FUOCHINO, FUOCHINO… Dda e Dia negli uffici del Comune di Capodrise. Nel mirino la solita assunzione della figlia dell’ex vicesindaco di Vairano ma può darsi che si indaghi sul gratta e vinci delle graduatorie dei concorsi dei Comuni casertani

25 Gennaio 2024 - 18:43

All’inizio di gennaio c’era andata la polizia, ora l’indagine diventa più grande e se è intervenuta la Dda vuol dire che c’è il sospetto sull’esistenza di una dinamica, finalizzata a favorire persone appartenenti anche alla criminalità organizzata. Va a finire che Capodrise non ci arriva nemmeno alle elezioni di giugno, perchè, magari, una commissione d’accesso …

CAPODRISE (g.g.) C’è un articolo nostro che, più di ogni altro dei tantissimi dedicati da CasertaCe a questo argomento, si configura come riferimento di comprensione esemplare, come un vero e proprio master per ben capire un concetto molto importante: la normativa nazionale in vigore sulle assunzioni negli enti pubblici territoriali, a partire da quelle realizzate nei Comuni, non garantisce assolutamente un collegamento casuale e dunque complicatamente gestibile da chi vuole favorire una o l’altra persona, quando, nel rispetto di una priorità prevista dalle legge, questi enti pubblici, prima di bandire eventualmente un nuovo concorso, vanno a privilegiare persone che a un concorso hanno già partecipato e che, pur non essendone risultate vincitrici, hanno acquisito l’idoneità a svolgere una determinata funzione professionale

In poche parole, un Comune deve andare a esplorare le graduatorie di concorsi banditi e tenuti da altri enti locali per attingere da li unità occorrenti al funzionamento dei propri uffici e, più in generale, dei servizi erogati ai cittadini.

Questo articolo esemplare lo abbiamo scritto per raccontare le incredibili acrobazie compiute dalla segretaria comunale di Marcianise, Maria Carmina Cotugno, la quale, con una serie di forzature evidenti e inanellando una serie di atti di molto dubbia legittimità, ha fatto si di arrivare esattamente dove voleva arrivare: ad attingere, cioè, in una ben determinata graduatoria accesa presso l’amministrazione provinciale di Caserta e in cui, manco a dirlo, tra gli idonei non assunti in occasione del concorso bandito da Giorgio Magliocca & Co. c’era un architetto marcianisano “pronto all’uso”.

Quell’articolo lo dovete leggere (CLIKKANDO QUI) perchè costituisce la base per comprendere bene come la politica e il suo “clientelume” governa decine e decine, se non centinaia, di assunzioni in questa terra riducendo al minimo l’utilizzo dello strumento concorsuale.

Sulla carta, un Comune che decide di attingere alle graduatorie degli idonei, formula e mette in rete un avviso pubblico a cui in teoria potrebbero poter partecipare tutti i comuni e tanti altri enti attivi nel territorio nazionale. Al contrario, con una serie di aggiramenti, e di strutture meramente assertive, senza alcun collegamento ai contenuti normativi, i dirigenti su dritta dei politici, vanno a pescare immancabilmente il soggetto raccomandato che dovrà essere assunto.

Questa premessa serve per meglio valorizzare una notizia che consolida altre notizie date dal nostro giornale sullo stesso argomento: l’assunzione, da parte del Comune di Capodrise, della figlia della vice sindaca o ex vice sindaca del Comune di Vairano. Nei primi giorni di gennaio scrivemmo che il Comune di Capodrise era stato visitato dagli uomini della polizia di Stato con l’obiettivo di acquisire documentazione e informazioni sull’assunzione di Lucrezia Picozzi, figlia della vice sindaca di Vairano, Antonia Funaro oggi, siamo in grado di affermare che una decina di giorni fa, sempre negli uffici del Comune di Capodrise si sono presentati quelli della direzione investigativa antimafia o Dia che dir si voglia, su mandato dei magistrati della direzione distrettuale antimafia di Napoli.

A dirla tutta, su questa vicenda, il Comune di Vairano si è veramente superato visto che quel concorso a cui partecipò la figlia della vice sindaca fu attivato anche per effetto della deliberazione della giunta in una seduta durante la quale al momento culminante la Funaro immancabilmente si alzò e si assentò.

In pratica una sorta di punta avanzata di un sistema che ha coinvolto, come abbiamo scritto cento volte su CasertaCe, i comuni della stessa filiera, quella controllata direttamente dal consigliere regionale mondragonese Giovanni Zannini di cui Vairano fa parte a pieno titolo, ma di cui ha fatto parte, fino al momento dello scioglimento, per infiltrazioni camorristiche, anche il Comune di Sparanise le cui graduatorie di concorsi sulle quali abbiamo scritto di tutto e di più sono state pesantemente attinte da altri comuni quali Carinola, Vitulazio, in quel periodo governato dal sindaco ugualmente iper zanniniano Russo, ma anche San Cipriano di Aversa, dove la fascia tricolore è indossata, sin dal giorno in cui ha vinto le elezioni, da solo cioè senza alcuna lista concorrente, Vincenzo Caterino voluto fortissimamente da Zannini alla presidenza della Gisec l’ente strumentale di proprietà esclusiva dell’amministrazione provinciale, che gestisce tutti gli impianti dei rifiuti della provincia di Caserta, governando da noi una materia rispetto alla quale Giovanni Zannini si pone sedendo sulla influentissima poltrona di presidente della Commissione del consiglio regionale per le materi dell’ecologia e dei rifiuti

Un vero e proprio tourbillon a cui ha partecipato anche il Comune di Capodrise, passato sotto il controllo di Zannini mano mano che l’influenza, soprattutto emotiva, dell’ex assessora Luisa D’Angelo è cresciuta rispetto agli intenti e all’operatività del sindaco Vincenzo Negro, caduto proprio per difendere fino all’ultimo quella che è divenuta una sua inseparabile pupilla.

E’ stato il Comune di Capodrise, infatti, ad aprire la procedura e immancabilmente, come è successo poi nel caso di Marcianise illustrato all’inizio di questo articolo, ha centrato esattamente il bersaglio che intendeva colpire: quella graduatoria del Comune di Vairano, amministrato dal sindaco Stanislao Supino, un vero amicone di Zannini e che non era arrivato fino al punto di assumere nei suoi uffici la figlia della vice sindaco in carica, appollaiandola, però, tra gli idonei di quel concorso in una posizione tale che nel momento in cui fosse arrivata la richiesta dell’altro Comune zanniniano di Capodrise, sarebbe stata proprio lei la prescelta. Così è accaduto e oggi Lucrezia Picozzi è impiegata in un ufficio, per altro molto delicato, quello del cosiddetto sportello unico per le attività produttive, dove si erogano le licenze commerciali che a Capodrise sono una cosa molto seria soprattutto da quando si è sviluppata la strana, controversa e opaca faccenda dei Giardini del Sole che diciamo da mesi di volervi raccontare, ma che per ristrettezze di risorse non riusciamo mai a mettere su carta così come meriterebbe per tutte le zone d’ombra collegate, manco a dirlo, all’ineffabile dirigente, Ernesto Palermiti, il cui curriculum non ha indotto l’attuale commissario prefettizio ad essere più prudente nel momento in cui ha deciso di rinnovargli l’incarico ai sensi dell’articolo 110 del Tuel.