Gara da 2 milioni ad Alvignano e Dragoni. Fatti fuori i Caprio, non è che ora la vince la ditta del fidanzato della sorella del Rup?
7 Giugno 2019 - 19:10
ALVIGNANO (g.g.) – Non è che il fatto di una Green Impresit targata Caprio non più in lizza per la gara per i lavori di adeguamento e messa in sicurezza delle strade comunali necessaria a collegare la rete provinciale e nazionale ad Alvignano e Dragoni, in tutto due lotti per un importo complessivo a base d’asta di oltre 2 milioni di euro, non significa che CasertaCe molli l’osso.
Perché quando decidiamo, quando ci viene proposto di occuparci di una gara, magari indirizzandoci ad un’analisi dei nomi noti dell’imprenditoria casertana, quali sono sicuramente i Caprio, chi ci imbecca magari ha l’obiettivo di fottere i Caprio o altri a cui la gara è stata promessa. Noi, invece non vogliamo fottere proprio nessuno, ma utilizziamo le informazioni per evitare che la gara venga truccata, a prescindere da chi la vincerà.
E allora, siccome questa “roba”, pur non entrando nel nostro classico cono di attenzione, porterà un esborso pubblico di denaro da oltre un milione di euro, noi saremo qui a dirvi come andrà a finire, dato che per noi il problema non sono stati mai i Caprio, oppure un’altra ditta, ma la vergogna e l’illegalità strutturale delle gare d’appalto taroccate.
Se i Caprio hanno incrociato i nostri articoli è perché loro sono stati tra le imprese più attive in provincia di caserta ma soprattutto nella città capoluogo dove hanno lavorato in esclusiva, pur dovendo riconoscere, per quanti riguarda il verde cittadino, sono stati all’altezza, sicuramente di più degli pseudo-agronomi, veri incapaci a cui è stata affidata, con un incredibile spacchettamento, la tutela degli alberi e parchi cittadini di Caserta.
Fatta la premessa, che decliniamo per l’ennesima volta, sperando che tutti quelli che si sentono toccati da questo giornale si convincano che l’unico nostro obiettivo è la pubblicazione delle notizie e i maneggi attorno ai pubblici appalti, torniamo all’appalto di Alvignano e Dragoni.
Ricordiamo a chi si è perso il primo articolo, quello, appunto, sulla Green Impresit, lo stesso ingegnere, Fabio Leonetti, è contemporaneamente dirigente degli uffici tecnici comunali di Alvignano e di Dragoni. E già questo, rispetto ad una gara relative ad opere dei due comuni citati e gestita da una centrale di committenza, rappresentante di un consorzio di piccoli comuni e di cui fanno parte gli stessi Dragoni e Alvignano, oltre a Ruviano, Castel Campagnano, Piana di Monte Verna e Valle di Maddaloni, non è il massimo dell’eleganza.
Ci dicono che quel nostro articolo, magari non è vero ma così ci dicono, abbia inciso nella riduzione esponenziale delle possibilità della Green Impresit dei Caprio di aggiudicarsi la gara. Questo ci farebbe piacere se l’aggiudicazione ai Caprio scaturiva da un procedimento amministrativo non limpido ma ci dispiacerebbe molto, anzi moltissimo se, fatta fuori la Green Impresit, la gara andrà ad essere giudicata in maniera non trasparentissima.
Due sono le imprese di cui si parla. La Ceis di Nello Sauchella, con sede a Vitulano, in provincia di Benevento, e la Barone Costruzioni di Pietro Antonio Barone, con sede a Circello, anche in questo caso nel beneventano.
Ora, cerchiamo di aprire una linea di dialogo costruttivo con il Rup fabio Leonetti. E’ suo dovere garantire che questa gara sia vinta da chi merita di vincerla. Per fare questo bisogna rendere trasparenti tutti i processi di aggiudicazione, a partire dalla cosiddetta offerta tecnica, rispetto alla quale si consumano ovunque nella nostra provincia nefandezze di ogni genere, dato che le sedute delle commissioni sono a porte chiuse e sui punteggi i capitolati d’appalto abilmente redatti danno ai componenti delle citate commissioni un ampio potere discrezionale nella valutazione e nell’assegnazione del punteggio.
Non sappiamo a che punto sia la gara di Alvignano e Dragoni, ma vogliamo sperare che l’ingegnere Fabio Leonetti sia in grado di garantire la trasparenza dell’aggiudicazione. Poi, farebbe anche bene a smentire, ammesso e non concesso che lo possa fare, le voci che parlano di un rapporto stretto tra la sua famiglia e quella di uno degli imprenditori coinvolti nell’appalto, per effetto di un serio fidanzamento, e di cui ci congratuliamo, tra la sorella di Leonetti e uno dei titolari dell’impresa.
Noi faremo un accertamento più preciso e sinceramente ci auguriamo che queste voci e queste indiscrezioni siano infondate. Se sarà così lo scriveremo, allo stesso modo con cui abbiamo scritto oggi delle ombre che continuano ad esserci su questa gara d’appalto. Se invece, effettivamente, esiste un sincero sentimento tra la sorella di Leonetti e l’imprenditore, allora l’ingegnere non potrà far altro che rinunciare alla posizione da Responsabile Unico del Procedimento.