Funerali e matrimoni, familiari stretti, distanza di sicurezza e steward. Ecco come sarà la fase 2

16 Aprile 2020 - 14:30

NAZIONALE –  Un volontario alla porta per misurare il numero di persone che puo’ partecipare alla messa: potrebbe essere questa una delle modalita’ per l’accesso alle chiesa nella cosiddetta ‘fase 2′. Come per ogni altra attivita’, anche il ritorno alla normalita’ della vita ecclesiale, sospesa dall’emergenza coronavirus, dovrebbe vedere un periodo di transizione.

Se sara’ possibile, a partire dal 4 maggio, ricominciare a celebrare con la presenza di persone andranno infatti garantite le misure di distanza di almeno un metro. Una particolare attenzione dovra’ essere dedicata agli anziani. Si dovrebbe continuare a tralasciare il segno della pace, come anche una particolare attenzione sara’ dedicata alla igienizzazione dei locali, compresi i confessionali e i microfoni.

Per quanto riguarda la distribuzione della Comunione dovrebbe essere data solo nelle mani e particolari accortezze, nella igienizzazione delle mani prima della Comunione, dovrebbero essere seguite dai ministri, sacerdoti o diaconi. Una limitazione potrebbe esserci anche nei cori. Si e’ gia’ visto in questi giorni in tv il coro della Cappella Sistina, che ha accompagnato le celebrazioni del Papa durante la Settimana Santa, presente a ranghi molto ridotti e garantendo un importante distanziamento tra un corista e l’altro.

Si auspica, sempre dopo la data del 3 maggio, la ripresa della celebrazione di funerali, battesimi e matrimoni ma con la presenza solo dei parenti piu’ stretti e comunque con un numero limitato di persone. Allo studio anche le modalita’ per riprendere gli incontri ecclesiali, anche se per il catechismo dei ragazzi si resterebbe, almeno fino alla ripresa dopo l’estate, con modalita’ a distanza (videochiamate o incontri online).

Rinviate all’autunno in molte diocesi le Prime Comunioni e le Cresime che tradizionalmente si tengono tra maggio e giugno. L’ultima pagina sara’ invece quella della ripresa dei pellegrinaggi. Quando si ricomincera’ ad andare a Lourdes o in Terra Santa sara’ il segnale che l’emergenza coronavirus e’ davvero alle spalle.