GISEC. E TI PAREVA. Ricominciano le cose strane: aggiudicati appalti per la sanificazione da oltre 250 mila euro con due super ribassi del 46% e del 52%. IL FOCUS
9 Maggio 2022 - 14:24
PRIMA PUNTATA. Nell’attesa di scrivere un altro articolo nel quale non ci sottrarremo nello scrivere un dettagliato punto di vista sulla vicenda, vi diciamo che questi non sono ribassi “anomali”, bensì assurdi. E il dirigente/Rup Balzano richiama ad una norma abolita dal 2019 dalla legge Sbloccacantieri, che magari è ugualmente permissiva, ma va attentamente spiegata. Non ne parliamo poi della legge sugli appalti e i ribassi anomali
CASERTA (g.g./l.v.r.) – L’aggiudicazione della gara d’appalto fino alla cifra di un milione di euro dev’essere realizzata solamente con l’antico metodo dell’offerta più bassa o del massimo ribasso, per usare un’espressione più nota agli addetti ai lavori?
Ci facciamo soccorrere dalle norme a cui si è richiamato il dirigente della Gisec, cioè della società il cui capitale è interamente sottoscritto dall’amministrazione provinciale di Caserta e che si occupa della delicatissima gestione di tutti gli impianti di trattamento rifiuti insediati nel perimetro provinciale.
Rosario Balzano è il Rup della gara per la sanificazione dei siti e degli impianti Gisec che andremo ad esaminare. Di lui e dei suoi colleghi degli uffici tecnici della società ci siamo già occupati in passato.
E ora dobbiamo tornare a farlo in considerazione di tutte le nefandezze che si sono susseguite ultimamente e degli eventi che hanno visto una sorta di occupazione militare da parte del consigliere regionale Giovanni
Il Balzano ha citato come base giuridica gli articoli 60, 95 comma 4 lettera a e 97 commi 2 e 8 del decreto legislativo 50 del 2016, noto anche come Codice degli appalti, per portare a compimento l’affidamento del servizio di sanificazione ambientale e quello relativo al rischio di contagio da covid-19 nei siti e negli impianti di gestione della Gisec. E già su questo bisogna un attimo ragionare e ragionare bene, visto che il riferimento nudo e crudo all’articolo 95 comma 4 lettera a è zoppo, poiché l’articolo è stato soppresso nel momento in cui è entrata in vigore la legge 55 del 2019, il cosiddetto Sbloccacantieri.
Ora, non è escluso – e lo vedremo nei prossimi giorni – che in questa nuova norma si riproponga quella che è una possibilità (attenzione, POSSIBILITA’) di utilizzare la forma classica del ribasso. Ma il dottor Balzano è pagato diverse migliaia di euro al mese per scriverle bene le determine e non citando leggi ormai soppresse. Ma la cosa importante è che non necessariamente gli appalti sotto al milione di euro devono essere realizzati attraverso l’offerta più bassa. Si tratta di una facoltà che la legge attribuisce alle pubbliche amministrazione.
Dunque, il dirigente Gisec ha preso l’occasione al volo. Ci sembra a dir poco particolare che la base giuridica di una gara indetta nel giugno 2021 si basa sulla legge cancellata già da due anni.
Sussistono, poi, altri elementi che meriteranno un chiarimento, non potendo allo stato addivenire a conclusioni che, pur verosimili, non sarebbero ineccepibili sul piano della incontestabilità.
L’argomento che alimenta maggiori dubbi riguarda l’articolo 97 del Codice, quello relativo alle offerte anormalmente basse. Nel disciplinare di gara, infatti, oltre alla specifica che la sanificazione ambientale e quella anticovid verranno divise in due lotti, c’è un passaggio specifico dedicato al computo della soglia di anomalia dell’offerta.
La lex specialis cita come fonte l’articolo 97 comma 8 del Codice che prevede la esclusione automatica dalla gara delle offerte che presentino una percentuale di ribasso, cioè la proposta concorrenziale fatta dall’azienda, superiore alla soglia di anomalia individuata, attraverso un calcolo previsto sempre dall’articolo 97, nei commi 2 e 2-bis e 2-ter.
Entrando nei documenti che segnalano l’aggiudicazione definitiva dei questa gara possiamo intravedere quella particolarità che ci ha fatto sollevare il sopracciglio alla ancelottiana maniera.
In entrambi i casi, infatti, l’affidamento definitivo alla società La Pulita & Service, con sede ad Andria, in viale della Costituzione, si segnala per un ribasso superiore alla soglia di anomalia delle offerte calcolata dalla stessa Gisec.
L’azienda pugliese si è aggiudicata entrambe le commesse, quella relativa alla sanificazione covid dal valore di 123.000 euro grazie ad un ribasso del 52,94%. Risultato che rende praticamente imbattibile l’offerta presentata dalla società di Andria, avendo oltre che dimezzato la base d’asta della gara. In questo caso la soglia di anomalia nel documento firmato dal dirigente Balzano era del 42,79%, quindi inferiore al ribasso vincente e quindi da escludere dalla procedura, secondo quanto prevede il disciplinare di gara e l’articolo 97.
Stessa situazione per quanto riguarda la sanificazione ambientale “classica” degli impianti e dei siti in gestione alla Gisec. Con una soglia di anomalia del ribasso del 32,70%, l’offerta migliore è stata ritenuta ancora quella della società della provincia di Barletta-Andria-Trani, che ha presentato un ribasso del 46,10%, anche in questo caso superiore alla soglia anomala presente nello stesso documento che aggiudica il lotto.
Ma se la legge prevede l’esclusione automatica nel caso di offerte superiori alla soglia anomala, circostanza prorogabile solo nel caso le offerte ammesse siano inferiori a 5 – in questo caso ne sono 13 per una gara e 21 per l’altra -, com’è stato possibile aggiudicare questo servizio alla ditta ha offerto un ribasso superiore a questa soglia? Tali offerte non andavano escluse, secondo quanto la stessa Gisec mette nero su bianco nel disciplinare di gara, il quale prende forma in questo suo passaggio dalla legge del Codice degli appalti?
Avremmo voluto studiare i documenti completi di questo appalto nella loro interezza, cioè l’elenco dei ribassi delle ditte presentatesi alla gara, la graduatoria stilata rispetto alle offerte delle società, la determina di aggiudicazione definitiva e anche un’eventuale richiesta di chiarimenti alla società pugliese, finché dimostrasse che la sua proposta fosse in linea con i prezzi di mercato. Ma tutto ciò non è stato possibile. Questo semplicemente perché la Gisec non pubblica gli atti relativi a questa gara.
Allora speriamo che dalla struttura che gestisce gli impianti di rifiuti della provincia di Caserta qualcosa si attivi, affinché una procedura di gara che vede spendere centinaia di migliaia di euro del cittadino-contribuente non resti alla storia come l’ennesima stranezza compiuta negli uffici tecnici di questa società provinciale.