ESCLUSIVA. Sequestro da 200 mila euro e accuse di vicinanza con i Belforte: si difende imprenditore di MARCIANISE

13 Dicembre 2023 - 14:31

MARCIANISE – Sarebbe salito al nord, in Umbria, da quasi dieci anni, ma non per ripulire, bensì per ripulirsi.

Per ripulire il suo passato, non esattamente limpido, visti alcuni precedenti penali, e provare a ricominciare la propria vita da imprenditore edile e alberghiero lontano da Marcianise.

È questa la versione di Tommaso Moretta, l’imprenditore di 55 anni, ritenuto dalla guardia di finanza di Perugia vicino al clan Belforte, addirittura è stato accusato di aver riciclato il denaro di provenienza criminale, reato poi declassato dal Gip in auto riciclaggio ed emissione di fatture false.

In passato Moretta ha gestito il Gold Hotel di Marcianise, la cui società è poi fallita. Arrestato nel 2012 per la bancarotta fraudolenta legata alla struttura, probabile sia stato condannato, ma non possiamo dare come certa la notizia. L’imprenditore è stato condannato in primo grado, sul seguito dell’iter giudiziario approfondiremo in seguito, per il processo sui casi di corruzione che video coinvolto l’ex tenente dei Carabinieri Andrea Policastro.

Le fiamme gialle, su delega della procura perugina, hanno compiuto ai suoi danni un sequestro dal valore di 200 mila euro, specificatamente 4 villette in costruzione che, secondo l’accusa, Moretta ha messo su introitando il denaro delle fatture false e che, poi, avrebbe rivenduto, guadagnando un bel po’ di soldi,

ritenuti, quindi, di matrice illecita dai finanzieri.

L’avvocato Alessandro Bacchi, il legale che difende Tommaso Moretta, ha dichiarato che il suo assistito respinge ogni accusa ed è pronto a dimostrare che quelle presunte fatture false sono in realtà figlie di operazioni realmente avvenute e che quindi anche l’accusa di riciclaggio gli può essere addebitata.

L’avvocato ha chiesto che il suo assistito venga ascoltato in procura e ha già presentato istanza di dissequestro per gli immobili di Moretta.

Per quanto riguarda le accuse di vicinanza al clan Belforte, anche queste vengono respinte dall’imprenditore.

Oltre a Tommaso Moretta, risulta indagata anche la moglie è una donna di 57 anni dietro la ritenuta prestanome dell’imprenditore marcianisano.