Estorsione per conto dei Casalesi ai danni di un imprenditore: condanna definitiva per un 43enne

10 Giugno 2020 - 16:02

AVERSA – E’ divenuta definitiva la condanna a carico di Crescenzo Verolla, 43enne, responsabile del reato di estorsione aggravata in danno di un imprenditore di Lusciano, operante nell’edilizia. Insieme a lui, nel 2007, finì in manette e venne condannato anche Salvatore Spenuso, 47enne. I due sono stati condannati in primo grado e anche in Appello, per il reato di estorsione e con l’aggravante del metodo mafioso.

Proprio sulla differente posizione tra Spenuso e Verolla che si è basata uno dei motivi del ricorso che i legali del 43enne hanno portato dinanzi alla corte di Cassazione. Nella tesi difensiva, infatti, si specificava come l’intervento di Verolla fosse a titolo di intercessione tra l’imprenditore e Spenuso, autore materiale delle minacce estorsive, il quale faceva espresso riferimento al gruppo dei Casalesi. Inoltre, il legale ha lamentato il fatto che non siano stati presi in considerazione i rapporti di natura economica tra Verolla e l’uomo che ha subito l’estorsione, relativi alla costruzione di alcune villette che l’imprenditore stava realizzando su terreno di proprietà della famiglia Verolla. Ovviamente, per tutti i dettagli consigliamo la lettura del link in basso che contiene il testo completo della sentenza.

I giudici della corte di Cassazione hanno però confermato le decisioni prese in primo grado e poi in Appello dalla corte napoletana, dichiarando il ricorso inammissibile.

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