FRIGNANO. Project financing da 100milioni di euro. L’assenza in giunta di Katia Magliulo conferma gli interessi di suo padre Vincenzo, ex sindaco, sui terreni del Pip

2 Settembre 2024 - 16:10

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In calce all’articolo, la delibera di giunta che lo dimostra. Per quanto riguarda l’assenza del sindaco Santarpia…

FRIGNANO – Fino a questo punto Casertace non si era potuta occupare, per motivi di organizzazione interna, di molti comuni soprattutto dell’agro aversano, che avrebbero, invece, meritato molta più attenzione di quella che gli abbiamo potuto riservare negli ultimi anni.

Oggi siamo in condizione di essere maggiormente presenti in altri territori, nuovi rispetto a quelli da noi trattati da quando questo giornale è in vita.

Ma ciò non vuole dire che siamo digiuni nella conoscenza di fatti e persone di questi Comuni. Non si direbbe, ma ad esempio, noi sappiamo benissimo chi sia Katia Magliulo, assessore al Comune di Frignano con delega, se non andiamo errati, ai Servizi Sociali.

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Per la precisione, sappiamo bene soprattutto chi è il padre di Katia Magliulo. Figlia d’arte, si direbbe, visto che Vincenzo Magliulo, di professione medico, ma anche appartenente a una famiglia facoltosa, proprietaria di tante strutture immobiliari, soprattutto di terreni, è stato dal 2001 al 2006 sindaco di Frignano.

Una carica che ha ricoperto per cinque anni e che poi ha cercato di riconquistare venendo, però, sconfitto dall’allora alleanzino Gabriele Piatto.

Ma Vincenzo Magliulo era e resta un politico.

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Ha stretto un accordo con Lucio Santarpia, ritornato a indossare la fascia tricolore dopo averlo già fatto in passato, ma non si è candidato lui direttamente.

Ha gettato nell’arena sua figlia Katia, che ha contribuito alla vittoria di Sant’Arpia, ottenendo un assessorato.

Per cui non siamo rimasti indifferenti quando, la settimana scorsa, leggendo la delibera che ha dato il La a quello che dovrebbe essere un business per centinaia di milioni di euro, ossia il project financing dell’Area Pip (clicca e leggi il nostro focus) ci siamo accorti, notandolo proprio perché sappiamo bene a quale famiglia appartenga Katia Magliulo che quell’atto amministrativo lei non l’ha votato, in quanto assente.

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Assente come il sindaco Lucio Santarpia, che ormai non approva quasi più nulla, visto e considerato che, dopo mesi e mesi di fughe, consumate di soppiatto al cospetto degli ufficiali giudiziari, gli è stato notificato l’atto che apre – è giusto dire finalmente – il giudizio sulla sua incompatibilità, basata sulla incredibile ragione, già esposta da Casertace, della scelta, come tesoriere del Comune, della finanziaria di famiglia, di cui – incredibile ma vero – fa parte con una sostanziosa quota societaria anche il figlio del primo cittadino.

Per cui, tutti quegli atti dietro e dentro ai quali ci sono importanti interessi che, dunque, devono arrivare in porto senza incidenti, lui non li approva come componente della giunta per evitare che in futuro possano essere invalidati.

Dunque capivamo bene perché Santarpia fosse assente, mentre ci siamo solo fatti incuriosire dall’assenza di Katia Magliulo, detentrice di un cognome che non passa inosservato.

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Abbiamo domandato un po’ in giro, raccogliendo diverse indiscrezioni. Ci hanno detto che molti ettari delle proprietà della famiglia Magliulo siano dentro al Pip di Frignano dentro a quel perimetro tracciato proprio accanto alla superstrada che sarebbe ideale per accogliere nuove attività produttive e commerciali

Vincenzo Magliulo sarebbe stato uno dei principali propulsori, ci limitiamo a dire propulsori e non promotori perché questa cosa la vogliamo approfondire meglio, dell’irruzione sulla scena del project financing presentato da un’impresa, IPIEMME, titolare Luigi Melillo, con sede ad Alife, un posto troppo lontano per essere credibile quale unico promotore effettivo di questo project financing di cui, non a caso, abbiamo scritto relazionando i suoi ambiziosissimi obiettivi alle figure di Luigi Pagano, cognato di quel Tullio Iorio di San Cipriano che qualche vicissitudine giudiziaria ebbe in consegiuenza delle attività dell’amministrazione provinciale di Sandro De Franciscis, e a sua volta il Pagano attraversato da qualche problema speculare, che ha sempre, in qualche modo, al di là di tutto, impedito che le sue generalità evocassero quelle di suo padre, detto Ciaccione.

Insomma, la storia di questo project financing da 100 milioni di euro di iniziative private diventa sempre più interessante.

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