano a disposizione qualora i componenti della commissione, cioè il presidente Lucio Molinari, ufficiale dell’esercito in pensione e già magistrato militare, l’appena citato Salvatore Schiavone, al tempo dirigente comunale e comandante dei vigili urbani di Santa Maria Capua Vetere, la dottoressa Stefania Pignetti, segretaria comunale a San Tammaro, e dall’allora ufficiale, ora comandante facente funzione dei vigili, Giuseppe Aulicinovolessero intervenire con un proprio scritto che noi, essendo dei liberali e facendolo ogni volta con tutti, pubblicheremmo integralmente senza se e senza ma.

Chi si rifugia nella querela è perché, evidentemente, non riesce a replicare.

Tutto quello che avevamo da dire in premessa l’abbiamo detto. Ora continuiamo con la pubblicazione di altri due audio in cui si sentono i componenti della commissione giudicatrice parlare di cose che, a mio avviso, non sono ortodosse. A partire dal discorso, che noi abbiamo definito “del totale che fa la somma” e non il contrario. Per capire cosa vogliamo dire, ascoltate e poi confrontate l’audio con la sua riproduzione scritta

Uomo 1: “Falango Antonio, ha preso 21”
Uomo 2: “Questo è il cugino di un vigile che (inc.)”
Uomo 1: “Va bene? 7,7 e 7 come abbiamo fatto.
Donna: “Abbiamo già detto nell’altro verbale
Uomo 3: “Non si devono fare uguali!”.
Uomo 2: “No! Uguali no!!”
Uomo 2: “E’ il voto finale che deve essere uguale, se no (inc)”
Donna: “Quando mai la chiarezza, io non ho tenuto conto di questo, io ho tenuto conto di quello che dicevano”
Uomo 2: “Però è complicato, forse era meglio un voto solo, punto e basta”.
Donna: “Sì, anche se il regolamento dice la media: stabilisce i criteri…”
Uomo 3: “Eh eh…po dicono: avete sbagliato…”

Dunque, come avete sentito, questo voto degli orali non era frutto di un’autonoma quanto riservata valutazione di ognuno dei commissari, il quale, alla fine di ogni colloquio con i concorrenti andava ad esprimere un voto che magari, alla fine, senza conoscere ciò che avevano deciso i colleghi della commissione, si sarebbe dovuto andare a sommare agli altri tre. E invece, come potete sentire, uno dice “facciamo 7+7+7” per il punteggio da dare a tal Falanga, cugino di un vigile, un altro le risponde “evitiamo di dare tutti lo stesso punteggio“, eccetera, eccetera.

Scusi, comandante Schiavone, ma che dobbiamo fare? Dobbiamo tacere? Abbiamo il diritto di eccepire qualcosa dopo aver ascoltato questo audio, oppure lei ritiene che il sottoscritto, che forse ha parlato due volte al telefono con lei e non l’ha mai incontrato di persona, nutra un pregiudizio o una volontà di perseguitarla per chissà quale motivo? Visto e considerato che lei non conosce neppure la mia faccia, mentre io la conosco solo dalle foto che pubblicano CasertaCe e gli altri giornali.

SECONDA TRACCIA AUDIO: Un componente maschio della commissione chiede, rivolgendosi a Stefania (verosimilmente la segretaria Pignetti), quale sarà la sorte dei fogli utilizzati per registrare i voti volta per volta. Interviene, invece, una voce maschile, un po’ più rauca, a chiudere la questione “No, non è completo”. E qui ci sarebbe la spiegazione di ciò, esplicitata dalla frase “Noi perciò abbiamo fatto le schede”. Il breve audio termina con una frase sfortunatamente spezzata a metà dalla confusione delle voci e del fogliare: “Questi le schede..“.

Uomo 1: “Stefà, giusto per ricordarci noi, questo ce lo teniamo o lo vogliamo lasciare agli atti? Questi sono i voti che abbiamo fatto noi man mano”.
Uomo 2: “No no questo non è completo”
Uomo 1/3: “Noi perciò amma fatt e sched”
Uomo 1: “Tanto se vanno agli atti, questi le schede se….”

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